Il gran caos del M5S in Senato
Urla, cartelli bianchi e una monetina da 50 centesimi: l'"elemosina" di Petrocelli al ministro Poletti che gli è valsa l'espulsione
Alla fine il presidente del Senato Pietro Grasso non ha potuto fare altro che sospendere la seduta, e rinviare tutto alle 16. Il ministro del lavoro Giuliano Poletti stava parlando ed esponendo il contenuto del maxi emendamento sul Jobs Act quando dai banchi del Movimento 5 Stelle sono arrivate le prime imprecazioni che non si sono poi più fermate: "Andate a casa" è stato più volte gridato dai senatori grillini contro il ministro piu' volte interrotto.
Vito Petrocelli e Paola Taverna i più agguerriti, mentre i senatori della Lega davano il loro sostegno alzandosi in piedi. A nulla sono serviti i due richiami formali di Grasso a Petrocelli che è stao poi espulso dall'aula: "Sono stato espulso per aver mostrato in Aula un foglio bianco. Il foglio rappresenta la delega in bianco che il Governo vuole farci firmare con la fiducia sul Jobs Act. Per la prima volta un capogruppo viene espulso dal Senato per aver mostrato un cartello perfettamente bianco, rasentiamo l'assurdo" ha dichiarato il capogruppo al Senato del M5S in una nota.
In realtà, il gesto che ha fatto andare su tutte le furie il Presidente del Senato è stato quello dell'"elemosina" che Petrocelli ha fatto porgendo al Ministro Poletti una moneta da 50 centesimi.
Nonostante tutto però Petrocelli non ha voltuo lasciare l'assemblea, il ministro Poletti non ha potuto parlare, la seduta è stata sospesa fino alle 16. "Non mi muovo da qui se non con la forza" ha dichiarato il capogruppo grillino mentre alcuni senatori gli facevano scudo intorno per evitare che venisse portato via dai commessi di Palazzo Madama.
Alla fine tutti sono usciti, la prima parte del teatrino si è conclusa. Si riprende alle 16.