Isabella Noventa, due ipotesi per una scomparsa
Della donna di Padova non si hanno notizie da 16 giorni, quando ha lasciato la casa di un amico. Ma ora le telecamere possono svelare il mistero
Sono passati 16 giorni dalla scomparsa di Isabella Noventa, la cinquantenne segretaria di Albignasego, in provincia di Padova.
Le notizie che filtrano dal versante investigativo sembrano dipingere il classico scenario degli inquirenti che non hanno una pista precisa e che indagano in tutte le direzioni. Chissà.
La storia è ormai nota. Isabella fa perdere le sue tracce dopo una serata passata in compagnia di un amico, fidanzato, amante, a seconda dei punti di vista. Lui si chiama Freddy Sorgato, dice di averla accompagnata in piazza a Padova dove la donna avrebbe dovuto incontrare una imprecisata amica.
Proviamo a mettere tutti gli elementi sul tavolo.
Sappiamo per certo che Isabella e Freddy quella sera vanno in pizzeria. La conferma arriva dal titolare ma anche da alcuni familiari della donna seduti nella stessa sala.
La coppia esce poco prima delle 23. Da questo momento in avanti non abbiamo più tracce di Isabella. Una telecamera, una telefonata, una cella agganciata dal suo telefono, una testimonianza. Nulla di nulla.
Sappiamo soltanto, perché ce lo ha raccontato Freddy, che i due sarebbero andati a casa dell'uomo, dove si sarebbero intrattenuti per un'ora circa, e che alla fine lui l'avrebbe accompagnata in centro a Padova.
Su questo punto la squadra mobile di Padova, guidata dal dirigente Giorgio Di Munno, è categorica: le dichiarazioni di Sorgato sono supportate da riscontri di ordine logico, cronologico e oggettivo. In buona sostanza, allo stato dei fatti, l'uomo avrebbe detto la verità.
Ma torniamo in quella pizzeria, dove perdiamo le tracce di Isabella. Qui abbiamo un elemento oggettivo che ci aiuta a restringere l'ampiezza del buco nero.
La macchina di Sorgato nel tragitto verso casa non si è mai fernata, neppure per 10 secondi. Questo dato si ricava dal tecnologicamente avanzato sistema di navigazione satellitare montato sulla sua auto.
Per quel che ci riguarda, vuol dire questo: Isabella è quasi sicuramente arrivata a casa di Sorgato.
Certo, potrebbe anche essere che lui l'abbia uccisa mentre guidava e abbia gettato il corpo dal finestrino. Ma saremmo nella fantascienza.
Teniamo i piedi per terra. Isabella e Freddy arrivano dunque a casa, dove la macchina rimane circa un'ora. Poi parte, fa il percorso esatto descritto dall'uomo fino al centro di Padova.
Qui va collocato il crocevia investigativo. Le prime telecamere disseminate in città e passate al setaccio dagli inquirenti registrano la fermata dell'auto della durata di pochi secondi, compatibile con la discesa della donna. Ma a oggi non si trova ancora un fotogramma che immortala Isabella.
La qualità dei video è scarsa, il lavoro dei poliziotti andrà avanti ancora per giorni, telecamera per telecamera, filmato per filmato, perché soltanto quando saranno arrivati fino in fondo a questa via troveranno la diramazione decisiva dell'inchiesta.
Se ci sarà traccia della presenza di Isabella in città quella notte, allora la donna potrebbe essere viva e potrebbe anche essersi allontanata di sua spontanea volontà. La stazione dei treni è lontana 10 minuti a piedi dal punto dove Sorgato sostiene di averla lasciata. E nel passato e nella vita privata della donna ci sono gli elementi che non possono farci escludere a priori l'ipotesi della fuga.
Se invece non si troverà traccia video di Isabella, ecco che si materializzerà la ragionevole certezza che possa essere morta.
In questo caso tutto verrà rimesso in discussione. Mai fidarsi degli inquirenti che quando ti giri non li vedi.