Israele: perché la polizia vuole incriminare Netanyahu
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Israele: perché la polizia vuole incriminare Netanyahu

Corruzione, frode e abuso di potere i reati contestati al premier israeliano che respinge ogni accusa

Per la polizia israeliana, Benyamin Netanyahu va incriminato per corruzione, frode e abuso di potere. Ma il premier in diretta tv ha respinto ogni accusa, assicurando che non si dimetterà e che "tutto si chiuderà con un nulla di fatto".

Dopo mesi di tensioni e indiscrezioni stampa, il primo nodo si è sciolto, anche se ora toccherà al procuratore generale Avichai Mandelblit decidere se le "raccomandazioni" di chi ha condotto le indagini preliminari vanno accolte oppure respinte.

Lì si giocherà la vera partita, ma Netanyahu, in un teso discorso alla nazione, si è detto sicuro che la magistratura, come spesso ha fatto in passato per altre inchieste nei suoi confronti, non darà corso a quelle accuse.

Tra regali illeciti e tentativi di corruzione


I due dossier su cui la polizia ha dato il suo verdetto riguardano due differenti indagini per le quali "ci sono sufficienti evidenze" per procedere con l'incriminazione.

La prima (Caso 1000) è l'accusa di aver accettato regali illeciti da due uomini d'affari: l'israeliano Arnon Milchan e l'australiano James Packer. Si parla di un totale di 750 mila shekel (circa 172 mila euro) dal primo e di 250 mila (circa 57.000 euro) dal secondo.

La seconda indagine è basata sui rapporti con l'editore del quotidiano Yediot Ahronot Arnon Moses: i due avrebbero concordato servizi più morbidi nei confronti del governo in cambio di aiuti al giornale in debito di copie rispetto al concorrente, e filo governativo, Israel Ha Yom.

"Il mio operato è sempre stato al servizio del Paese. Non sono qui - si è difeso Netanyahu - per arricchirmi. Se la cosa mi interessasse davvero, avrei fatto altro nella vita. Il mio scopo è garantire il futuro del nostro Paese.

In questi 15 anni nei confronti miei e della mia famiglia sono state esercitate enormi pressioni. Ci sono state almeno 15 inchieste per farmi cadere dal governo. Tutti quei tentativi - ha aggiunto - si sono conclusi con un nulla di fatto".

"Siccome io so la verità - ha assicurato - anche in questo caso tutto si concluderà con un nulla di fatto. Non è la polizia che decide, ma la magistratura".

Netanyahu ha ricordato anzi di aver intralciato in varie occasioni nel corso degli anni le attività economiche di Arnon Milchan e che per quanto riguarda le presunte intese con Arnon Moses ha sottolineato di aver sciolto la precedente legislatura (2014) proprio per bloccare la legge che voleva ostacolare Israel Ha Yom.

"Questo governo arriverà fino alla fine della legislatura - ha insistito il premier - e continuerò a guidare il Paese con responsabilità e fedeltà". Poi l'appello finale ai cittadini: "Sarò qui fin quando voi lo vorrete. Ho fiducia che al momento delle elezioni, mi riconfermerete alla guida del Paese"

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