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Legittima difesa: cosa prevede la nuova legge

Scompare la proporzione tra offesa e difesa, l'eccesso colposo e la "discrezionalità" del magistrato. Pene più dure per furti e rapine

La modifica della legge sulla Legittima Difesa è da sempre uno dei provvedimenti più cari alla Lega ed a Matteo Salvini. Un provvedimento che ora è arrivato in Parlamento per la discussione e l'approvazione finale e che ha ottenuto il via libera dalla Parlamento e da oggi è legge. Questa la proposta dei leghisti che è stata discussa in aula.

Cosa prevede la legge sulla Legittima Difesa

L'articolo 1 della legge va a modificare l'articolo 52 del codice penale che disciplina la "Difesa legittima". Con il nuovo testo si riconosce "sempre" la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa "se taluno legittimamente presente nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi", "usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione".

Affinché scatti la legittima difesa non è necessario che il ladro abbia un'arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un'arma e non è necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona.

Scompare l'eccesso colposo

L'articolo 2 della riforma modifica l'articolo 55 del codice penale che disciplina "l'eccesso colposo". Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in "stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto".

Sospensione pena solo dopo risarcimento danni

Altra modifica all'attuale normativa sulla legittima difesa viene introdotta con l'articolo 3, che prevede la possibilità di ottenere la sospensione condizionale della pena per chi ha commesso un furto in appartamento solo dopo che ha integralmente pagato l'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.

Pene più severe per violazione di domicilio, furto e rapina

Aumentano le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. In particolare, viene innalzata a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio. Quanto al furto in abitazione e scippo, si arriva fino a un massimo di sei e sette anni di carcere. Vengono inasprite anche le sanzioni con un massimo di 2.500 euro (attualmente 2000 euro). Infine, vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette.

Esclusa la responsabilità civile

Chi si è legittimamente difeso non è responsabile civilmente. In sostanza, la riforma fa sì che l'autore del fatto, se assolto in sede penale, non debba essere obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto in sede civile. Nei casi di eccesso colposo, inoltre, al danneggiato è riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice tenendo conto della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato.

Patrocinio gratuito e spese di giustizia

La riforma estende le norme sul gratuito patrocinio (criteri e modalità di liquidazione dei compensi e delle spese per la difesa) a favore della persona nei cui confronti sia stata disposta l'archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo. È comunque fatto salvo il diritto dello Stato di chiedere le spese anticipate, qualora a seguito di riapertura delle indagini o revoca del proscioglimento, la persona sia poi condannata in via definitiva.

Priorità nei processi

L'ultimo articolo della riforma interviene sul codice di procedura penale affinché "nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose". 

La riforma della legittima difesa è uno dei cavalli di battaglia della Lega. "Nelle nostre intenzioni - scrivono i firmatari della proposta di legge - la difesa deve essere considerata sempre legittima nel caso in cui si respinga l’ingresso o l’intrusione avvenuta mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell’immobile, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di una o più persone, con violazione del domicilio di cui all’articolo 614, primo e secondo comma, ovvero in ogni altro luogo ove sia esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Il nostro provvedimento si propone di superare la discrezionalità dei giudici nella valutazione della proporzionalità degli atti compiuti dall’aggressore e dal cittadino aggredito, arrivando a considerare sempre legittima la difesa da parte di quest’ultimo.
Le dovute fasi di accertamento e gli eventuali processi saranno più immediati e le spese legali e processuali saranno a carico dello Stato: chi si è difeso, non sarà più costretto a pagare più per dimostrare la sua innocenza".

"Il testo - continuano i parlamentari - prevede inoltre pene più alte, fino a sette anni, per chi commette furti in abitazione, rapine e violazioni di domicilio, con obbligo di risarcimento dei danni procurati alle vittime, perché è necessario e urgente eliminare quelle assurde richieste di rimborso da parte dei malviventi e dei loro parenti. Se rubi, prima restituisci e paghi i danni, altrimenti vai in arresto subito. Chi commette un crimine, ora sa cosa rischia. Chi si difende in casa propria, sarà difeso anche dallo Stato".

Il principio di base è la possibilità di non incorrere in conseguenze penali e lungaggini processuali quando si riconoscere la legittima difesa nei casi in cui ci si difende in casa e anche nei casi in cui si risponde all’invasione in una situazione di “grave turbamento” deve riconoscersi l’atto di protezione del proprio domicilio, azienda, o beni.


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Andrea Soglio