Isis, l'attacco alla tv Shamshad di Kabul e alla libertà di stampa - Foto
Il Califfato in crisi mette nel mirino i mezzi di comunicazione. L'Afghanistan si conferma uno dei Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti
L'Isis che perde terreno in Siria e Iraq, in cerca di eco e visibilità, attacca la tv Shamshad di Kabul, emittente satellitare in lingua pashtun, partner della Bbc. Il bilancio provvisorio delle vittime parla di almeno quattro morti, tra cui due attentatori, e una ventina di feriti.
Un ennessimo attacco alla libertà di stampa in Afghanistan, paese tormentato dove il mestiere del giornalista è davvero pericoloso.
La tv afghana intanto ha ripreso le trasmissioni. Ecco cosa è successo e perché.
Come è avvenuto l'attacco alla tv Shamshad
Nella mattina due terroristi, vestiti in uniforme da agenti di polizia, hanno attaccato la Shamshad TV, nel quartiere di Chaman-e-Huzuri, a Kabul, lanciando delle granate per entrare nello stabile. Sono stati uccisi una guardia di sicurezza, una giornalista della tv e due attentatori.
I terroristi si sono rifugiati in un edificio all'interno dell'impianto e hanno tenuto una sparatoria con le forze dell'Unità di crisi arrivate poco dopo l'attacco. Le squadre speciali hanno salvato parecchi giornalisti e operatori media, in un combattimento durato tre ore.
I talebani hanno negato di essere i mandanti dell'attentato, che è stato invece rivendicato dal sedicente Stato Islamico.
Kabul (e la libertà di stampa), nella morsa di talebani e Isis
Negli ultimi mesi Kabul è stata ripetutamente nel mirino killer di talebani e Isis.
"Questo è un attacco alla libertà dei media, ma non possono ridurci al silenzio", ha detto Abid Ehsas, direttore di Shamshad TV, a un'altra emittente televisiva, Tolo News.
L'Afghanistan è uno dei Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti e i lavoratori della comunicazione. Come ricorda la Bbc, i primi sei mesi del 2017 hanno visto un sensibile aumento della violenza nei confronti dei giornalisti afghani, con ben 73 casi registrati: un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2016.
A maggio due operatori dei media sono stati uccisi in un attacco bomba a Kabul. Anche gli uffici dell'emittente afgana 1TV sono stati danneggiati. Sempre a maggio l'Isis ha preso di mira l'edificio televisivo statale afghano nella città di Jalalabad, uccidendo sei persone.
L'anno scorso, a Kabul, sette membri dell'emittente televisiva privata Tolo News sono stati uccisi in un attacco suicida.