La Forestale entra nell'Arma dei Carabinieri: le cose da sapere
Storico cambiamento da Corpo civile a militare voluto dalla riforma Madia: il perché della scelta e con quali dinamiche
Addio al Corpo Forestale dello Stato, che con la riforma Madia si trasforma da civile a militare con la nuova denominazione di "Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri", agli ordini del generale Antonio Ricciardi.
Di seguito, ecco quali sono le principali novità per i 7 mila ex-forestali dopo le ultime due cerimonie dell’ammainabandiera del Corpo svoltesi ieri nella storica scuola di Cittaducale, fondata alle porte di Rieti nel 1905, e in quella di Sabaudia, inaugurata invece nel 1962.
Il perché dell’accorpamento
Sicuramente “epocale”, anche e soprattutto per il passaggio da Corpo civile a corpo militare, l’accorpamento della Forestale nei Carabinieri è stato voluto dalla riforma Madia essenzialmente per un contenimento della spesa pubblica: sulla carta, infatti, la trasformazione promette di assicurare una maggiore efficienza dei costi di gestione e risparmi fino a 100 milioni di euro in tre anni.
Cosa diventano gli attuali forestali
Come già indicato sopra, i 7 mila ex-forestali andranno per la maggior parte a confluire nell'Arma dei Carabinieri, indossandone la divisa nel loro nuovo ruolo militare di elementi del “Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri”. Circa 120 verranno però inseriti per le loro peculiarità operative nel Corpo dei Vigili del Fuoco e altrettanti nella Polizia di Stato, mentre una trentina verranno “assorbiti” dalla Guardia di Finanza.
Aspetto importante rispetto all’obiezione di coscienza: i soggetti contrari alla militarizzazione delle loro funzioni prima svolte da civili, potranno presentare domanda per il passaggio in un'altra amministrazione dello Stato, che valuterà la richiesta.
Quali le funzioni del nuovo Comando
Secondo quanto stabilito dalla riforma, con il passaggio nell’Arma dei Carabinieri gli ex-forestali conservano tutte le loro funzioni precedenti, ad eccezione di quelle contro gli incendi boschivi che vengono invece trasferite per intero al Corpo dei Vigili del Fuoco. Il nuovo Comando dipenderà dal capo di Stato Maggiore della Difesa per i compiti militari; dal ministro dell'Interno per i compiti di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica; dal ministero delle Politiche agricole per le materie che riguardano la sicurezza e la tutela agroalimentare e forestale.
Il precedente storico
Non è la prima volta che il Corpo della Forestale va incontro a una radicale riforma: quella precedente fu voluta nel 1926 da Benito Mussolini, che soppresse e militarizzò (proprio come avvenuto ora con la Madia) quello che allora si chiamava Corpo Reale delle Foreste, ribattezzandolo Milizia Nazionale Forestale.