Il discorso di Felipe VI contro la Catalogna: le reazioni
Dai politici ai media, da Barcellona e dagli altri Paesi, le risposte alla dura presa di posizione del sovrano di Spagna
La tensione e l’incertezza in Catalogna, portate al massimo dopo gli scontri avvenuti durante il referendum di indipendenza del 1 ottobre stravinto dal sì, hanno diviso la Spagna. Ma il discorso del re Felipe VI, pronunciato la sera del 3 ottobre dopo giorni di silenzio dal voto, ha deluso e allontanato ancora di più le due anime del Paese, Madrid e Barcellona. Dello stesso avviso politici e media, catalani e del resto del mondo, le cui reazioni di ora in ora si fanno sempre più delineate.
4 ottobre 2017
Le reazioni dalla Catalogna
La sindaca di Barcellona Ada Colau, dopo il discorso di Felipe VI, con un tweet scrive: “Nessuna soluzione. Nessun accenno ai feriti. Nessun appello al dialogo. Un discorso irresponsabile e indegno di un capo di stato”.
E sull'onda dello scipero che ha visto migliaia di catalani riversarsi per le strade di Barcellona, Carles Puigdemont, presidente della Generalitat, ha prima sostenuto alla Bbc che l’atto di proclamazione unilaterale d’indipendenza dalla Spagna non veniva messo in discussione: “Agiremo alla fine della settimana o all’inizio della prossima”. Per poi prevedere una dichiarazione pubblica prevista per il 4 ottobre alle 21. Questo secondo quanto rivelato da La Vanguardia.
I partiti indipendentisti che hanno la maggioranza assoluta nel Parlament, il parlamento catalano, hanno chiesto che l'assemblea inizi l'esame dei risultati del referendum di indipendenza lunedi 9 ottobre, con un intervento del presidente Carles Puigdemont. La decisione formale è attesa nel pomeriggio da parte dell'ufficio di presidenza. Durante la prima seduta sul referendum secondo la tv pubblica catalana Tv3 non dovrebbe essere presentata una dichiarazione di indipendenza.
La Germania e il dialogo politico
"Il governo tedesco auspica ovviamente una de-escalation, ma questo sarà possibile soltanto nel rispetto dei principi costituzionali e del dialogo politico". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla posizione tedesca sugli sviluppi della questione spagnola, dopo il referendum e la reazione repressiva della polizia. Seibert ha sottolineato di non ritenere suo compito "in qualità di portavoce di un governo partner la condanna del comportamento della polizia" ma il governo tedesco non aspira a svolgere un ruolo di mediazione, "si tratta di una questione interna della Spagna".
Le reazioni dall’Italia
In Italia si pronuncia sulla questione Giorgia Meloni. Catalani sovranisti? "Non è sovranismo. Io non sono mai una sostenitrice delle spinte indipendentiste, che sono un modo per indebolire le libertà dei popoli. La Catalogna indipendente sarebbe più debole", ha detto la Meloni di Fratelli d'Italia, in diretta ad Agorà, la trasmissione di Raitre. Mentre è attesa in Parlamento la risposta del ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano, alle interrogazioni sulle iniziative politico-diplomatiche in relazione alle vicende in atto in Catalogna e, in ambito europeo, per la ripresa del dialogo politico tra il governo della comunità autonoma catalana e il governo centrale di Madrid.
La stampa francese
“La slealtà inaccettabile e la condotta irresponsabile” che il re ha denunciato secondo la stampa francese sono il succo di un discorso permeato di "fermezza" e "durezza" in un "autentico atto di accusa contro le autorità catalane" che dovranno aspettarsi la reazione di “tutte le misure necessarie per conservare l’ordine costituzionale”. Parole taglienti che hanno risparmiato e dimenticato però le violenze durante il referendum di domenica. Queste le conclusioni del conservatore "Le Figaro" che ha analizzato la vicenda dividendo la comunità catalana in indipendenti e sindacalisti. I primi, secondo il giornale, dovranno far avanzare le loro idee seguendo la legalità, mentre gli altri dovranno garantire "il sostegno del resto della Spagna".
"Chi si aspetta che il re possa avere un ruolo di arbitro resterà deluso, poiché la Costituzione limita fortemente il suo ruolo di sovrano", sottolineato il giornale francese. "Le Monde" dedica all’apertura del suo sito un articolo in cui si la Spagna viene descritta come "all'inizio dell'implosione". Per il giornale di sinistra il discorso di Felipe non era stato pianificato ma pronunciato mentre "migliaia di catalani stavano dimostrando per le strade di Barcellona contro la violenza della polizia inviata da Madrid".
"Le Monde" sottolinea il tono "pungente e duro" che sorprende un monarca impreparato (è salito al trono nel 2014) che “avrebbe preferito mantenere un profilo basso per proteggere la neutralità della corona”.