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Giornata mondiale contro l'Aids: i numeri del contagio

Sono oltre 36 milioni le persone nel mondo affette dal virus dell'HIV. L'allarme dell'Oms per una malattia spesso poco considerata

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha istituito la Giornata Mondiale contro l'Aids del 1 dicembre, per accendere i riflettori sull'andamento della malattia e, con dati certi alla mano, tracciare il punto della situazione nel mondo, dove ci sono circa 36,7 milioni di persone affette dal virus dell'HIV molto diffuso anche in Europa e soprattutto in Italia, che risulta essere al tredicesimo posto tra i Paesi europei per il numero di nuovi casi di immunodeficienza acquisita registrati.

Di AIDS (Acquired Immuno Deficienty Syndrome, Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) ci si continua ad ammalare e se prima dell'avvento delle nuove terapie antiretrovirali la speranza di vita era molto limitata, adesso non è più così.

Questo non vuol dire che si è trovata una cura. I nuovi farmaci garantiscono una lunga sopravvivenza ma non debellano il virus e mentre si aspetta che i gruppi di ricerca sparsi per il mondo trovino un vaccino, la prevenzione è l'unica arma a disposizione per fermare il suo dilagarsi.

I numeri del fenomeno in Italia

Le stime confermano che solo nel nostro Paese ci sono circa 130mila sieropositivi e si parla di quasi 3.600 nuovi contagi all'anno. Secondo il Ministero della Salute, ?l'Italia registra quasi 5,7 casi per 100.000 residenti?.

I rapporti sessuali non protetti, sia tra persone eterosessuali che tra persone dello stesso sesso, rappresentano la modalità di trasmissione più ampia. Quasi l'84% di tutti coloro che hanno scoperto di essere affetti dall'HIV si sono ammalati in questo modo.

Scende la trasmissibilità della malattia attraverso l'uso di droghe iniettabili.

Il virus ha un forte tasso di incidenza tra gli uomini. La fascia d'età più colpita è quella registrata tra i 25-29 anni, senza dimenticare però che numerosi casi di trasmissione della malattia si sono registrati anche tra i giovanissimi, poco avvezzi alla cultura dell'educazione sessuale.

Un forte aumento del contagio anche tra uomini compresi in una fascia d'età dei 39 anni e  36 anni per le donne, dove però il tasso d'incidenza delle diagnosi è diminuito.

Sono aumentati anche i casi di sieropositività tra gli stranieri presenti in Italia, circa il 29% è affetto da immunodeficienza e la modalità preponderante di contagio è sempre quella per via sessuale.

Cos'è e come si trasmette

Attraverso la mappatura delle nuove diagnosi di HIV, si è potuto osservare come, negli ultimi dieci anni, sia aumentata l'aspettativa di vita e che sia calato il numero di decessi, ma non quello dei nuovi contagi. Questo perché il passaggio dalla sieropositività (HIV) all'AIDS (fase della malattia conclamata) si è quasi arrestato grazie alle terapie in campo.

Quest'ultime, se iniziate in tempo, garantiscono che il virus da immunodeficienza acquisita rimanga silente all'interno del corpo. La terapia antiretrovirale, AZT, nel corso degli anni, è stata sempre più modificata al fine di migliorare i suoi effetti collaterali, permettendo che la qualità della vita di un sieropositivo potesse essere abbastanza buona.

La scoperta tardiva del virus -  ricordiamo che l'unico modo per sapere se si è sieropositivi è una semplice analisi del sangue, il cosiddetto test ELISA anche se adesso in commercio, nelle farmacie, si possono trovare gli autotest salivari ?" comporta il rischio di non rallentare la malattia che di contro, nella tempestività della diagnosi, potrebbe fermare il suo decorso.

In Italia la maglia nera, tra le regioni più colpite da questa epidemia, spetta alla Lombardia. Milano registra quasi 26mila sieropositivi con circa 439 nuovi casi all'anno. Segue la Liguria, l'Emilia Romagna ed il Lazio anche se non sono trascurabili i dati registrati nelle zone del sud Italia.

Gli allarmi più recenti

Quando si parla di sieropositività è importante sottolineare che non esistono categorie a rischio ma solo comportamenti che espongono al pericolo.

I dati allarmanti in Italia, circa il modo in cui è aumentato il contagio, cadono soprattutto su un punto nodale che è diventato allarmante: il web che facilita incontri a rischio.

La soglia del pericolo si è abbassata e molti giovani ed anche meno giovani, ricorrono alla rete per crearsi degli incontri. Una recente indagine, condotta dal telefono verde AIDS dell'Istituto Superiore della Sanità, ha evidenziato questa tendenza soprattutto tra gli omosessuali.

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Francescapaola Iannaccone