Farmacista multato dal condominio perché fa tamponi e vaccini
A Milano il dottor Marco Metalla ha ricevuto una sanzione di 800 euro dall'amministratore condominiale. Poco conta che svolga un servizio di pubblica utilità in tempi di pandemia.
Tutto poteva immaginare, il dottor Marco Metalla, quando nella sua farmacia milanese aveva iniziato a fare tamponi, tranne di essere multato dal suo condominio. È successo il 23 dicembre: alla vigilia di Natale, l'amministratore del condominio di viale Umbria 19, Tomaso Filippo Beretta, gli ha scritto una lettera in cui sosteneva che «l'attività» svolta dalla farmacia «è vietata dal regolamento di condominio». Pertanto, procedeva «ad applicare la normativa vigente per irrogare a Vostro carico la sanzione di euro 800».
Pur non dicendolo esplicitamente, l'amministratore ha multato il dottor Metalla perché nella sua farmacia da inizio autunno esegue tamponi e vaccini. Motivo: la presenza degli utenti sul marciapiede, che poi entrano nel palazzo, raggiungendo a piedi il primo piano (interamente di proprietà della farmacia) dove vengono effettuati i test.
Apriti cielo! Alcuni condomini hanno iniziato lamentandosi sulla chat condominiale («Si potrebbe evitare di fare code»), poi hanno insultato i dipendenti della farmacia («Smettetela di rompere») e negli ultimi tempi hanno anche minacciato i pazienti in attesa sul marciapiede («Vi metto sotto con la moto»). Ciliegina sulla torta, la letterina di Natale con la multa di 800 euro.
«Sono cascato dalle nuvole» racconta ancora incredulo Marco Metalla. «Non capisco, anche perché l'amministratore non dice quale norma avremmo violato. Ad ogni modo, nella nostra farmacia la situazione è sotto controllo e il flusso degli utenti è gestito in modo capillare. Non ci sono mai state code chilometriche sul marciapiede (abbiamo avuto massimo 30/40 persone in attesa). Disinfettiamo sempre le scale e anche l'ascensore, che non facciamo usare a nessuno, salvo gli invalidi o i novantenni. E poi facciamo entrare un paziente alla volta, andandolo a prendere sul marciapiede».
Ma per i condomini questo non basta. E poco conta che la farmacia Metalla stia facendo un servizio di pubblica utilità durante una pandemia. Ancor meno conta il fatto che sia stata la Regione a chiedere alle farmacie di effettuare tamponi e vaccini, pregandole di allungare l'orario di apertura, visto il sovraccarico di ospedali e ambulatori. Niente. I condomini di viale Umbria 19 non vogliono sentir ragioni: quella gente, lì fuori, non dovrebbe starci. Punto. Anche perché, a leggere qualche strampalato messaggio, gli utenti in coda sarebbero tutti no vax. «Anche stasera» ha scritto un residente su WhatsApp, «per fare rientro a casa mia, ho dovuto chiedere a una decina di no vax di spostarsi».
«Non è vero: gran parte dei pazienti che si sottopongono a tampone sono vaccinati» scuote la testa il dottor Metalla. «I miei vicini hanno minacciato di chiamare mezzo mondo: i vigili, i Nas, il 112... Come se, anziché offrire un servizio di pubblica utilità apprezzato da tutti, noi stessimo progettando un attentato».