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Immigrazione in Europa: le decisioni prese a Tallin

Prima giornata di incontri informali tra i ministri degli interni. L'Italia incassa un sostegno formale ma nessuna apertura sulla ripartizione degli arrivi con altri porti mediterranei

Nella prima giornata informale di incontri, l'Italia ha ottenuto a Tallinn un sostegno formale per l'insostenibile situazione degli arrivi di migranti dal Mediterraneo centrale, ma non c'è stata nessuna apertura da parte degli altri Paesi Ue sulla ripartizione degli arrivi con altri porti mediterranei. Come ha sottolineato il ministro degli interni italiano Marco Minniti al termine di una mattinata di discussioni al Consiglio informale dei ministri dell'Interno sotto la guida della presidenza estone, "le questioni poste dall'Italia hanno avuto un rilievo. Il lavoro da fare è impegnativo e complicato ma sul piano di azione della Commissione, e in particolare il sostegno alla Libia, il codice di condotta per le Ong e i rimpatri, il sostegno è stato quasi unanime".


Anche se "la regionalizzazione della missione Triton non era all'ordine del giorno di questa riunione", ha spiegato Minniti, "è però evidente che ci sono posizioni contrastanti: noi manteniamo il nostro punto di vista, altri mantengono il loro: ne discuteremo nella sede formale di Frontex con la necessaria fermezza".

Nella dichiarazione diffusa dalla presidenza al termine della mattinata, fatto straordinario per un Consiglio informale, si sottolinea la "grande preoccupazione" suscitata nei Paesi Ue dalla situazione nel Mediterraneo centrale e dalla pressione sull'Italia. E si sottolinea il sostegno su Libia, codice di condotta per le Ong e rafforzamento della politica di rimpatri. Nella dichiarazione c'e' solo un accenno alla "riunione convocata per la prossima settimana dall'Agenzia per i confini e la guardia costiera europea (Frontex, ndr) per discutere dell'operazione Triton".


In mattinata, prima della discussione, alcuni governi avevano bocciato la proposta italiana. In particolare, il ministro tedesco, Thomas de Maiziere, aveva detto di non sostenere l'idea di regionalizzare le operazioni di salvataggio: il rischio, per Berlino, è di attirare più migranti e di creare divisioni fra i Paesi. Il tema è anche legato a quello della riforma delle regole di Dublino del diritto di asilo che al momento penalizza l'Italia affidando l'esame delle domande solo al Paese di primo ingresso: come si legge nella dichiarazione congiunta, i 28 sottolineano "la necessità di continuare il lavoro con la massima priorita' sulle proposte legislative di riforma del sistema di asilo comune, basata sui principi di solidarietà e responsabilità" con l'obiettivo di assicurare "soluzioni sostenibili di lungo termine".

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Redazione