Gli scenari futuri del Mossad
Un ruolo sempre più importante nell'area mediorientale per l'intelligence israeliana
Gli scenari futuri in cui il Mossad sarà chiamato ad operare sono, al momento, in così tale e rapida evoluzione da non permettere di avere un quadro esaustivo. Il teatro classico mediorientale è stato sconvolto dalle rivoluzioni che hanno spazzato via regimi ultradecennali, quali quelli di Gheddafi o Mubarak. Ciò è essenziale per Israele in quanto ridisegna la cartina delle alleanze, e dei propri nemici storici.
I legami che c’erano fra OLP-ANP e Paesi come Tunisia, Libia ed Egitto sono destinati a mutare considerevolmente, venendo probabilmente meno il carattere laico dei governi dei Paesi di cui sopra, che favorivano rapporti con le forze laiche della resistenza palestinese.
L’affermarsi di governi di indirizzo islamico favorirà i rapporti di questi Paesi con le forze islamiste che operano in Palestina. Risulta chiaro come, in questo quadro, il ruolo di Hamas sarà sempre piu decisivo. In Libano, una parte considerevole delle fortune di Hezbollah sono legate all’Iran. Al contempo la neutralità di Arabia Saudita e Giordania garantisce sul fronte meridionale una certa stabilità. Quanto sta accadendo in Siria invece non permette di intravedere scenari futuri.
Di certo, dopo il fondamentalismo islamico, che nella regione si nutre potentemente di antisionismo, il nemico maggiore per la sicurezza e la sopravvivenza di Israele è rappresentato dal programma nucleare iraniano.
La guerra contro l’Iran viene combattuta anche con mezzi ipertecnologici come il virus informatico Stuxnet, ma il rischio di una escalation militare fra i due Paesi, per altro non confinanti, incendierebbe tutta la regione.
Nel futuro, il Mossad sarà chiamato a confrontarsi non solo con il terrorismo "classico" ma soprattutto con nuove forme di terrore e nuove forme di attacchi contro Israele. E' facile intuire come il Mossad si sia già adeguato alle sfide ed alle minacce della guerra informatica. La sicurezza dei dati, delle trasmissioni, delle telecomunicazioni diventa ogni giorno più pressante. Nel futuro, gli agenti del Mossad saranno meno operativi nel liquidare nemici di Israele sul campo e molto più impegnati in altri tipi di spionaggio e difesa: meno pistole e più computer.
Il mito dell’efficienza del Mossad, che si era incrinato negli anni Novanta a causa di alcune operazioni fallite, sta piano piano riprendendo quota. Non c’è giorno in cui Iran o Siria non accusino il Mossad di qualche malefatta o non annuncino in pompa magna di aver catturato un agente del servizio: spesso è solo propaganda, ma talvolta vi è del vero.
Un servizio segreto impenetrabile, che è stato forgiato da uomini che hanno dovuto sempre e costantemente difendersi da tutto e da tutti, uomini usciti dall’Olocausto e piombati nella guerra permanente dello Stato ebraico contro i confinanti paesi arabi, dal 1948 in poi.
Quello che è certo è che la storia del Mossad è inscindibile con quella di Israele: quali saranno le esigenze di sicurezza interna ed esterna dello stato ebraico, là si troveranno gli agenti del Mossad. Del resto, come pare dicesse Amit agli studenti della Midrasha, l’accademia dove vengono addestrati e preparati i futuri agenti, a conclusione dei periodi di addestramento: "Nessuno dice che è un lavoro simpatico".