Angela Merkel
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Germania al voto: schiaffo ad Angela Merkel

Nel Meclemburgo-Pomerania, dove c'è il collegio della cancelliera, la Cdu diventa terzo partito. La paura dei profughi fa volare i populisti

Nel Land della Meclemburgo-Pomerania, dove Angela Merkel ha il suo collegio elettorale, la Cdu-Csu subisce la più pesante e simbolica delle sconfitte politiche, diventando il terzo partito regionale e crollando dal 23% del 2011 al 19%. Un calo di quattro punti in una tornata elettorale contrassegnata da un incremento dell'affluenza alle urne (60,5%, nove punti in più rispetto al 2011) che sarebbe stato determinato secondo la stampa tedesca dalla politica delle porte aperte ai profughi che avrebbe messo in atto la cancelliera.

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SORPRESA POPULISTA
La vera sorpresa è infatti la AFD (Alternative fuer Deutschland) di Frauke Petry, la giovane ed energica leader dei nazionalisti-populisti tedeschi che ha soffiato, per tutta la campagna elettorale, sulla paura dell'invasione dei migranti e sulla chiusura della rotta balcanica, diventando - con il 20% dei suffragi - il secondo partito regionale e superando il partito della cancelliera.
«La gente non si fida più delle Volksparteien» ha sintetizzato dopo il trionfo la leader populista, in riferimento al calo netto dei voti ai due partiti che hanno dominato la scena tedesca per settant'anni: i cristiano-conservatori e la socialdemocrazia.

SCENARI POLITICI
Va meglio in questa piccola regione nordest della Germania che confina col Mar Baltico la Spd che con il 30% dei voti - nonostante il calo di quattro punti - si conferma primo partito e dovrebbe riuscire a eleggere ancora  il governatore uscente, Erwin Sellering. Con due geometrie politiche variabili: o con una rinnovata Grande coalizione che conterebbe su 40 seggi (il minimo è 36) oppure con una coalizione rossa, con 38 seggi, carattarizzata dall'alleanza tra Spd e Linke. La Linke di Oskar Lafointane, molto forte nelle regioni orientali, ha però incassato il peggior risultato di sempre nel Land, passando al 13,2% dal 18,4% di cinque anni fa. Vanno male anche i Verdi, che scivolano sotto la soglia del 5% e non entrano nel Parlamento. E va male anche la Npd, revisionista e di estrema destra, finalmente fuori dal Parlamento regionale. Non sono riusciti a capitalizzare il voto di protesta contro i profughi, indirizzatosi invece verso il più rassicurante partito ultrapopulista di  Frauke Petry.



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Redazione Panorama