Omicidi e suicidi su Facebook: quei casi che non dovrebbero andare in rete
A pochi giorni dal caso di Cleveland, a Phuket un giovane di 21 anni posta il video dell'orrore compiuto che resta online per 24 ore
Ha impiccato la figlia di 11 mesi e poi si è suicidato. Tutto in diretta, su Facebook.
Cos'è successo
L'assassino-suicida è un uomo thailandese di 21 anni che, per portare a termine il suo progetto di morte, si è chiuso nella squallida camera di un hotel abbandonato insieme alla figlia di pochi mesi. Questo è quanto è avvenuto il 25 aprile.
Perché è accaduto
Il giovane si chiama Wuttisan Wongtalay e il suo gesto mostruoso lo ha commesso nella vivace e turistica isola di Phuket. Dopo l'ennesimo litigio con la moglie decide di punirla, prima uccidendo la sua piccolina per impiccagione e poi togliendosi la vita in diretta su Facebook Live.
Il lato oscuro della rete
I familiari hanno visto il video sui social network e subito hanno avvisato la polizia, ma quell'orrore è rimasto online almeno 24 ore, rilanciato da diversi profili Facebook e postato su Youtube con ben 2.351 visualizzazioni, prima della rimozione completa.
E questo non è un caso isolato. Quello thailandese segue di pochi giorni l'omicidio di Cleveland avvenuto il 17 aprile e che già aveva scatenato le proteste della rete sollevando i dubbi sull'uso dei social network (anche se questo non era stato postato sulla diretta).
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La risposta di Facebook
Facebook, che definito l'accaduto "scioccante" ha inviato le sue condoglianze alla famiglia del 21 enne sostenendo: "Non c'è assolutamente nessun posto per contenuti di questo genere su Facebook e adesso è stato rimosso".