Iraq, le chiese cristiane devastate dall'Isis - Foto
Nei villaggi liberati durante la battaglia di Mosul, gli edifici sacri sono stati profanati e trasformati dai jihadisti in postazioni difensive
Secondo il generale Najim al Jubury, capo delle operazioni militari nella provincia di Ninive, le forze congiunte irachene governative e curde sono giunte oggi a circa 3 chilometri dalla periferia est di Mosul, la roccaforte dell'Isis in Iraq, mentre sul fronte meridionale le forze lealiste sono ancora impegnate in combattimenti per strappare all'Isis la città di Shura.
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Nei giorni scorsi, con la riconquista di decine di città e villaggi a prevalenza cristiani situati a sud di Mosul, le forze che combattono i seguaci di Abu Bakr al Baghdadi nel nord dell'Iraq si sono trovate di fronte a numerose chiese profanate, devastate e trasformate dai jihadisti in postazioni difensive.
Come ci mostrano le immagini della gallery, in particolare a Bartella, città cristiana strategica per l'avanzata delle forze curdo-irachene, l'Isis ha messo a soqquadro la chiesa ortodossa di Mart Shimony. I miliziani del gruppo "Stato Islamico" hanno divelto le croci e sfondato le cassette dove erano conservati i soldi delle elemosine. Nella chiesa sono state allestite ridotte difensive: tra le macerie restano ancora le postazioni per il lancio di razzi artigianali.
"Sono notizie terribili, ma l'avanzata dei soldati ci dà nuova speranza", ha detto all'ANSA fratello Basim, originario di Bartella, da due anni con lo status di profugo a Erbil. "La gran parte dei militari che stanno liberando le nostre città - continua - sono musulmani. Ne abbiamo visti tanti che portano rispetto per la croce, le prendono in mano e cercano di rimetterle a posto. È un bel messaggio di pace".