Bonus rammendo: la Francia si schiera contro gli sprechi
Da ottobre, i cittadini potranno usufruire di uno sconto dagli 8 ai 25 euro se decideranno di riparare i loro vestiti vecchi, invece che buttarli via
La moda è una dei maggiori responsabili dell’inquinamento e dei rifiuti. Secondo le Nazioni Uniti, l’industria della moda sarebbe responsabile dell’8-10% delle emissioni globali. Il suo impatto ambientale - specialmente se si include il fast fashion - è molto significativo. Dall’inquinamento delle acque, all’uso di sostanza chimiche come coloranti e candeggina. Dalle emissioni di carbonio dovute al trasporto e alla produzione fino alla quantità significativa di rifiuti e discariche occupate da indumenti scartati.
Per questo motivo, da ottobre, la Francia introdurrà un bonus - il «Bonus rammendo» - così da incentivare i cittadini a compiere scelte più oculate, riparando i propri vestiti o le proprie scarpe invece che buttarli e comprarne di nuovi.
Il ministro all’Ecologia, Bérangère Couillard, ha dichiarato come i francesi siano responsabili di oltre 700.000 tonnellate di indumenti buttati, di cui due terzi finiscono in discarica. Il progetto - per il quale sono stati stanziati 154 milioni per cinque anni - mira a ridurre questi numeri sostenendo, al contempo, «tutti i laboratori di cucito e i calzolai» (l’obiettivo è raggiungere 500 professionisti certificati) per «ricreare posti di lavoro».
A partire da ottobre, i consumatori riceveranno quindi uno sconto che va dai sei ai 25 euro per riparazione come parte del programma bonus. Il giornale francese The Connexion ha pubblicato un “listino” sconti più dettagliato, che recita: sei euro per una cucitura sfilacciata o un capo sfoderato; sette euro per un buco, una toppa o uno strappo in un capo di abbigliamento rotto; otto euro per incollare la suola di una scarpa; dagli otto ai 15 euro per riparare una fodera; e 25 euro per riparare una scarpa in cuoio.