B-52H Stratofortress aircraft 2017
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Corea del Nord, non è vero che Trump ha messo in allerta i B-52

Un ufficiale spiega come vada riconsiderato il ruolo dell'Usaf in uno scenario globale imprevedibile. Ma il ragionamento si trasforma in notizia, sbagliata

I comandi dell'aviazione americana stanno considerando se sia il caso di mettere i bombardieri B-52, armati di ordigni nucleari, in una situazione di allerta che li metta in condizione di decollare rapidamente per una missione di guerra.

È dal 1991 che non sono in questa situazione di allerta, dalla fine cioè della guerra fredda con il dissolvimento dell’Unione Sovietica.

La "notizia" lunedì è stata data con grande rilievo soprattutto in Italia, negli Stati Uniti è quasi stata ignorata. In effetti più che una notizia è il frutto di considerazioni importanti del Air Force Chief of Staff David Goldfein, riportate da Defense One.

COSA SIGNIFICA?

È diverso ovviamente, da un ritorno alla guerra fredda. Il ragionamento di Goldfein sostiene che proprio l'attuale confusione di attori e ruoli sullo scacchiere internazionale rende più complesso difendere gli Stati Uniti e il loro ruolo strategico.

Il Pentagono si sta dunque preparando alla realtà della situazione mondiale, e quella di mettere i B-52 in allerta è solo una delle numerose opzioni/decisioni che verranno prese per far fronte alla trasformazione dell'orizzonte geopolitico, nel quale ci sono la Corea del Nord che sviluppa un arsenale nucleare, Trump che detta una linea di confronto con Pyongyang e poi c'è la Russia con le sue forze armate sempre più potenti e pronte all'attività.

Goldfein, in questo quadro, chiede ai suoi ufficiali di rango più elevato di ragionare sui nuovi modi nei quali potrebbero essere impiegate le armi nucleari per la deterrenza o il combattimento.

La domanda attorno alla quale dobbiamo ragionare con gli ufficiali dell'Air Force Global Strike Command, ha spiegato Goldfein, riguarda come possa essere pensato un conflitto convenzionale che usi un "elemento nucleare". Rispondiamo "da potenza globale nel caso di un'evenienza come questa? Che opzioni abbiamo?" E ancora: "Come pensiamo alla deterrenza in un ambiente come questo?"

Quando hanno chiesto a Goldfein se avere i B-52 all'erta come durante la guerra fredda potrebbe aiutare la deterrenza, lui ha risposto, secondo Defense One: Difficile dirlo. In verità dipende da chi abbiamo di fronte, da che tipo di comportamento dobbiamo fronteggiare, e se chi ci fronteggia attribuisce importanza al fatto che siamo pronti a reagire oppure no.

NON È UN PASSO VERSO LA GUERRA

Le parole di Goldfein, riportate da Defense One, sono state interpretate in modo un po' allarmistico, soprattutto in Italia. Sono diventate dunque una cosa che non sono mai state: una decisione di Trump di mettere in allarme i B-52 pronti a fare la guerra.

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Luigi Gavazzi