Il mondo in una app - Panorama in edicola
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Il mondo in una app - Panorama in edicola

La libertà secondo Zelensky; il potere delle Super App in arrivo anche in Italia; il lato nascosto delle app sostenibili; il distacco tra gli italiani e la cultura cristiana; la transizione ecologica tra pentiti e oppositori. Tutto questo nel nuovo numero di Panorama in edicola dall'11 settembre

L'editoriale del direttore

«Si tratta di scegliere tra libertà e aria condizionata» disse nell'estate del 2022 l'allora premier Mario Draghi, il quale sottolineava che il prezzo da pagare per impedire che Putin soffocasse la democrazia in Ucraina era l'alto costo dell'energia, in conseguenza del blocco delle importazioni di gas russo deciso dall'Ue. In due anni di guerra, la ragione degli aiuti a Kiev è sempre stata la difesa della libertà e da ultimo ne ha parlato Tony Blair dicendo che alla fine la democrazia trionferà sull'uomo forte. Ma vedendo ciò che sta succedendo in Donbass non si ha la sensazione che Mosca stia per essere sconfitta, semmai il contrario...

Super App, il nuovo potere digitale

Un mondo di servizi racchiuso in un'icona dello smartphone o dello smartwatch: le useremo per pagare le bollette, prenotare un taxi o una visita medica e perdere peso. Con lo stesso account e la medesima password, all'interno di un unico ambiente virtuale. In Cina rappresentano la normalità, da noi si affermeranno entro tre anni. Una grande comodità, con un rovescio della medaglia: concentrare in pochi soggetti tecnologici un'inedita, enorme quantità di dati.

Queste sono sostenibili (ma hanno dei rischi)

Ci sono applicazioni che aiutano a monitorare le emissioni di anidride carbonica, oltre che a migliorare i comportamenti d'acquisto e consumo. Tuttavia, come sempre, qualcuno guadagna sui comportamenti virtuosi di altri.

Gesù ha scritto la Bibbia. O era Mosè?

La conoscenza religiosa dei sedicenti cattolici in Italia è tragicamente ridicola. E la Chiesa, invece di dare le risposte necessarie con il Vangelo, parla di autonomia differenziata...

Quelli della retromarcia verde

Apparentemente, con Ursula von der Leyen in testa, si procede con il Green deal. Ma la situazione, a partire da un mercato dell'auto che boccheggia, impone un bagno di realtà. E tra politici, imprenditori e persino convinti «alfieri» di quella rivoluzione (leggasi Romano Prodi) si moltiplicano distinguo e pentimenti. Meglio tardi che mai.

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Redazione Panorama