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(Ansa)
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Musk vs Zuckerberg: l'Italia sfrutti al massimo la visibilità

Perché la decisione del governo è giusta dietro a quello che sembra un capriccio tra miliardari (che in realtà sono i due più grandi «influencer» del mondo)

Per molti si tratta di un evento trash e grottesco, per altri ci siamo venduti come paese per pochi spicci, per altri si sta assecondando un capriccio di due miliardari. Eppure il governo Meloni ha fatto bene ad accettare la richiesta di Elon Musk e Mark Zuckerberg di sfidarsi, capiremo poi come, in combattimento in una località storica del nostro paese. Non stiamo parlando soltanto di due tra gli uomini più ricchi del mondo, ma dei due influencer più rilevanti del pianeta. Non esiste coppia in grado di muovere di più le opinioni del fondatore di Facebook e di quello di Tesla. Uno ha inventato i social network sfruttandone al massimo le possibilità, l’altro è un genio-inventore che si è mosso dal digitale all’elettrico, dallo spazio alla difesa fino ai social network. I due imprenditori americani hanno letteralmente plasmato gli ultimi quindici anni della nostra vita.

I due chiedono di dare spettacolo in Italia, patria della storia dell’umanità, e per quale principio moralistico assurdo il governo avrebbe dovuto dire di no?

Il ministro Sangiuliano ha fatto benissimo a saltare sul carro della sfida. L’evento potenzialmente potrà essere seguito da centinaia di milioni si persone e per l’Italia il ritorno di immagine è notevole. Non si tratta soltanto della beneficenza offerta dai due miliardari ma della possibilità di diventare un palcoscenico visto in tutto il mondo. Una spinta per il turismo e il patrimonio culturale, il segno dell’influenza che la storia del paese ha ancora sul resto del mondo.

Musk e Zuckerberg potevano combattere ovunque e pure hanno scelto l’Italia. Non sarà una sfilata di alta moda, non si confronteranno due giganti del pensiero, ma si sfideranno sportivamente, nel pirotecnico modo americano, due delle più influenti personalità della nostra epoca. Il ditino alzato dal sapore snob non è soltanto ridicolo, ma contrario all’interesse nazionale e a qualunque razionalità. Per il governo Meloni è inoltre uno straordinario momento di viabilità mondiale: c’è un governo di destra eppure i miliardari della Silicon Valley e a questo esecutivo che chiedono ospitalità. La disponibilità offerta va rivendicata. Se proprio si volesse fare una discussione più alta e seria si potrebbe analizzare la diversa posizione politica dei due duellanti: Zuckerberg ha in mente un social network di stampo liberal, incline alla censura e al controllo; al contrario Musk ha comprato Twitter per farne una piattaforma libertaria, senza polizie del pensiero. Una sfida che sarà combattuta nei prossimi anni e non solo con i guantoni.

Ma nel frattempo ben venga la sfida dal sapore romano e che l’Italia ne tragga la miglior pubblicità.

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Lorenzo Castellani