Venice Hospitality Challenge
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Venice Hospitality Challenge: maxiyacht in gara a Venezia

E' la regata dell’ospitalità e sostenibilità

Lo spettacolo si annuncia grandioso. La Venice Hospitality Challenge - in programma domenica 20 ottobre alle ore 15: era prevista il giorno prima, ma il meteo ne ha consigliato lo spostamento - è la sola regata che si disputa, dall’inizio alla fine, nelle acque interne di una città. E che acque, e che città: il bacino di San Marco, ovviamente a Venezia. La regata è il fiore all’occhiello dello Yacht Club Venezia. Capitanato da Mirko Sguario, può ben vantarsi di aver portato, con successo, l’eccellenza della vela italiana nel cuore della città lagunare. Questa è l'edizione numero undici. Ma che barche si sfideranno?

Grandi barche e grandi hotel

Saranno 17 le barche in competizione. Maxiyacht di oltre 24 metri. La maggior parte sono abbinate a hotel di lusso, il meglio dell’ospitalità veneziana. Eccoli: Ca’ Sagredo Hotel, Hotel Danieli, Ca’ di Dio VRetreats, Hotel Excelsior, The Gritti Palace, Londra Palace, JW Marriott, Nolinski Venezia, Palazzina, St. Regis, SINA Centurion Palace, Palazzo Venart Luxury Hotel e Alajmo Ristorante Quadri. Altre, invece, a realtà diverse: Il Moro di Venezia al Comune di Venezia-Salone Nautico, New Zealand Endeavour a Scuola Morosini-Marina Militare, Phantom a Yacht Club Vemezia/Lilt, Lega italiana lotta contro i tumori e Gipsea alla Guardia Costiera. Quest’ultima barca è stata sequestrata alla criminalità organizzata.

L’artistico Cappello del Doge

Il trofeo della vittoria, che sarà assegnato domenica dopo una gara che si prevede al solito molto combattuta (gli skipper sono di fama internazionale e ci tengono a primeggiare nelle città marinara per eccellenza), è il Cappello del Doge, quest’anno realizzato nelle fornaci della vetreria New Murano Gallery, in 18 esemplari firmati dal Maestro Mario Furlan. E per la prima volta verrà anche consegnato il Barcolana Venice Hospitality Trophy, trofeo Challenge per l’imbarcazione meglio classificata considerando le migliori prove nella Barcolana Maxi Trofeo Portopiccolo e Venice Hospitality Challenge. Il pubblico potrà ammirare lo svolgimento della regata passeggiando nei luoghi storici di Venezia e vedere le imbarcazioni all’ormeggio, prima della gara, sul pontile galleggiante lungo oltre 70 metri, realizzato dal Gruppo Boscolo Bielo nel Canale della Giudecca. Venice Hospitality Challenge e lo Yacht Club Venezia sono ancora una volta al fianco della Lega Italiana per la lotta contro i tumori: oltre a Phantom, anche il maxiyacht Kiwi gareggerà per la causa, mentre il Vaporetto Rosa, a basso impatto ambientale, accompagnerà la regata per divulgare l’importanza della prevenzione per i tumori al seno. E per l’ambiente? Gli indumenti degli equipaggi sono ottenuti col bottiglie in plastica riciclate da Mureadritta: scelta in linea con l’amministrazione comunale per la salvaguardia di Venezia.

Il lusso tra memorie letterariee suggestioni parigine

Riunire il meglio dell’ospitalità veneziana è il focus della regata, da sempre. Tante sono le storie da raccogliere, per chi seguirà le barche in gara e avrà modo di entrare- anche solo per un caffè - in qualche albergo cinque stelle coinvolto. Per esempio il Londra Palace, storico gioiello, unico Relais & Châteaux della Laguna, condotto da un eccellente maître de maison: Alain Bullo. Tra le 52 camere, le suite dedicate a Jules Verne e Jorge Luis Borges, che qui soggiornarono, nomi d’oro della letteratura tra altri nomi di celebrità internazionali. Oppure si può approfittare per mettere il naso al Nolinski, di recente apertura, cinque stelle lusso nell’edificio che fu della Camera di Commercio, tra le più eleganti calli di Venezia, con sfavillanti brand a tentare dalle vetrine. Il ristorante del Nolinski, il Palais Royal, che ci sorprenderebbe non ottenesse subito una stella, ha la regia da remoto - da Parigi, dal ristorante Palais Royal della capitale francese, due stelle Michelin - dello chef di origine greca Philip Chronopoulos, ben interpretato dallo chef Marco Di Giacomo, che ne applica con sicurezza la filosofia nel cuore più elegante di Venezia. Navigare necesse est, dice un celebre motto latino, adottato da un poeta adriatico come il Vate d’Annunzio o dal lusitano Pessoa. Se si naviga a Venezia, tra calli e canali, è ancora più vero.

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Antonio Bozzo