Foggia, incidente e strage di braccianti agricoli: cosa e come è successo
Un furgoncino che trasportava migranti al ritorno dal lavoro si è scontrato con un tir. Ancora morte sulla strada e l'ombra del caporalato
Ancora morte sulle strade del foggiano. Un furgoncino pieno di braccianti agricoli extracomunitari si è scontrato contro un tir che trasportava farinacei: 12 morti e 3 feriti.
Segue l'incidente di due giorni prima, dalle modalità e circostanze simili, in cui erano morte 4 persone.
Ecco la dinamica dell'incidente.
Cos'è successo e come
Verso le 15.30 di lunedì 6 agosto sulla statale 16, all'altezza dello svincolo per Ripalta, nel territorio di Lesina, nel foggiano, un pulmino bianco con targa bulgara si è scontrato con un tir e si è capovolto sull'asfalto dopo lo schianto. A bordo c'erano 14 braccianti che tornavano da una dura giornata di lavoro nelle campagne del foggiano, quando il mezzo poteva contenere solo 8 persone. Sull'asfalto i corpi straziati tra le lamiere. 12 morti sul colpo e 3 feriti.
Il furgone stava procedendo verso San Severo quando l'autista, forse a causa di un colpo di sonno o forse per un malore o per distrazione, avrebbe perso il controllo del mezzo che ha invaso la corsia opposta, scontrandosi frontalmente con il tir che viaggiava in direzione opposta.
L'incidente precedente
Solo 48 ore prima incidente e dinamica simili. Sabato 4 agosto, sempre verso le 15.30, altri 4 braccianti africani che erano a bordo di un pulmino bianco sono morti nell'impatto con un tir carico di pomodori, sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, nel foggiano.
4 i feriti, anche loro migranti, che sono ricoverati in gravi condizioni in ospedale.
Il furgone carico di migranti stava rientrando nel Ghetto di Rignano, sgomberato nel 2017 e dove in realtà ne è già sorto un altro, con circa 600 roulotte.
Il caporalato
Pessime condizioni di lavoro e di trasporto, sfruttamento e caporalato, tornano come temi caldi dopo queste due tragedie della strada.
Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha annunciato che saranno avviate tutte le procedure per un aumento del numero degli ispettori contro la piaga del caporalato.