La politica e le 10 sfide del 2014
Berlusconi, Renzi, Napolitano, la magistratura, la legge elettorale. Quanti compiti per la politica italiana
Dieci sfide per un anno di passione. Per la politica italiana, il 2014 sarà un anno incerto e confuso, come il 2013. Con la possibilità del voto anticipato nonostante la presidenza italiana della UE negli ultimi sei mesi.
- Renzi vs Letta
Matteo Renzi vede i lampadari di Murano di Palazzo Chigi accendersi in fondo al tunnel. Una lunga marcia con un ostacolo: il premier Enrico Letta. Renzi deve farlo cadere per prendere il posto. In fondo gli spetta: ha vinto le primarie del Pd con milioni di elettori nei gazebo, Letta invece è solo la creatura di un capo dello Stato non eletto direttamente. Renzi dovrà quindi costringere Letta a applicare l’agenda di governo “Renzi” (legge elettorale,Job Act, ricambio nell’esecutivo alias rimpasto con ingresso o promozione di ministri renziani) e/o mirare al voto anticipato. Un braccio di ferro nel quale Letta, grande manovratore democristiano, dovrà rimarcare la propria premiership contro la leadership di Matteo, e dare prova di saper “fare”.
- Renzi vs Napolitano
L’asso nella manica di Letta resta Giorgio Napolitano, che ha voluto il governo di larghe intese, poi quello di piccole intese, e non è disposto a cedere neppure un grammo del potere che si è conquistato in questi anni di monarchia reale. Per Matteo, Napolitano è il vero osso duro, il dinosauro da abbattere: il Muro, come lo chiama nelle riunioni ristrette. Napolitano agita un giorno sì e uno no lo spettro delle dimissioni, per rimettere tutti in riga. Finora ci è riuscito. Ma fino a quando potrà bloccare i cambiamenti e mantenere in vita un governo alieno rispetto al Paese? Non è un mistero che il Presidente non goda da tempo del favore dei sondaggi: è percepito ormai come un uomo di parte.
- Renzi-Grillo
Renzi guarda al voto. Sa bene che deve vedersela con i due più agguerriti leader dell’opposizione, extra-parlamentari come lui. Uno è Beppe Grillo, col quale ha innescato un duello sul finanziamento pubblico dei partiti. Sa, Renzi, che rischia di logorarsi se continua a essere “governativo” mentre Grillo insiste nell’assalto-assedio a Palazzo Chigi. Matteo deve combattere con Grillo sul suo stesso terreno: l’anti-politica e la demagogia. Ma anche apparire come un’alternativa costruttiva al sistema. La credibilità è tutto. Grillo, invece, continuerà a menar fendenti. E a dipingere Matteo come l’ultima metamorfosi del Potere.
- Renzi-Berlusconi
L’altro leader d’opposizione extra-parlamentare concorrente di Renzi è Berlusconi, che in questi mesi ha studiato i fenomeni Grillo e Renzi, e ha capito che per vincere le prossime elezioni deve partire dal rinnovamento del partito e della sua classe dirigente (naturalmente restando lui il leader). Per il momento, Renzi e Berlusconi hanno un interesse in comune, più o meno dichiarato: il voto anticipato. Ma in prospettiva, Renzi sa benissimo che Forza Italia è l’avversario da abbattere. Berlusconi ha poi il vantaggio di giocare all’attacco, denunciando le “malefatte” del governo guidato dal Pd di Letta-Renzi.
- Grillo-Napolitano
Terzo incomodo per Renzi, Grillo. Che è riuscito a tenere insieme i gruppi parlamentari, a limitare le defezioni. I sondaggi continuano a premiarlo con percentuali da terzo partito in grado di rompere le uova nel paniere tanto a Renzi che a Berlusconi. Grillo vuole il voto anticipato. Re Giorgio no. Perciò è il Quirinale il suo principale bersaglio, “tappo” della politica italiana e simbolo della conservazione.
- Berlusconi-Napolitano
Inevitabile pure il duello tra Napolitano e Berlusconi. Il Cavaliere è ormai convinto che il presidente della Repubblica abbia avallato, al di là di vaghe rassicurazioni, la sua defenestrazione dal Senato a opera dei magistrati e della balorda maggioranza Pd-M5S in Parlamento. In pratica, Napolitano avrebbe potuto concedergli la grazia, o lavorare per fargliela ottenere, ma non lo ha fatto. E lo bacchetta se ora lui, Berlusconi, denuncia il complotto politico, giudiziario e istituzionale.
- Berlusconi-Letta
Martellante sarà la campagna di Berlusconi e Forza Italia contro il governo Letta, nel tentativo di andare al più presto al voto ora che il Cavaliere non ha più nulla da perdere e tutto da guadagnare. Una campagna che passerà attraverso il contrasto puntiglioso alle nuove tasse o all’incremento delle vecchie, ai ritardi della spending review, alle liti tra Letta e il Pd.
- Berlusconi-Alfano
Sottotraccia il duello Berlusconi-Alfano, considerando che in prospettiva il Nuovo Centro Destra potrebbe essere alleato di Forza Italia. Tuttavia si sa quanti veleni corrano tra fratelli coltelli. Alfano e i suoi hanno di fronte un sentiero strettissimo, nella tenaglia fra l’attacco di Renzi e l’opposizione di Berlusconi che raccoglie la stragrande maggioranza di voti di centrodestra. Il NCD rischia nel 2014 la quasi estinzione. Effetto Fini.
- Berlusconi-Grillo
Sul terreno delle critiche all’Europa, della politica dell’immigrazione e dell’opposizione al governo, c’è poi la sfida tra Berlusconi e Grillo. Un dilemma, per il Cavaliere, simile a quello che ha Renzi. Perché comunque Berlusconi è un quattro volte presidente del Consiglio leader dei moderati, quindi la sua non può essere anti-politica. Berlusconi cerca di rinnovarsi, mentre Grillo non è più completamente “nuovo”. E entrambi sono leader carismatici…
- Berlusconi-magistrati
Infine, un duello che dura da vent’anni: quello tra Berlusconi e una parte della magistratura. Altri processi e altre sentenze pendono sul suo capo, e con la perdita dello scudo parlamentare il Cavaliere è di fatto in balìa del primo giudice che si alzi la mattina con l’idea di arrestarlo. Inoltre, è tutto da vedere come Berlusconi potrà continuare a fare “liberamente” politica nonostante l’obbligo di scontare la pena dopo la controversa condanna in Cassazione per frode fiscale. Sarà ancora, nel 2014, tutta una battaglia…