Elezioni Usa 2016: il trionfo di Donald Trump
"Mi impegno a essere il Presidente di tutti gli Americani". E Hilary, commossa: "Gli auguro di avere successo". Obama assicura una transizione tranquilla
Mercoledì 9 novembre - Live Blogging - IL PUNTO - Donald Trump, a sorpresa, ha compiuto un miracolo e contraddicendo i sondaggi ha conquistato tutti gli stati necessari - tra cui Ohio, Florida, North Carolina - per conquistare la fatidica soglia dei 270 grandi elettori, consacrandosi 45esimo presidente degli Stati Uniti, e infrangendo il sogno di una prima donna alla Casa Bianca, Hillary Clinton. Obama si è congratulato, e lo ha invitato per domani. Nel suo primo bagno di folla, Trump ha abbandonato gli abiti del provocatore promettendo unita', che sara' il "presidente di tutti", e che "tutte le persone finora dimenticate non lo saranno più".
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Ore 18:30 - Il presidente americano Barack Obamaaccoglie la mano tesa di Donald Trump, neoeletto alla casa Bianca, che aveva invitato l'America a superare le divisioni di questa campagna elettorale. "Dobbiamo ricordare - ha detto il presidente americano nel suo breve discorso di commento al risultato del voto - che siamo prima di tutto una squadra sola: americani, patrioti e vogliamo il meglio per questo paese. L'ho sentito dire dal signor Trump ieri sera e sono stato colpito dalle sue parole: servono rispetto delle istituzioni, del nostro modo di vivere, della legge e per il prossimo. Spero - ha aggiunto Obama - che manterrà questo spirito durante la transizione". Obama ha detto di aver parlato con Trump alle 3.30 del mattino per congratularsi.
Barack Obama si impegna per una "transizione coronata da successo" nel passaggio di poteri da lui al suo successore, Donald Trump. "Tra noi vi sono differenze - ha detto il presidente americano - ma otto anni fa ve ne erano tra me e il presidente Bush, e il suo team fu molto professionale nel lavorare a una transizione tranquilla. Ho chiesto al mio team di seguire quell'esempio, affinché vi sia una transizione di successo per il presidente eletto". "La transizione pacifica - ha sottolineato Obama - è una pietra miliare della nostra democrazia".
Ore 17:56- Hillary Clinton è salita sul palco con accanto suo marito Bill e la figlia Chelsea, in un hotel di New York, per parlare per la prima volta dopo la sconfitta elettorale. La candidata, accolta da un lunghissimo applauso, era visibilmente emozionata. "Grazie, amici. Grazie per essere qui. Non era il risultato che volevo" ha ammesso. "È una sconfitta dolorosa, e lo sarà per molto tempo. Sono delusa e mi dispiace non aver vinto queste elezioni". Ma ha aggiunto: "Mi auguro che Trump abbia successo", sottolineando di "volere una vita migliore per tutti. Vogliamo costruire un'America più forte e giusta".
Poi ha espresso la sua gratitudine per l'appoggio di Michelle e Barak Obama, e ai suoi sostenitori ha ribadito di essere orgogliosa del lavoro di tutti, e pronta a continuare la strada insieme: "La nostra responsabilità come cittadini è fare la nostra parte per un'America più grande e giusta. Sono grata di stare qui con tutti voi". "A tutte le donne, soprattutto alle donne giovani che hanno messo la loro fiducia nella campagna, voglio dire: nulla mi ha reso più orgogliosa di essere la vostra sostenitrice. So che ancora non abbiamo rotto quel tetto di cristallo e spero che un giorno accadrà e che sia il prima possibile. Niente mi ha reso piu' orgogliosa" di essere la campionessa delle donne, ha detto Hillary Clinton e ha aggiunto: "Alle bambine che stanno guardando, non dubitate mai del vostro valore e del vostro potere e di meritare ogni chance e opportunità del mondo".
Ore 16 - Donald Trump è Presidente degli Stati Uniti d'America. Ha vinto le elezioni Americane con almeno 290 grandi elettori (ne bastavano 270) mentre Hillary Clinton si è fermata a 218.
Mancano i risultati di tre Stati: Michigan, Minnesota e New Hampshire
Questa la distribuzione dei voti:
- TRUMP (290): Alabama (9) Alaska (3) Arizona (11) Arkansas (6) Florida (29) Georgia (16) Idaho (4) Indiana (11) Iowa (6) Kansas (6) Kentucky (8) Louisiana (8) Maine (1) Mississippi (6) Missouri (10) Montana (3) Nebraska (5) North Carolina (15) North Dakota (3) Ohio (18) Oklahoma (7) Pennsylvania (20) South Carolina (9) South Dakota (3) Tennessee (11) Texas (38) Utah (6) West Virginia (5) Wisconsin (10) Wyoming (3).
- CLINTON (218): California (55) Colorado (9) Connecticut (7) Delaware (3) Hawaii (4) Illinois (20) Maine (3 su 4) Maryland (10) Massachusetts (11) New Jersey (14) New Mexico (5) Nevada (6) New York (29) Oregon (7) Rhode Island (4) Vermont (3) Virginia (13) Washington state (12) Washington, DC (3).
Ore 10:00 - Ci sono anche manifestazioni popolari di protesta in alcune città americane dopo la vittoria di Donald Trump: si registrano dimostrazioni soprattutto in California, nella Bay Area di San Francisco, a Oakland e Los Angeles, ma anche in Oregon, a Portland; e, sulla costa Atlantica, a New York City, in particolare alla University of Columbia.
All'Università della California, a Los Angeles, ci sono centinaia di studenti in strada. A Berkeley, alle porte di San Francisco, decine di manifestanti marciano scandendo "Not my president". A Oakland, una strada di grande scorrimento è stata brevemente bloccata dai manifestanti.
- Ore 8.45 - "Questa è una notta storica. L'America ha scelto e ha eletto un nuovo presidente". Ha parlato così il vicepresidente Mike Pence prima di introdurre sul palco il neoeletto presidente Usa Donald Trump.
"Mi spiace di avervi fatto aspettare. Grazie molte" sono state le sue prime parole. "Ho appena ricevuto una chiamata dal segretario Clinton che si è congratulata con tutti noi e io mi sono congratulato con lei per il duro lavoro fatto in questa campagna. Hillary Clinton ha fatto molto per il nostro Paese. Ora democratici e repubblicani devono unirsi in un unico popolo. Mi impegno a essere Presidente di tutti gli americani, è per me la cosa più importante. Questo Governo sarà al servizio del popolo".
Trump è quasi irriconoscibile, completamente diverso da quello visto in campagna elettorale. Assume un tono formale, istituzionale. "Il nostro è stato un incredibile movimento di milioni di persone. Lavorare insieme ci porterà a ricostruire il sogno americano. Creeremo milioni di posti di lavoro" ha continuato. Abbiamo un piano economico incredibile. Raddoppieremo la crescita, e costruiremo una rete di rapporti con le altre nazioni. Non c'è nessuna sfida troppo grande che possa mettere in pericolo il nostro futuro. Dobbiamo riprenderci il destino del nostro Paese, sognare in maniera grande. Rivogliamo indietro i sogni di successo. Terremo sempre al primo posto i sogni americani e andremo d'accordo con tutti i Paesi cercando una base comune di dialogo".
Trump ha poi ringraziato i suoi genitori "che mi guardano dall'alto", poi le due sorelle e i due fratelli (una "fantastica famiglia" che però sul palco non c'è), la moglie Melania e i figli: "Vi amo e vi ringrazio per aver speso il vostro tempo con me". Un ringraziamento speciale all'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, al suo intero staff, ai servizi di sicurezza e alle forze di polizia di New York.
Ore 8:10 - Mentre si attende la conferma ufficiale della vittoria di Donald Trump alla Presidenza americana già confermata però dai numeri, un colpo di scena si aggiunge alla già roboante giornata elettorale.
Hillary Clinton ha riconosciuto la vittoria del suo avversario al telefono (fonte: Nbc) ma non andrà al Javits Center, dove era atteso un suo intervento, non parlerà ai supporter. Aspetterà la giornata di domani (in America) per farlo. Al suo posto è salito per pochi minuti sul palco John Podesta, il manager della sua campagna che ai supporters ha detto: "È stata una notte e una campagna molto lunga. Posso dire che possiamo aspettare ancora un po', ci sono voti in afflusso e ogni voto conta. Potete andare a casa, dormire un po', domani sapremo dirvi qualcosa di più. Siamo fieri di voi e siamo fieri di lei. Grazie per averla sostenuta. Per stanotte è tutto. Domani faremo le nostre dichiarazioni".
Ore 7:48 - Trump ha conquistato anche 20 grandi elettori della Pennsylvanya che, insieme ai 3 dell'Alaska dati dalla Cnn, lo portano oltre quota 270 grandi elettori necessari per diventare il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Secondo una conta provvisoria Trump avrebbe ottenuto quindi almeno 277 grandi elettori.
Ore 7:00 - IL PUNTO "È una grande notte per l'America". L'entourage di Donald Trump assapora la vittoria ormai davvero vicina alle presidenziali americane. "È una notte meravigliosa per gli Stati Uniti", ha detto alla Bbc Curtis Ellis, consigliere di alto livello di Trump. I sostenitori di Hillary Clinton sono invece sotto shock, al Javits Center è calato il gelo dopo i risultati che tracciano la strada aperta per Trump verso la Casa Bianca. Così anche se il motto degli ultimi minuti è "it's not over until it's over" (non è finita fino a quando non è finita davvero), in diversi hanno lasciato il centro congressi senza nemmeno aspettare l'arrivo della candidata democratica.
Il tycoon è avanti di oltre di un milione di consensi nel voto popolare rispetto a Clinton che nell'ultima ora si eè aggiudicata il Nevada, salendo a 215 grandi elettori. Ma Trump è già a quota 255, vicinissimo alla soglia dei 270 che apre le porte della Casa Bianca. Mancano ancora una manciata di Stati da scrutinare, tra cui il Michigan (16) e la Pennsylvania (20). Intanto continua a crollare Wall Street. I future sullo S&P 500 perdono il 5%. In forte calo anche il Nasdaq che cede il 5%. Cede anche Hong Kong a -2,82%.
Ore 6:39 - I 16 grandi elettori del Michigan ed gli ancora più numerosi 20 della Pennsylvanya si stanno rivelando decisivi. In entrambi gli Stati i due rivali sono testa a testa anche se in nel primo conduce, seppur di un soffio, il repubblicano Donald Trump sulla democratica Hillary Clinton. Secondo la conta della Cnn in Michigan sul 75% delle schede scrutinate Trump è al 47,9% e Clinton al 46,9&%, solo un punto indietro; in Pennsylvania, con il 92% delle schede scrutinate, il repubblicano e la rivale sono in perfetta parita': ciascuno al 48,2%. Al momento Trump è a 254 grandi elettori (16 da quota 270) mentre Clinton è a 215.
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Ore 6:30 - C'è un clima di euforia al quartier generale del candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, nella sua Trump Tower, a Manhattan. Sull'onda dei risultati elettorali che con il passare delle ore si sono fatti più promettenti e adesso lo danno a un passo dal traguardo, i suoi sostenitori sono sempre più galvanizzati. Trump, che ad un certo punto si era ritirato con la moglie Melania nel suo appartamento, probabilmente per raccogliere le idee, poco fa si è spostato all'Hotel Hilton per il 'Victory Party'.
Al contrario, al Jacob Javits Convention Center il clima è di shock: all'esterno persone in lacrime, addirittura in preghiera, mentre all'interno l'umore dei presenti è sempre più cupo: nel luogo dove la Clinton sperava di rompere il "soffitto di cristallo" diventando la prima donna presidente, le donne sono senza parole.
Ore 6:15 - Donald Trump è avanti di oltre di un milione di consensi nel voto popolare rispetto a Hillary Clinton. Lo riferisce la Cnn.
Ore 6:00- Donald Trump sempre più vicino alla Casa Bianca. Dopo aver vinto nello Stato chiave della Florida, il candidato repubblicano continua a guadagnare terreno verso i 270 grandi elettori necessari per diventare presidente degli Stati Uniti. Con Wisconsin (10 grandi elettori), Georgia (16), Iowa (6), Idaho (4) e Utah (6), il tycoon è arrivato a quota 255, mentre Hillary Clinton è ferma a 209.
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Ore 5:45 - Donald Trump è in vantaggio sulla rivale Hillary Clinton con circa 244 grandi elettori. Clinton è ferma a quota 209
Ore 5:25 - Donald Trump è a quota 223 grandi elettori, Hillary Clinton a 209. Per conquistare la Casa Bianca ne servono 270.
Ore 5:15 - Clinton 197 grandi elettori;Trump 187; ma sarà certamente il repubblicano a vincere, considerando l'andamento degli Stati in bilico.
Ore 4:52 - Clinton 131 voti elettorali; Trump 167. Il repubblicano verso la Casa Bianca. Si profila la più grande sorpresa della politica mondiale. E il più grande fallimento di chi conduce i sondaggi, di chi li valuta e di chi - come noi - si fida di tutti gli analisti dei dati.
Ore 4:25: Trump vince anche in Ohio: adesso ha 167 voti elettorali; Clinton è ferma a 109. L'elezione prende decisamente una piega favorevole al repubblicano.
Ore 4:15 - Clinton: 109 grandi elettori; Trump 149.
Ore 4:00 - Clinton ha 104 grandi elettori; Trump 139.
Ore 3:45 - Clinton 104 grandi elettori; Trump 136. Trump adesso è il favorito per la vittoria finale.
Ore 3:30 - Il New York Times adesso ritiene più probabile la vittoria di Donald Trump. Il repubblicano è in vantaggio in Florida, Ohio, North Carolina.
Ore 3:15 - Clinton 97 grandi elettori, Trump 128. Corsa più equilibrata del previsto. Soprattutto se si guarda alla Florida (che andrà a Trump) e al North Carolina, ancora in bilico (mezzo punto di vantaggio per Trump).
Upshot/New York Times: adesso dice che i due candidati sono al 50% di probbailità di vincere.
Trump is favored in our forecast for the first time tonight, and all year. https://t.co/s5GPHN8Tit
Nate Cohn (@Nate_Cohn) 9 novembre 2016
Ore 3:00 - Clinton 97 voti elettorali; Trump 84; importante in questi minuti il fatto che la Florida sembra andare decisamente a Trump; Clinton in leggero vantaggio in North Carolina.
New York Times/Upshot: Clinton 70% di probabilità di vittoria.
Al Senato: 41 democratici; 40 repubblicani.
Ore 2:40 - Cnn assegna a Hillary Clinton 68 grandi elettori; 66 Trump. Ne servono 270 per vincere.
Probabilmente Trump vincerà in Florida. Però per lui non basta. Clinton è in vantaggio in North Carolina e Pennsylvania.
Ore 2:30:Ora Trump ha 60 grandi elettori contro i 44 di Clinton. Servono 270 per la Casa Bianca.
Ore 2:15 - Grandi elettori assegnati: Clinton 44 - Trump 51
Trump ha vinto in Indiana, Kentucky, West Virginia, Oklahoma, Tennessee, South Carolina: nessuna sorpresa fino a questo momento.
Ore 01:58 -Trump ha vinto in West Virginia, Kentucky e in Nevada. Alla luce delle proiezioni dei media sui primi tre stati, Hillary Clinton ha conquistato 44 grandi elettori contro i 31 di Donald Trump.
Due persone sono morte in una sparatoria davanti a un seggio ad Azusa, in California. Lo rende noto la Cbs News Los Angeles.
-Alle 9 (le 3 della notte italiana) avranno finito di votare gli stati che assegnano il 90% dei 106 voti elettorali che sono considerati in "stati contesi". Se vi state chiedendo quando conviene alzarsi per capire (o fino a quando dovrete stare svegli), direi che le 2:30 sono una buona scelta. Noi però staremo svegli sempre.
00:12 - Sono delle 18:07 locali (00:07 in Italia) gli ultimi aggiornamenti alle previsioni su 8 swing states, secondo il modello VoteCastr (con Slate e Vice). Ecco che cosa dicono:
Nevada:
68.8% dei voti attesi
Clinton: 46
Trump: 45
Ohio:
73.7% dei voti attesi
Clinton: 45
Trump: 46
Florida:
93.9% dei voti attesi
Clinton: 48
Trump: 45
Wisconsin:
77.8% dei voti attesi
Clinton: 48
Trump: 43
Iowa:
78.5% dei voti attesi
Clinton: 45
Trump: 46
Colorado:
88.3% dei voti attesi
Clinton: 46
Trump: 43
Pennsylvania:
81.6% dei voti attesi
Clinton: 48
Trump: 45
New Hampshire:
84.3% dei voti attesi
Clinton: 47
Trump: 43
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"Non mollate, andate a votare. Questa elezione è tutt'altro che finita. Stiamo facendo bene. Go Florida". Ha twittato così Donald Trump al pari di Hillary Clinton che con l'avvicinarsi dei primi exit poll ha invitato i democratici ad andare subito al voto.
Don't let up, keep getting out to vote - this election is FAR FROM OVER! We are doing well but there is much time left. GO FLORIDA!
Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 8 novembre 2016
Election Day is almost over. Don’t wait—go vote now!
Hillary Clinton (@HillaryClinton) 8 novembre 2016
Confirm where you vote at https://t.co/jfd3CXLD1s pic.twitter.com/IvyE2hJFEU
- L'ex presidente repubblicano George W. Bush e la consorte Laura si sono astenuti votando
scheda bianca. Lo riferisce il portavoce della coppia. Il padre, il 41esimo presidente Usa, George W. H. Bush, aveva annunciato che avrebbe addirittura votato a favore della democratica Hillary Clinton per punire come il candidato repubblicano Donald Trump aveva trattato il figlio Jeb, ex governatore della Florida, durante le primarie.
- "Seguirò i risultati delle elezioni dalla Trump Tower a Manhattan con la mia famiglia e i miei amici. Molto entusiasmante" ha twittato il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump.
I will be watching the election results from Trump Tower in Manhattan with my family and friends. Very exciting!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 8 novembre 2016
Ore 21:48 - Sono delle 15:48 locali (21:48 in Italia) gli ultimi aggiornamenti alle previsioni su 7 swing states, secondo il modello VoteCastr (con Slate e Vice). Ecco che cosa dicono:
Nevada:
68.8% dei voti attesi
Clinton: 46
Trump: 45
Ohio:
73.7% dei voti attesi
Clinton: 45
Trump: 46
Florida:
83.9% dei voti attesi
Clinton: 48
Trump: 45
Wisconsin:
62% dei voti attesi
Clinton: 48
Trump: 43
Iowa:
66.5% dei voti attesi
Clinton: 45
Trump: 46
Colorado:
80.3% dei voti attesi
Clinton: 46
Trump: 43
Pennsylvania:
63.2% dei voti attesi
Clinton: 48
Trump: 45
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Elezioni presidenziali Usa 2016: Clinton-Trump. Risultati in diretta
Ore 21:50 Politico.com scrive che il magistrato della contea Clark nel Nevada, ha respinto il ricorso dei repubblicani che contestava alcuni seggi per l'early voting aperti oltre due ore dopo l'orario prefissato. I legali di Trump non avevano compiuto tutti i passaggi amministrativi necessari prima di presentare il ricorso: secondo il giudice non hanno, come previsto in questi casi, tentato di trovare una soluzione con i responsabili del registro elettorale della contea
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Ore 20:45 - Ci sono aggiornamenti alle previsioni su 6 swing states, secondo il modello VoteCastr (con Slate e Vice):
Nevada:
58.7% dei voti attesi
Clinton: 47
Trump: 44
Ohio:
59.8% dei voti attesi
Clinton: 46
Trump: 45
Florida:
74.9% dei voti attesi
Clinton: 49
Trump: 45
Wisconsin:
47.9% dei voti attesi
Clinton: 49
Trump: 43
Iowa:
55.9% dei voti attesi
Clinton: 45
Trump: 46
Colorado:
72.2% dei voti totali attesi
Clinton: 47
Trump: 42
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Ore 18:45 - Due parole sull'early voting (in sostanza i voti inviati per posta nei giorni precedenti l'8 novembre). Sono oltre 46 milioni gli elettori che hanno già votato. Non ci sono risultati. Si può però ricavare, come fanno quasi tutti i media, qualche indicazione dai luoghi dove questo early voting è stato più alto. Per esempio, secondo Politico.com appare significativa l'indicazione di un aumento considerevole della partecipazione ispanica in Florida e Nevada, che viene interpretato come un possibile buon segno per Clinton.
This picture is everything. pic.twitter.com/m9Blodj90f
Amanda Marcotte (@AmandaMarcotte) 8 novembre 2016
-LEGGI ANCHE: I sondaggi dicono Clinton
Ore 17:45 - Secondo il modello VoteCastr (con Slate e Vice) la situazione comincia a delinearsi in 8 swing states (è un modello mai sperimentato prima, quindi attenzione!):
Nevada:
46.2% dei voti attesi
Hillary: 46.7
Trump: 45.2
Ohio:
22.7% dei voti attesi
Hillary: 47.9
Trump: 43.9
Florida:
52.4% dei voti attesi
Hillary: 48.6
Trump: 45.2
Wisconsin:
24.7% dei voti attesi
Hillary: 52.7
Trump: 40.3
Iowa:
33.3% dei voti attesi
Hillary: 48.5
Trump: 43.5
Colorado:
59.8% dei voti totali attesi
Hillary: 46.3
Trump: 43.6
Pennsylvania:
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Ore 17:30 - Colorado. Slate e Vice insieme a VoteCastr società di analisi dei dati) stanno sperimentando una sorta di modello simile all'exit poll, mentre ancora sono in corso le votazioni.
I primi dati in arrivo riguardano l'early voting (i voti spediti dagli elettori via posta nei giorni precedenti l'8 novembre).
In base alle analisi di VoteCastr, basati sull'early voting, in Colorado Clinton sarebbe in vantaggio: 46% per la democratica, 44% per Trump. Colorado è considerato uno degli swing state.
Ore 17:15 - Giusto per ricordarlo: gli stati considerati più o meno in bilico sono comunque 10 (in parentesi i voti elettorali): Arizona (11), Colorado (9), Florida (29), Iowa (6), Nevada (6), New Hampshire (4), North Carolina (15), Ohio (18), Pensylvania (20), Virginia (13).
Ore 16:30 - Per rendere più eccitante la notte elettorale, proviamo a vedere quali potrebbero essere i segni di una possibile sconfitta della favorita Hillary Clinton. Come suggerisce Slate: occhio a New Hampshire, Pennsylvania e Michigan. Demografia stagnante. Relativamente numerosi bianchi con scarsa istruzione (potenziale elettorato di Trump). Il New Hampshire quasi tutto bianco.
Ebbene, dice Jim Newell: se Clinton fosse in difficoltà in Florida e in North Carolina, a quel punto New Hampshire, Pennsylvania, e Michigan diventerebbero il firewall democratico, la linea che non può essere invasa perché altrimenti si perde.
Ore 16:00 - Tanto per chiarire la situazione sondaggi anche qui, a poche ore dall'arrivo, finalmente, dei dati reali del voto ecco le previsioni finali secondo i modelli più accreditati, quelli che abbiamo usato nel corso di tutta la campagna elettorale. Secondo tutti vincerà Hillary Clinton.
Ecco le probbailità di vittoria di Clinton:
FiveThirtyEight: Clinton 71,6%, Trump 28,4%
New York Yimes/Upshot: 84%
Huffington Post: Clinton 98%
Predictwise (che usa i prediction markets): Clinton 88%;
Princeton: Clinton 99%
electionbettingodds.com (scommesse): Clinton 79,5%.
Ore 15:15 - Donald Trump da parte sua - inchiodato dalle medie dei sondaggi alla sconfitta - attacca: dice che molti di questi sondaggi sono sbagliati. Ma non perché i sondaggisti non siano bravi. Sono "sbagliati di proposito". In molti casi non vengono nemmeno condotte le interviste". Lo ha detto in un'intervista a Fox, mentre il paese sta votando.
Ore 14:45 - "Spero di vincere". Hillary Clinton ha parlato brevemente con i giornalisti prima di deporre la scheda elettorale nell'urna nel seggio di Chappaqua, nello stato di New York, dove ha la residenza.
"Vi sono grandi responsabilità in gioco", ha aggiunto la candidata democratica alla Casa Bianca. Accompagnata dal marito Bill, è apparsa sorridente, ha stretto mani e salutato i presenti mentre una folla di persone le si è stretta intorno. (Agi)
Ore 13:00 - GLI STATI DA TENERE D'OCCHIO. Florida, 29 voti elettorali. Trump deve vincere qui per avere una qualsiasi possibilità di arrivare ai 270 voti elettorali necessari per la Casa Bianca.
North Carolina, 15 voti. Clinton è sempre stata in vantaggio secondo i sondaggi. Tranne alla fine della campagna. Partono alla pari.
Pennsylvania, 20 voti. Nel corso di quest'anno lo stato della rust belt era sembrato feudo di Trump. Ma da dopo l'estate la faccenda si è ribaltata e ora Clinton sembra favorita.
Michigan, 16 voti. Stato considerato sicuro per Clinton. Tuttavia ha suscitato curiosità l'attivismo democratico nelle ultime settimane. Forse segno di timori di perdere in un bastione?
Ohio, 18 voti. Trump punta molto su questo stato. In generale i sondaggi lo danno favorito. anche se verso la fine della campagna la faccenda si sia riequilibrata. Lo stato non è più tanto decisivo, se Clinton dovesse farcela, come assai probabile, in Virginia e Colorado.
Nevada, 6 voti. Stato conquistato da Obama, dove però Trump non è andato male nei sondaggi. Anche se per conquistare questi voti deve forzare la cassaforte dei consensi democratici. Il che sembra improbabile.
Arizona, 11 voti. Il voto latino potrebbe davvero dare questo stato a Clinton. Se vince qui, si stima, Clinton vince anche in Florida (e le elezioni certamente). Banco di prova per misurare quanto abbia pesato la scelta repubblicana del muro contro muro contro gli ispanici. [New York Times/Ipshot]
Ore 12:15 - Si sono aperti i seggi elettorali in nove Stati nell'est degli Stati Uniti.
Gli elettori possono cominciato a deporre le schede nell'urna di Connecticut, Indiana, Kentucky, Maine, New Hampshire (dove in realtà si è iniziato a votare già nella notte), New Jersey, Stato di New York, Vermont e della Virginia.
Si elegge il 45° presidente, oltre all'intera Camera dei rappresentanti, e un terzo dei senatori.
Dodici stati andranno al voto anche per rieleggere i governatori, mentre in diversi altri Stati si voterà su varie questioni referendarie, dalla legalizzazione della marijuana all'utilizzo dei condom come misura precauzionale nella registrazione dei film porno.(Agi)
- LEGGI ANCHE: Come funziona l'elezione del presidente
Ore 8:00 - I primi a votare oggi negli Stati Uniti sono stati tre minuscoli villaggi del New Hampshire, meno di 100 abitanti in totale.
Una legge dello Stato infatti consente alle comunità con meno di 100 abitanti di aprire i seggi a mezzanotte e chiuderli non appena abbiano votato tutti gli elettori.
Il più famoso dei tre centri è Dixville Notch, il minuscolo villaggio che da oltre mezzo secolo aa ogni elezione per la Casa Bianca chiama gli elettori ai seggi a mezzanotte in punto ora locale: ha vinto la candidata democratica Hillary Clinton.
Per i superstiziosi tra le fila democratiche è una buona notizia: gli abitanti del minuscolo centro, quasi al confine con il Canada, hanno scelto il candidato che alla fine ha vinto in tre delle ultime quattro elezioni: nel 2000 e nel 2004 scelsero George W. Bush e nel 2008 assegnarono la vittoria a Barack Obama (allora fu una novità perché di solito Dixville Notch votava per i repubblicani e non accadeva dal 1968 che scegliesse un candidato democratico).
Sotto un'insegna su cui era scritto orgogliosamente, "Dixville Notch, New Hampshire, First in the Nation", hanno votato 8 elettori, buona parte degli abitanti (molto più numerosi i giornalisti) e il verdetto è stato di 4 voti per Hillary, 2 per Trump, 1 per il candidato del partito Libertario, Gary Johnson, ed uno a sorpresa per Mitt Romney, candidato repubblicano nel 2012.
La vicina Millsfield, che ha votato anche a mezzanotte, ha invece assegnato una consistente vittoria a Trump (16 voti contro i 4 della Clinton e uno a Bernie Sanders, il vincitore delle primarie democratiche nel New Hampshire).
Vittoria di misura invece per la Clinton ad Hart's Location: il primo a votare a mezzanotte nel 1948, ma poi abbandonò la tradizione nel 1964 per riprenderla nel 1996- 17 voti contro 14, con Johnson che ha ottenuto 3 voti e 2 ancora a Sanders. Dopo il voto di mezzanotte nei 3 villaggi del New Hampshire, dunque, Trump è avanti con 32 voti a 25. (Agi)
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Lunedì 7 novembre 2016 - Martedì 8 novembre, seguiamo in diretta le elezioni per la presidenza degli Stati Uniti.
Continueremo poi nella notte, quando ci saranno i dati che forniranno prima delle indicazioni di tendenza e poi, verso l'alba, ci diranno con una certa sicurezza chi andrà alla Casa Bianca.
Per avere chiaro il quadro della contesa, ecco l'elenco dei 50 Stati federali, più il District of Columbia, con i relativi voti elettorali, che sono quelli decisivi per la scelta del presidente.
Importante ricordare che in tutti gli stati - salvo Maine e Nebraska, dove da alcuni anni la ripartizione è più vicina al modello proporzionale - il candidato che ottiene più voti prende tutti i grandi elettori di quello stato.
L'elenco degli stati con i rispettivi voti elettorali
Alabama 9
Alaska 3
Arizona 11
Arkansas 6
California 55
Colorado 9
Connecticut 7
Delaware 3
District of Columbia 3
Florida 29
Georgia 16
Hawaii 4
Idaho 4
Illinois 20
Indiana 11
Iowa 6
Kansas 6
Kentucky 8
Louisiana 8
Maine 4
Maryland 10
Massachusetts 11
Michigan 16
Minnesota 10
Mississippi 6
Missouri 10
Montana 3
Nebraska 5
Nevada 6
New Hampshire 4
New Jersey 14
New Mexico 5
New York 29
North Carolina 15
North Dakota 3
Ohio 18
Oklahoma 7
Oregon 7
Pennsylvania 20
Rhode Island 4
South Carolina 9
South Dakota 3
Tennessee 11
Texas 38
Utah 6
Vermont 3
Virginia 13
Washington 12
West Virginia 5
Wisconsin 10
Wyoming 3
La mappa elettorale degli Stati Uniti con le indicazioni delle ore di chiusura dei seggi (ora della costa orientale)DailyKos/270towin.com/