Chi è Federica Brignone: la sciatrice italiana più vincente di sempre
Tutti i successi, le curiosità, i record e le vittorie che hanno reso una stagione leggendaria nella storia dello sci alpino italiano e mondiale.
È la più vincente sciatrice italiana di sempre (due leggende come Isolde Kostner e Deborah Compagnoni hanno meno vittorie in lei in Coppa del Mondo sommate), eppure qualcosa l’ha continuamente resa sottovalutata, o seconda, o meno apprezzata di quanto valga realmente. Le manca l’oro olimpico, (ma fra un anno a Cortina ha la possibilità di mettersi la medaglia con i cinque cerchi al collo) ha una compagna di squadra mediaticamente molto ingombrante, appena ha due giorni liberi durante la stagione torna nella sua Valle d’Aosta e sta comunque in mezzo alla neve. Il Dna della campionessa di sci, non c’è dubbio, glielo ha trasmesso mamma Maria Rosa Carla Anita Quario, detta “Ninna”, che tra il 1979 e il 1986 vinse 4 gare in Coppa del Mondo, tutte in slalom speciale. Ma Federica Brignone (“la tigre”) ha saputo fare molto meglio e a Sun Volley ha chiuso il cerchio di una stagione irripetibile portandosi a casa la Coppa del Mondo assoluta. Il bis dopo quella conquistata nel 2020, ma questa ha un sapore molto più dolce perché mentre la prima era arrivata a casa con un pacco postale dopo l’annullamento delle ultime dieci gare per via del Covid, questa viene festeggiata come si deve in mezzo alla gente e alzata al cielo tra le nevi di Sun Volley dove si stanno svolgendo le finali di stagione. Brignone è nata a Milano. Il padre Daniele, invece, è originario di Savona, ma è maestro di sci a Courmayeur, dove hanno casa i nonni. Fin da piccolissima Federica frequenta le nevi valdostane: “Ho iniziato a sciare a un anno e mezzo, zampettando con un paio di sci di plastica dove capitava, anche a Milano sui tappeti del nostro appartamento”, racconta Brignone sul proprio sito. Nel 1996, quando Federica ha 6 anni, la famiglia trasloca in Valle d’Aosta, a La Salle, per assecondare il sogno della madre di vivere in montagna e nella natura.
LA CARRIERA
Brignone comincia a vincere qualche gara giovanile, a 15 anni arriva quarta alla fase nazionale del Trofeo Topolino, una delle più importanti gare al mondo per le categorie Ragazzi (Under 14) e Allievi (Under 16). Fin dalla prima stagione nel circuito FIS viene portata a fare gare di Coppa Europa, il circuito cadetto alla Coppa del Mondo. Nella stagione 2008/2009 vince i Mondiali juniores in combinata e in Coppa Europa fa punti in tutte le discipline, mostrando i primi segni di una polivalenza invidiabile. Il 28 novembre 2009 , a 19 anni, Brignone finisce sul primo podio di Coppa del Mondo, in gigante ad Aspen, poi due quarti posti sempre in gigante. L’ascesa continua ai Mondiali di Garmisch del 2011 dove è seconda, tra Tina Maze e Tessa Worley, ma la sua maturazione non è ancora completata e anzi inizialmente viene considerata più adatta alle discipline tecniche che a quelle veloci. La svolta arriva con il cambio di allenatore e le metodologie introdotte da Gianluca Rulfi. Tra infortuni e gare sfortunate però la Brignone sente il bisogno di avere qualcosa di più intorno a sè. Federica capisce che per puntare alla Coppa del Mondo serve un team quasi dedicato a sestessa. La vera svolta arriva nel 2017, dal giorno in cui Federica sceglie il fratello Davide come allenatore. La questione crea un attrito con la Federazione che non vuole assumerlo e allora Federica decide di stipendiarlo lei, soltanto dalla stagione 2022-23 Davide risulterà come dipendente della Federazione. Ma i risultati in pista migliorano e dimostrano che quella era la strada giusta. Nel 2020 diventa la prima italiana di sempre a vincere la classifica generale, ma è una vittoria senza festa per il Covid e l’annullamento delle ultime dieci gare. La sua carriera di alti e bassi, con momenti di sconforto come a marzo 2021 quando disse: “Ho solo bisogno di staccare”. Diretta e sincera, non ha fatto segreto di aver utilizzato l’ipnosi, ha a cuore tematiche ecologiste come l’inquinamento marino o lo scioglimento dei ghiacciai, si è detto non favorevole all’obbligo vaccinale per competere a Pechino 2022.
E poi la rivalità con Sofia Goggia, a colpi di botta e risposta. Sono due fuoriclasse della stessa squadra, ma non si amano e non fanno niente per nasconderlo e a rendere tranquilla l’atmosfera nel febbraio del 2022 non hanno contribuito le dichiarazione di Ninna Quario, mamma della Brignone, poco gradite alla Goggia, soprattutto per il riferimento ad alcuni privilegi che la federazione avrebbe concesso a Goggia e negato a Brignone. Ma le vittorie di quest’anno fanno dimenticare tutte le polemiche con Federica e Sofia spesso assieme sul podio e la “tigre” che dimostra la sua superiorità assoluta in Coppa del Mondo con sei vittorie in gigante, due in SuperG e due in discesa libera, senza dimenticare le due medaglie ai Mondiali di Saalbach: prima l’argento in SuperG e poi l’oro in Gigante 28 anni dopo Deborah Compagnoni. Una stagione record con la sua sciata inconfondibile, una vita all’insegna dello sport con i valori trasmessi dalla famiglia. Federica ama lo sci ma anche surf, pattinaggio artistico su ghiaccio, atletica, arrampicata golf e tennis. E tra tutto questo c’è posto anche per l’amore. E’stata fidanzata per otto anni con lo sciatore francese Nicolas Raffort e attualmente è legata a un ragazzo del suo paese, Davide, di cui si sa solo che è un maestro di sci e in questa stagione ha vissuto la Coppa del Mondo preparando gli sci a un atleta. Niente di più, non ama troppo le luci dei riflettori. E neanche sui social, dove neanche Federica è protagonista. Preferisce la neve, il suo elemento naturale.