Lago Maggiore, una zona ad alto tasso di attività di intelligence
Il mistero della barca affondata pochi giorni fa con a bordo diversi agenti dei servizi segreti è l'ultimo episodio che racconta la presenza e l'attività degli agenti di tutto il mondo in quell'area, strategica
Ci sono molte località in Italia che nel corso degli anni hanno visto nascere meravigliose leggende, storie drammatiche e misteri mai risolti. Per rimanere al Nord Italia, la zona del Lago di Como è uno di quei luoghi che custodisce tanti misteri della Seconda Guerra Mondiale, della lotta partigiana e della morte di Mussolini, della presenza della Cia in Italia e delle tante vendette partigiane (come in Emilia Romagna) iniziate dopo l’armistizio durate almeno fino al 1949. Ma non solo, qui per decenni il contrabbando di sigarette con la Svizzera ha reso ricchi molti «spalloni», alcuni dei quali portavano nei forzieri delle banche svizzere decine di miliardi di lire sfuggiti all’oppressivo fisco italiano. Oggi non passano più soldi e sigarette ma esseri umani, droga e armi.
Anche il Lago Maggiore custodisce misteri e storie della Seconda Guerra mondiale come le drammatiche stragi degli ebrei ad Arona, Baveno, Bée, Meina, Mergozzo, Novara, Orta, Stresa e Verbania che avvennero tra il 10 settembre e il 10 ottobre 1943 dove morirono 57 ebrei. Quella avvenuta sulle sponde del Lago Maggiore fu la seconda strage di ebrei per numero di morti in Italia, dopo quella delle Fosse Ardeatine, che ebbe luogo nel marzo del 1944.
Da qualche giorno il Lago Maggiore è di nuovo sotto i riflettori a causa del naufragio avvenuto lo scorso 28 maggio probabilmente a causa di una tromba d’aria davanti a Lisanza, nel comune di Sesto Calende, di una barca chiamata «Good…uria» che era stata affittata da un gruppo di agenti segreti (donne e uomini) sia dell’Aise che del Mossad. A bordo c’èrano 22 persone più due membri dell’equipaggio tra i quali lo skipper Claudio Carminati, che è indagato per la strage. Nel naufragio hanno perso la vita la moglie dello skipper Anna Bozhkova, 50 anni, Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, 53 e 62 anni, e il cittadino israeliano Shimoni Erez di 53 anni. Vista le circostanze nelle quali si è svolto il naufragio, il numero delle persone presenti sulla barca ma soprattutto l’identità delle persone coinvolte ha fatto si che sulla vicenda si scatenassero una serie di ipotesi avanzate anche da qualche faccendiere interessato a screditare i nostri servizi segreti ma anche un serie di domande legittime.
L’agenzia di stampa Agi ha scritto che il medico legale «ha accertato che le vittime che sono morte per annegamento e che non presentano segni di lesioni e la Procura ha ritenuto di non effettuare ulteriori accertamenti». Di certo il numero di agenti segreti presenti sulla barca è anomalo e lascia spazio a molti interrogativi che difficilmente però troveranno delle risposte. Oggi alcuni quotidiani rilanciano le ipotesi più disparate. Ad esempio che gli agenti italiani e israeliani si trovavano nell’area per effettuare dei sopralluoghi, dei pedinamento per installare sistemi di monitoraggio oppure erano nell’area per scambiarsi documenti o delle persone. E chi sarebbe stato il destinatario delle loro attenzioni? Cittadini russi che da molto tempo (e non certo da quando è iniziata la guerra in Ucraina), vivono per lunghi periodi dell’anno sul Lago Maggiore (come sul lago di Como) e che hanno investito in vari settori uno tra tutti il turismo.
C’è chi ipotizza che gli 007 stessero seguendo la pista dei possibili contatti tra aziende italiane e iraniane coinvolte in affari e triangolazioni poco chiare con la Russia. Ma davvero 21 agenti segreti italiani e israeliani si muovono tutti insieme fingendosi dei turisti sul Lago Maggiore? Solo a scriverlo viene da ridere. Quello che sappiamo è che lo scorso 28 maggio 2023 un evento atmosferico raro quanto improvviso e tragico ha travolto una barca che si è rovesciata e quattro persone sono morte.
Il resto rimarrà un mistero nascosto tra le acque del Lago Maggiore.