Le fake news che fanno più discutere sui social
L'ultima bufala più postata riguarda la foto dei sedili di un bus scambiati per delle donne velate che ha scatenato commenti xenofobi in Norvegia
Che si chiamino fake news o, all’italiana, bufale poco importa. Il risultato è sempre lo stesso: le false notizie proliferano sul web incessantemente, generano un dibattito, per lo più composto di odio e malcontento, e diventano virali facendo lievitare le condivisioni sui social. Da Facebook a Twitter, a YouTube.
Come è accaduto di recente in Norvegia da cui è partita una notizia che ha risvegliato animi razzisti e intolleranti, soprattutto, tra gli esponenti di un gruppo nazionalista norvegese.
Sedili o donne con il burqa
Una foto che raffigura, a colpo d’occhio, sei donne con il burqa a bordo di un bus viene postata su Facebook e molti membri del gruppo chiuso “Fedrelandet viktigst” (Prima di tutto la patria), non lesinano in commenti xenofobi sulla presunta “islamizzazione della Norvegia”.
“Pensavo che sarebbe successo nel 2050, ma sta accadendo ora...”, ha postato un utente. Aggettivi come “tragico” e “terrificante” sono stati tra quelli comparsi di più sotto la foto. La verità? In effetti all’interno del pulmann ci sono solo sei sedili. “Sembra davvero spaventoso, dovrebbe essere vietato. Non si può mai sapere chi c’è sotto. Potrebbero essere terroristi con armi”, ha osservato un altro continuando negli insulti e facendo riferimento a una recente proposta di legge della destra norvegese che vieterebbe alle donne musulmane di indossare il velo, nei luoghi pubblici, che copre loro il volto.
Qualche giorno e molti commenti dopo (il 2 agosto 2017 erano oltre 3,2 mila) l’utente di Facebook Sindre Beyer ha pubblicato sulla sua pagina alcuni screenshot con le incredibili reazioni dei membri di Fedrelandet viktigst. “Ecco cosa succede quando una foto di alcuni posti vuoti di autobus viene inviata a un gruppo orribile di Facebook e quasi tutti pensano di vedere un mucchio di burqa”.
La fine del mondo
Siamo nel 2017 e da oltre un anno su Facebook gira una notizia sulla fine del mondo, ma vecchia di almeno cinque. Secondo l’associazione ultracattolica End Time Prophecies, che su YouTube ha collezionato oltre 1,2 milioni di visualizzazioni, dal 29 luglio si registrerebbe (da anni) l'imminente fine dei tempi.
Le scie degli aerei
Una delle bufale più viralizzate è quella che riguarda le scie chimiche lasciate dagli aerei e che segnano il cielo sopra la nostra testa e che, si pensa erroneamente, siano nocive. Secondo una stima media su Google vengono effettuate quasi 15mila ricerche alle oltre 500mila pagine dedicate all’argomento. Eppure il fenomeno non ha nessuna base scientifica: le scie vengono prodotte dagli aerei in volo e non sono altro che vapore acqueo condensato.
La statua della Libertà
Il presidente Trump ha fatto delle fake news il suo leitmotiv, quindi non c’è da stupirsi se la finta intervista rilasciata all’Huffington Post dal Tycoon sull’immigrazione e il simbolo per eccellenza di New York ha fatto il giro del mondo come se fosse reale. Nell’intervista The Donald sosteneva come “la Statua della Libertà fosse un invito all’immigrazione sregolata”. Nonostante l’intervista fosse stata scritta in modo del tutto alcune testate l’hanno presa per un fatto di cronaca.
Microchip obblogatori dal 2018
Una tra le news più gettonate e condivise sui social è quella dei microchip sottocutanei per il controllo della mente, soprattutto negli States: su facebook e twitter c'era chi addirittura paventava un’ipotetica installazione obbligatoria entro il 2018.