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ANSA/MATTEO GUIDELLI
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Le posizioni dei partiti sul caso Traini

Da Salvini a Berlusconi, da Grasso a Renzi, le posizioni dei leader politici italiani che non riescono a riportare il dibattito su toni moderati

Gli appelli a evitare di utilizzare in campagna elettorale l'attacco razzista di Macerata sembrano cadere nel vuoto. Da parte di tutti.

Mentre Pietro Grasso e Laura Boldrini mettono sul banco degli imputati Matteo Salvini, lui condanna il gesto di Luca Traini ma sostiene che è motivato dall'immigrazione "fuori controllo organizzata" da governo. Più in generale la Lega, di fronte al fatto che Traini fosse stato un proprio candidato alle amministrative del 2017, ricorda con il Commissario delle Marche, Paolo Arrigoni, che i candidati sono scelti a livello locale e che Traini era incensurato e all'epoca non sembrava violento: in ogni caso "una mela marcia può sempre capitare".

Intanto è diventato virale un video in cui si vede un comizio di Salvini durante il quale stringe la mano a Traini.

Il fermo immagine, tratto da un video pubblicato da Cronache Maceratesi TV,
mostra la stretta di mano tra Luca Triani e il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, nel 2015 (ANSA)


A questi si aggiunge il tentativo di Giorgia Meloni di coinvolgere nella polemica il presidente Sergio Mattarella che "non chiamò", accusa la leader Fdi, la madre di Pamela. E Silvio Berlusconi, pur non parlando di Macerata, sostiene che gli immigrati irregolari sono "una bomba sociale pronta a esplodere" che solo il governo di centrodestra riuscirebbe a disinnescare. Secondo lui dopo gli anni di governo della sinistra ci sono 600mila immigrati irregolari "pronti a commettere reati" e che devono essere mandati via.

Il Pd, con il ministro Maurizio Martina che ha visitato Macerata, ha ribadito l'appello alla responsabilità mentre il segretario Matteo Renzi invita a "moderare i toni". Ma Leu rilancia le critiche al Carroccio. Secondo Pietro Grasso: "Non bisogna usare il termine "follia" perchè sembra giustificare quel comportamento" per il quale occorre semmai usare i termini "terrorismo" e "razzismo". Anche Laura Boldrini ha parlato di "fascismo e terrorismo" e ha indicato tra i "maestri dell'odio" Matteo Salvini che in questi anni "ha creato paura e caos".

L'interessato non cambia modulo comunicativo e semmai alza il tono. "L'immigrazione fuori controllo che hanno organizzato rischia di provocare reazioni demenziali". "C'è una sinistra che ha pianificato una sostituzione di popoli perché hanno bisogno di schiavi per lavorare". Insomma la tesi della "sostituzione etnica" cara a Casapound e Fronte Nazionale.

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Redazione