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(Ansa)
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Lite Ramazzotti-Virzì: volano i piatti (e le denunce)

Il litigio si è consumato in un ristorante nel quartiere Aventino dove l'attrice e regista stava cenando con la figlia e il nuovo fidanzato

Quando volano stracci, ma anche posate, piatti e sedie e proprio in questo ordine. A quel punto arrivano i Carabinieri: sembra la scena di un film la lite di lunedì sera tra Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì, attrice e regista sposati da 16 anni, separati da uno e ora in fase di divorzio. Che cosa sia successo davvero ancora nessuno lo ha capito bene. E, forse, bisognerebbe leggere i verbali redatti dalle forze dell’ordine perché, a un certo punto, lei ha denunciato lui che ha querelato lei, ma poi ha dichiarato che sicuramente risolveranno tutto parlandone. Come in una qualunque famiglia disfunzionale radical chic in cui uno dei due perde la trebisonda e mette le mani addosso all’altro come se fosse la cosa più naturale del mondo anche perché di mezzo c’è il terzo incomodo che, ovviamente, è la ragione della fine di una storia d’amore nata da un colpo di fulmine sul set. Oppure sono tutti impazziti e fine. Il che un po’ fa ridere, ma anche tanto piangere perché anche se Roma non è Hollywood e la Ramazzotti non è quel che si dice una star da Oscar, almeno qualche Donatello se l’è guadagnato e un minimo di self control, a 45 anni, da lei, ma anche da lui che di anni ne ha 60, avresti pure il diritto di aspettartelo.

Ma rimettiamo in ordine i fatti. Sono le dieci di sera e Micaela è al ristorante L’insalata ricca di piazza Albania, quartiere Aventino di Roma, seduta accanto a sua figlia Anna di 11 anni e al suo nuovo fidanzato, Claudio Pallitto, 39 anni, personal trainer super muscoloso e tatuato. Passa di lì per caso il suo ex marito, Paolo Virzì, con il loro figlio Jacopo di 14 e la figlia più grande di 35 che ha avuto dal suo primo matrimonio. Virzì lancia una battuta, Micaela risponde, alterata. Al che si inserisce il nuovo compagno e scoppia la bomba, cioè i toni si alzano, gli oggetti cominciano a volare, partono gli spintoni, è rissa. Gli altri clienti sono infastiditi, preoccupati, probabilmente neanche riconoscono i due personaggi famosi. Ed è cinema.

Ma nessuno, al momento, sa ancora chi ha aggredito chi. Intanto, per non sapere né leggere né scrivere, il proprietario del ristorante chiama il 118 perché i due (clienti abituali, tra l’altro) danno in escandescenze, Micaela si sente male, Paolo riporta qualche graffio, i figli assistono alla sceneggiata che dura oltre 40 minuti. Arrivano i genitori della Ramazzotti a calmare le acque, perfino. Poi, tutti a casa. Lo spettacolo è finito. Ma nel frattempo sui quotidiani esce la notizia della lite furibonda.

Si erano tanto amati, capita. Anche i ricchi piangono, si diceva negli anni Ottanta. Nel pomeriggio di ieri il regista dichiara: «Con riguardo alle incresciose notizie uscite sulla stampa (la notizia era stata anticipata da Il Messaggero, ndr) non desidero rilasciare alcuna dichiarazione e invoco il diritto alla riservatezza per tutta la mia famiglia. Non ho mai parlato nella mia vita professionale di fatti privati e non voglio cominciare adesso. Desidero solo, in questo doloroso frangente ribadire che Micaela Ramazzotti è stata per me una donna importantissima, la madre di due miei figli e un’attrice di straordinario talento protagonista di film da me molto amati. Confido che troveremo tutti il modo di risolvere questo incidente». Oggi lei risponde con un’Ansa: «Non resto sorpresa dall'affannoso tentativo di Paolo di voler preservare solo la propria immagine pubblica. D'altra parte, ha sempre tenuto più a quella che alla serenità della propria famiglia e dei propri affetti o presunti tali».

Che cosa può essere accaduto, davvero? Non avrà fatto piacere a Virzì vedere la ex moglie in compagnia di un uomo di quasi 20 anni più giovane di lui, magari. Del resto, chi avrebbe mai immaginato l’attrice della Pazza gioia passare da un regista riflessivo di sinistra al classico palestrato, il sogno erotico di tutte le Milf del mondo? Ma infatti: chi è, lui? Romanista, nel 2011 ha partecipato al reality di Italia 1 “Tamarreide”, dedicato appunto al mondo dei ‘tamarri’. E già questo...

Ha una palestra in zona Appio Tuscolano dove si allenano diversi vip della capitale, inclusi i figli del calciatore Totti, Christian e Chanel. Avrebbe aspirato a fare l’attore: ma va? Ha avuto finanche una particina in “Siccità” e poi piccoli ruoli in “Smetto quando voglio ad honorem” di Sydney Sibilia e in “Il Campione” di Leonardo Agostini. Per poi recitare in “Felicità”, il primo film diretto proprio da Ramazzotti. Infine, la performance di lunedì sera al ristorante. Totale? L’unica certezza è che, alla fine, non conta mai davvero dove sei arrivato e quanti red carpet hai macinato se finisci per diventare uno dei personaggi che hai interpretato. Controllarsi, dominarsi, frenarsi, moderarsi, in una parola tenersi. Per evitare figuracce. Non si chiede più di tanto, del resto. Un adulto potrebbe esercitarsi nella difficile arte di domare l’istinto senza cedere alla tentazione di concedersi una grande, grossa e grassa lotta nel fango. O no?

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Ilaria Bellantoni

Avrebbe dovuto fare la maestra di sci, invece si è messa a scrivere. Duraniana e juventina, è famosa per fare domande imbarazzanti in ognuna delle quattro lingue che conosce. Laureata vanamente in scienze politiche, si occupa da sempre di costume e spettacolo e ha lavorato come caposervizio a Max, Myself, Glamour, GQ e Vogue Italia. Ha due figli (Berenice e Vittorio) e un golden retriever (Rio). Dopo aver pubblicato un libro, Lo chef è un Dio (Feltrinelli), è stata ghost writer di celebrità e politici e porta in giro il Festival della Parola Reloaded. Vive a Milano, ma sogna di trasferirsi in una villa a Ko Phangan. O in una baita a Courmayeur.

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