La morte di Jo Cox: si ferma la campagna referendaria in Inghilterra
Una parlamentare laburista è stata uccisa a Leeds al grido di Britain First! da un uomo di 52 anni già arrestato dalla polizia
Jo Cox, parlamentare laburista di 41 anni impegnata nella campagna referendaria per il No alla Brexit, è stata ferita a morte a Birstall, vicino a Leeds. Dopo essere stata trasferita nel vicino ospedale locale è deceduta a causa delle gravi procurate dal suo aggressore, un uomo di 52 anni, arrestato.
Durante il tour della deputata l'uomo avrebbe estratto una pistola dalla borsa e sparato due colpi al grido di Britain First!, lo slogan dei supporter del Leave nel referendum del 23 giugno. Ci sarebbe stata anche una lunga colluttazione.
L'immediato effetto politico del ferimento della parlamentare - che è stata anche accoltellata - è stata la sospensione di ambedue le campagne referendarie. Il premier britannico David Cameron ha annunciato di aver cancellato il suo comizio pro Ue in programma questa sera a Gibilterra.
Hithem Ben Abdallah, un testimone che ha assistito all'agguato, ha visto coinvolto pure un altro uomo, che ha cerato invano di bloccare l'assalitore e che risulta pure essere stato ferito. "L'ha colpita e l'ha presa per i capelli". La colluttazione sarebbe durata 20 minuti e l'arma era di tipo artigianale.
La parlamentare laburista lascia due figli. Nata il 22 giugno del 1974, dopo la laurea alla prestigiosa Università di Cambridge, ha lavorato per anni per Oxfam, un'organizzazione non governativa che si occupa di migranti, prima di essere eletta l'anno scorso come deputata per il seggio di Batley e Spen.
Sposata con Brendan Cox, ex consulente dell'ex premier laburista Gordon Brown, nonché dirigente di Save the children, Cox è sempre stata impegnata in politica con il Labour e ha portato avanti diverse campagne, come quella contro le morti premature dei bambini e quella per il benessere delle donne in gravidanza. Pacifista convinta si è astenuta nel 2015 a una votazione a Westminster sui raid aerei contro l'Isis.
David
Cameron, Jeremy Corbyn, Sadiq Khan, sindaco di Londra dal 5 maggio, sono solo i primi leader politici ad aver subito espresso solidarietà alla donna, non appena si è diffusa la notizia del ferimento. Ma tutte le forze politiche - comprese i partiti pro-Brexit - hanno espresso sgomento di fronte a un agguato mortale che potrebbe produrre anche un effetto sul voto del 23 giugno.