Europa, c'è l'accordo sui migranti: cosa prevede
I 28 leader trovano un'insperata intesa, con soddisfazione dell'Italia. Dalla riforma del regolamento di Dublino alla creazione di centri di sbarco e accoglienza nei Paesi membri, ecco i punti principali
Dopo 13 ore di trattativa, di cui 8 e mezzo dedicate al tema più spinoso dell'immigrazione, a Bruxelles arriva un insperato accordo tra i 28 leader europei sul dossier migranti. Quando erano passate da poco le 4.30 della notte, quando in molti credevano che sarebbero prevalse le soluzioni nazionali, il Consiglio europeo si scopre capace di trovare una rotta comune.
Con soddisfazione del premier italiano Giuseppe Conte che, lasciando all'alba il vertice europeo visibilmente soddisfatto, dice: "È stato un lungo negoziato, ma l'Italia da oggi non è più sola".
I punti principali dell'accordo sui migranti
Sono diversi i passaggi dell'accordo che piacciono al premier Conte, primo fra tutti il principio secondo il quale "chi arriva in Italia, arriva in Europa". E poi il rifinanziamento del Fondo fiduciario per l'Africa; la necessità di riformare il regolamento di Dublino; l'apertura di centri di sbarco e accoglienza nei Paesi terzi e quelli volontari in Europa.
Ecco alcuni estratti dei 12 punti dell'accordo sull'immigrazione.
1. L'Europa punta unita a "un approccio globale alla migrazione, che combini un controllo più efficace delle frontiere esterne dell'Ue, una maggiore azione all'esterno e all'interno, in linea con i nostri principi e valori". Il picco di flussi si è segnalato nell'ottobre 2015 e da allora il numero di ingressi illegali è stato ridotto del 95%.
2. Si punta a "impedire il ritorno ai flussi incontrollati del 2015".
3. Nella rotta del Mediterraneo centrale devono essere intensificati "gli sforzi per fermare i contrabbandieri che operano fuori dalla Libia o altrove". L'Europa "continuerà a sostenere l'Italia e altri Stati membri in prima linea". Le "navi che operano nel Mediterraneo devono rispettare le leggi".
4. Sotto la lente anche la rotta del Mediterraneo orientale, con la volontà di "attuare pienamente l'accordo Ue-Turchia" e "prevenire nuovi attraversamenti dalla Turchia e fermare i flussi". È fondamentale la cooperazione e il sostegno a favore dei "partner nella regione dei Balcani occidentali" per scambiare informazioni sui flussi migratori e prevenire l'immigrazione illegale.
5. Per smantellare il business dei contrabbandieri, è considerata la possibilità di "piattaforme di sbarco regionali, in stretta cooperazione con i Paesi terzi interessati".
6. L'Europa prevede la creazione di hotspot nei Paesi membri su base volontaria. I migranti dovrebbero essere presi in carico, sulla base di uno sforzo condiviso, "attraverso il trasferimento in centri controllati istituiti negli Stati membri, solo su base volontaria".
7. C'è il via libera sul pagamento della seconda tranche di soldi già pattuita, per supportare la Turchia nel sostegno dei rifugiati. Inoltre saranno trasferiti 500 milioni di euro al Fondo fiduciario dell'Ue per l'Africa. "Gli Stati membri sono inoltre invitati a contribuire ulteriormente al Fondo fiduciario dell'Ue per l'Africa".
8. È importante una "partnership con l'Africa che miri a una sostanziale trasformazione socioeconomica del continente africano, basandosi sui principi e gli obiettivi definiti dai paesi africani nell'Agenda 2063".
9. In vista del prossimo quadro finanziario pluriennale, sarà necessario prevedere "strumenti flessibili, che permettano uno stanziamento rapido, per combattere l'immigrazione clandestina".
10. Sono fondamentali "un controllo efficace delle frontiere esterne" e l'intensificazione dell'effettivo "rientro dei migranti irregolari", per cui si rende necessario rafforzare il ruolo di Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.
11. Gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure legislative e amministrative interne per evitare che i movimenti secondari dei richiedenti asilo compromettano "l'integrità del sistema europeo comune di asilo e del trattato di Schengen".
12. Si intensifica lo sforzo per trovare un consenso sul regolamento di Dublino "per riformarlo sulla base dell'equilibrio tra responsabilità e solidarietà".