Gioco d'azzardo online e giovani, anche minorenni; mondi sempre più vicini
Aumenta la percentuale di under 18 che utilizza queste piattaforme di giochi senza rendersi conto dei rischi che si corre
Se la vecchia schedina del Totocalcio, messa in commercio il 5 maggio del 1946, è stata capace di far sognare milioni di italiani nella speranza di fare il famoso 13 e ottenere grandi vincite, oggi la realtà è ben diversa. Si è perso il fascino della narrazione epica che ha contraddistinto ogni istante della giocata: dall’ingresso nel bar in cui si chiedeva la schedina, alla sua compilazione fatta tra ragionamento e fantasia di gioco distorta dall’amore per la propria squadra, fino all’istante in cui la radiolina a transistor permetteva di estraniarsi per 90 minuti dedicandosi al tanto atteso evento sportivo. Durante i giorni feriali si sentiva parlare nelle piazze di tutte le città italiane di partite di pallone, di schemi di gioco, di allenatori, di arbitri e di previsioni. La cosa era avvincente, ma della vecchia schedina si è perso il divertimento e la narrazione epica si è liquefatta.
La gara sportiva è diventata una scommessa e quando i giovani ne parlano, lo fanno ad alta voce sempre nelle piazze ma in modo diverso. Raccontano, senza alcuna inibizione e senza anima sportiva, di perdite e di vincite ai giochi d’azzardo on line e giurano che c’è da divertirsi, che non è pericoloso, che è tutto sotto controllo e che per scommettere basta registrarsi a una delle piattaforme che spesso appaiono improvvisamente sul display dello smartphone mentre ci si sollazza sui social network.
La procedura di accesso è semplice e veloce: è facile ottenere l’applicazione sul proprio cellulare e quindi entrare nel sito di uno dei concessionari statali autorizzati. Il permesso di ingresso al casinò virtuale si ottiene attraverso la registrazione, che ovviamente avviene soltanto se si è maggiorenni. Per questo, con la raccolta di tutte le iscrizioni, è stata creata l’anagrafe dei conti di gioco d’azzardo online le cui informazioni sono detenute da monopoli per conto dello Stato. Gli studenti più naïf raccontano che anche i minori possono iscriversi alla piattaforma utilizzando semplicemente qualche escamotage, come per esempio inserire i dati della propria nonna per poi scaricare l’applicazione sul cellulare, creare login e password e accedere a un’innumerevole quantità di giochi on line.
In genere, al primo accesso si ottengono 20 euro di bonus e per riscattare la somma, in caso di vincita, basta inserire i dati di una carta di credito. Purtroppo il fenomeno tra gli studenti è in aumento e dunque, se la Generazione X giocava la schedina del Totocalcio tra romanticismo e svago, oggi una bella fetta della Generazione Z (di età compresa tra gli 11 e i 17 anni) viene coinvolta nel gioco d’azzardo on line attraverso ingegnosi progetti di marketing.
Dall’ultimo report ESPAD Italia (European School Survay Project on Alcohol and Other Drugs) del 2021, in cui sono contenute informazioni sulle esperienze e sulla percezione degli studenti italiani fra i 15 e i 19 anni è stato rilevato che il gioco d’azzardo on line è stato praticato da 1 studente su 10 e che tra i maschi l’incidenza è quasi 5 volte quella delle femmine: nel 2021 hanno scommesso il 15 per cento di studenti e il 3,3 per cento di studentesse. Il dato più interessante riguarda lo strumento utilizzato per praticare il gioco d’azzardo da remoto: il 75,6 per cento degli studenti ha accesso attraverso il cellulare, mentre il 5,7 attraverso il tablet e dunque l’81,3 per cento gioca d’azzardo on line direttamente da casa, dai banchi di scuola, durante le gite con gli amici oppure mentre attende l’autobus.
Secondo Maurizio Fiasco, sociologo della Consulta Nazionale Antiusura tra i maggiori esperti della problematica del gioco d’azzardo, i giovani vengono ingaggiati scambiando il gioco d’azzardo come sfida sportiva. Quando si dissolve il corredo epico del gioco, lo sport si riduce a singoli momenti in cui sembra vincere l’abilità attraverso cui ricevere un premio. Ecco perché la scommessa sportiva si riduce all’azzardo. In Italia sono diverse le fondazioni che demistificano l’architettura di progetti industriali, che provocano patologie a volte difficili da curare da parte delle famiglie devastate dalla dipendenza del gioco.