La Leopolda di Grillo e Casaleggio
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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La Leopolda di Grillo e Casaleggio

In attesa delle elezioni, il M5S commemora la scomparsa del padre fondatore l'8 aprile con una giornata a Ivrea che ricorda le kermesse fiorentine di Renzi

Succede che, nella confusione politica generale, ci sia una grande attenzione verso i 5 Stelle. Perché, innanzitutto, i sondaggi continuano ad accreditare il movimento come primo partito nonostante scandalie polemiche quotidiane. Da qui a sostenere che dopo le elezioni avranno i numeri per governare da soli significa essere un tantino irrealisti.

In un sistema proporzionale, i 5 Stelle dovranno necessariamente trovare eventuali alleati. E, ad oggi, non ci sono. Quello che c'è sono le strizzatine d'occhio di alcuni esponenti di destrae sinistra, leggi Matteo Salvini o Michele Emiliano, che vengono respinte dai grillini con dita infilate nell'occhio medesimo.

Fuori dalla politica pura, invece, c'è un agitarsi di personalità che per non sbilanciarsi si definiscono unicamente "curiose" di conoscere meglio e più da vicino il Movimento; o che lo stesso Movimento vorrebbe agganciare. Insomma, è la classica fase del corteggiamento che potrebbe preludere a un fidanzamento.

Così, l'8 aprile, i 5 Stelle si ritrovano a Ivrea nell'anniversario della scomparsa del loro guru, Gianroberto Casaleggio, convocati dal di lui figlio Davide, erede in tutti i sensi del padre. Casaleggio jr ha parlato di una "giornata di studi" e, la qual cosa, non è esattamente una gran novità: le giornate di studi sono un classico della Prima Repubblica, memorabili quelle democristianeo del partito comunista.

Matteo Renzi, cosciente di sembrare un arnese del passato, aveva messo un po' di cipria alle giornate di studi e creò la Leopolda. Sappiamo che, nei fatti, la Leopolda è servita a "pesare" il renzismo misurandolo con il numero e la qualità di personalità esterne al partito che si ritrovavano nella vecchia stazione fiorentina.

A Ivrea andrà in scena un'altra Leopolda: ci sarà il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita, ad esempio, che ha appena dato alle stampe un libro scritto con Piercamillo Davigo (che i retroscena accreditano come oggetto del desiderio dei grillini in un ipotetico governo) dal titolo Giustizialisti. Con lui "studieranno" manager (l'ad di Google Italia), intellettuali (il direttore dell'Ispi Magri, il sociologo De Masi) e un nugolo di giornalisti e volti noti (Bechis, De Biase, Nuzzi, Mentana, Travaglio). Vorrei rivolgermi ai miei colleghi invitandoli a prepararsi sull'atto finale della riunione così come preannunciato da Casaleggio: "La giornata si concluderà con una riflessione sul futuro del bambino di oggi, che è l'adulto di domani, ma a cui le istituzioni e la politica non sembrano dedicare sforzi sufficienti".

Sono certo che i colleghi avranno letto il programma dei 5Stelle e il capitolo dedicato all'informazione. Ai bambini di oggi che saranno gli adulti di domani dovrebbero spiegare che, nell'Italia immaginata da Grillo, loro sarebbero semplicemente morti. Perché - cito alla lettera il programma del Movimento - "nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l'azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%", il che equivale all'estinzione di tutti i canali tv privati; quanto alla Rai "vendita ad azionariato diffuso con proprietà massima del 10% di due canali televisivi pubblici" e "un solo canale televisivo pubblico senza pubblicità indipendente dai partiti".

Quanto ai quotidiani "nessuno con copertura nazionale potrà essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l'azionariato diffuso con proprietà massima del 10%", il che significa la chiusura di tutti i quotidiani nazionali (compreso Il Fatto, caro Marco). Peccato che Joseph Goebbels non potrà partecipare alla "giornata di studi", persino lui avrebbe avuto da imparare.

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Giorgio Mulè