Le pericolose armi batteriologiche della Corea del Nord - FOTO
Dalla peste all'antrace: come il dittatore kim jong-un potrebbe diffondere i virus attraverso missili, droni, aerei e persino bombolette spray portatili
Si parla di Corea del Nord e la tensione sale. Da tempo ormai Pyongyang fa tremare il mondo paventando la produzione di armi biologiche. Già protetto dal minaccioso e sempre più probabile ombrello nucleare, Kim Jong-un adesso, secondo le rivelazioni rilanciate da alcuni media americani e sud coreani (oltre che dalle fughe di notizie pilotate dalla stessa propaganda di regime) potrebbe essere impegnato nella produzione di armi batteriologiche con l’intento di colpire le truppe nemiche. Oltre che i civili.
Questa tensione crescente avrebbe fatto propendere l'amministrazione Trump verso quello che il presidente Usa definisce "pronti a tutto", ovvero l’iniziativa americana che risponderebbe a un qualsiasi attacco del regime di Kim Jong-un.
Perchè le armi biologiche sono più “pericolose” delle bombe nuclari
Mentre i programmi nucleari impostati, preparati, studiati ad hoc e poi effettuati da Pyongyang possono essere monitorati dal numero e dal successo dei test missilistici, la coltivazione e l'”armamento” degli agenti patogeni possono essere facilmente nascosti fino al momento della loro diffusione. Questo significa che i virus sono paradossalmente considerati più pericolosi delle bombe a idrogeno.
Dove avviene la produzione dei batteri
A riportare la notizia è il New York Post che cita uno studio del Belfer Center for Science and International Affairs dell'Harvard Kennedy School, secondo cui la produzione di armi avverrebbe all’interno di alcuni laboratori nord coreani di ricerca per l'agricoltura.
Per il rapporto, inoltre, "le attrezzature utilizzate per la produzione dei microrganismi promotori della crescita vegetale sarebbero facilmente camuffabili con quelle dei virus letali per l'uomo, rendendo praticamente impossibile un controllo esterno e una verifica".
Una conferma inoltre arriva dal Washington Post, che ricorda come già nel 2006 - cinque mesi prima del primo test nucleare di Pyongyang - l'intelligence Usa aveva avviato un rapporto al congresso secondo cui erano in corso lavori segreti su un'arma biologica all'interno di impianti destinati anche all'industria civile e farmaceutica.
Come avverrebbe la diffusione del virus
Sempre secondo l’analisi del giornale americano, il dittatore Kim Jung-un prevederebbe di diffondere gli agenti patogeni attraverso vari mezzi:missili, droni, aerei e persino bombolette spray portatili.
Il rapporto del Belfer Center, i cui stralci sono stati pubblicati anche dal Korea Herald, evidenzia che teoricamente sarebbe possibile per alcuni agenti nordcoreani, mascherati da personale delle pulizia e disinfezione, introdursi in modo indisturbato in diversi ambiente e locali pubblici disperdendo vaiolo o antrace con semplici spruzzatori. I numeri sono agghiaccianti: a farlo potrebbero essere circa 200mila truppe speciali addestrate.
Le truppe vaccinate
''È probabile che il vaiolo sia già stato usato come arma. I soldati nordcoreani sono vaccinati proprio contro il vaiolo, come i militari americani in Corea del Sud sottoposti anche alla profilassi dell’antrace'', ossia l'altro virus che Pyongyang potrebbe usare.
I virus in possesso di Kim Jong-un
La Corea del Nord dispone di 13 tipi di agenti biologici che potrebbe “armare” e rendere quindi attivi in 10 giorni, secondo un audit parlamentare del ministero della Difesa del Sud Corea datato 2015.
L'antrace e il vaiolo sono gli agenti che più di altri potrebbero essere impiegati per colpire attraverso azioni di bioterrorismo o in una guerra totale. Tra questi ci sarebbero anche i virus della peste, del colera, più le tossine A, B, E e F che sono responsabili di causare il botulismo umano.
I "danni"
Si parla di migliaia di morti e feriti, ma soprattutto del panico generalizzato dell’intera comunità che sarebbe considerato il danno maggiore prodotto dai virus.
Le probabili vittime
Prendendo in considerazione l’antrace, per esempio, il rapporto del Belfer Center sostiene che questo batterio potrebbe causare perdite di massa solo grazie a una piccola quantità. Ne basterebbero pochi chilogrammi rilasciati nell’aria, pari a qualche bottiglia di vino, per uccidere il 50 per cento della popolazione.
La risposta degli Usa
Il Pentagono non ha sottovalutato la notizia secondo la quale l'aviazione militare americana starebbe per diramare un’allerta per i bombardieri nucleari B52 in modo da risultare pronti ad agire anche in 24 ore.
I bombardieri B52 armati con testate nucleari verrebbero dispiegati in una base dell'Air Force in Louisiana. È la prima volta che questo accade dai tempi della Guerra fredda, riferisce Fox News e il "Pronti a tutto" del presidente Trump non stempera le tensioni, anzi.