Ma che fine ha fatto la Kyenge?
Nemmeno una telefonata al deputato Pd che si è chiuso nel Cda di Lampedusa per protestare al fianco dei migranti
(articolo aggiornato il 26 dicembre 2013)
Ha parlato molto, e giustamente, per difendere se stessa dagli attacchi e gli insulti di stampo razzista della Lega, ma oggi che ci sarebbe da spendere una parola per la drammatica protesta messa in atto dai migranti del Cie di Ponte Galeria, a Roma, i quali, subito imitati da altri nel resto d'Italia, sono arrivati a cucirsi la bocca, il ministro dell'Immigrazione, Cécile Kyenge, tace. L'abbiamo vista il giorno di Natale mentre serviva il pranzo con le due figlie (e il marito, più in disparte), nella mensa per profughi al Centro Astalli di Roma gestito dai gesuiti. Ma a Ponte Galeria non è andata.
Qualcuno pensa perché ha i giorni, se non le ore contate e che il Pd, dopo averne fatto una bandiera del governo Letta, la stia scaricando.
Ma chi proprio non riesce a trattenere la propria amarezza e delusione è il deputato del Partito democratico di origine marocchina Kalid Chaouki, da due giorni barricato all'interno del Centro d'Accoglienza di Lampedusa da dove non intende muoversi finché non saranno "liberati" tutti gli ospiti.
Kyenge, infatti, non si è fatta sentire nemmeno con lui, né ieri, né tantomeno oggi. Non una parola di sostegno, non un messaggio di apprezzamento.
A tenersi, invece, continuamente in contatto con lui sono stati i ministri dell'Interno Angelino Alfano e quello della Giustizia Annamaria Cancellieri. E' grazie al loro, infatti, se questa mattina è stato possibile attivare il trasferimento di un centinaio di immigrati dal centro d'accoglienza dell'isola, mentre altrettanti saranno imbarcati nel pomeriggio verso altre strutture più adeguate ad ospitarli.
Mentre la collega responsabile delle politiche sull'immigrazione che faceva? "Cècil Kyenge non è stata nemmeno in grado di far firmare al governo un decreto di chiusura del Centro di Lampedusa - ha attaccato la portavoce dell'associazione "Migrare" Shukri Said - bisognerebbe chiedere al Pd se è soddisfatto dell'operato del suo ministro, anche se è evidente che la stiano scaricando".
“Cécil Kyenge? Non chiedetemi nulla”, l'unico commento rilasciato questa mattina da Chaouki determinato a rimanere a Lampedusa finché non saranno usciti tutti. "La gente può rimanere qui al massimo 96 ore e noi abbiamo il dovere costituzionale di garantire a profughi e rifugiati condizioni adeguate di permanenza. Ma sono fiducioso che entro questa sera la situazione di totale illegalità present ein questo centro verrà superata e di poter tornare per Natale dai miei figli".