Londra, chi sono i terroristi del ponte e del Borough Market
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Londra, chi sono i terroristi del ponte e del Borough Market

Khuram Butt, 27 anni, origini pakistane e Rachid Redouane, 30, marocchino-libico, Youssef Zaghba, 22 anni, italo-marocchino

Le indagini: i fatti che conosciamo

I terroristi che hanno agito sabato sera - alle ore 9:58 (Gmt) - sul London Bridge e il Borough Market, colpendo direttamente e uccidendo sette persone e ferendone decine, erano tre. La polizia britannica, intervenuta subito dopo l’allarme, li ha uccisi nel giro di otto minuti.

- Guarda qui il video dell'uccisione

Sono stati identificati dalla polizia che tra lunedì sera e martedì ha diffuso anche i nomi:

- Khuram Butt, 27 anni, originario del Pakistan, sposato con figli, che dovrebbe essere il capo della cellula che ha colpito sabato sera.
- Rachid Redouane, 30 anni, marocchino-libico.
- Il terzo attentatore identificato è Youssef Zaghba, 22 anni, di nazionalità italiana, di padre marocchino.

Dubbi e sottovalutazioni

Sembra abbastanza evidente che fosse Khuram Butt, l'uomo di origine pakistane, il capo della "cellula" che ha colpito sabato sera. Il punto al centro delle analisi della stampa e della politica britannica - oltre che delle indagini - è se e come i segni da jihadista che ha lasciato in questi anni, potessero essere individuati, trasformati in informazioni e in impulso ad agire per fermarlo da parte della polizia e dell'intelligence.

In particolare sono evidenti e decisamente difficili da sottovalutare i contatti con Sajeel Shahid, 41 anni, sospettato di essere l'addestratore in Pakistan dei terroristi degli attentati a Londra del luglio 2005.

Attraverso questi contatti Butt sarebbe arrivato a Anjem Choudary, un vero esempio di "Predicatore dell'odio". Ora è in carcere in Gran Bretagna, dopo essere stato condannato per propaganda a favore dell'Isis. Dalle sue labbre, pare, pendesse anche Khalid Masood, l'attentatore di Westminster di marzo 2017.

Poi c'è la controversa faccenda delle informazioni trasmesse dall'Italia all'intelligence britannica su Youssef Zaghba, italo-marocchino di 22 anni, il terzo uomo di sabato.

Youssef Zaghba, italo-marocchino

Zaghba è figlio di madre italiana e padre marocchino. Secondo il Corriere della Sera, Youssef Zaghba è stato fermato nel 2016 all’aeroporto di Bologna mentre stava cercando di andare in Siria. Aveva lavorato fino a poco prima dell’attentato di sabato 3 giugno in un ristorante di Londra. Probabilmente era sulla lista di persone pericolose della polizia italiana.

Il Corriere sostiene anche che le autorità italiane avessero avvertito quelle britanniche e marocchine dei numerosi spostamenti sospetti di Zaghba.
Sembra che i genitori di Youssef Zaghba avessero vissuto per un certo tempo insieme in Marocco, prima di separarsi. La madre si è poi trasferita a Bologna.

Il 15 marzo del 2016 all'aeroporto di Bologna, Zaghba venne fermato dalla polizia. Aveva uno zaino e un biglietto di sola andata per Istanbul. Sul telefono gli agenti trovarono immagini e video religiosi; secondo la Repubblica anche collegabili all'Isis. Il Tribunale del Riesame stabilì però che non ci fossero sufficienti elementi per accusarlo di terrorismo, e venne scarcerato. Le autorità italiane vennero informate di questo tentativo di partenza. In Gran Bretagna i media si chiedono cosa abbia fatto l'Home Office al momento del ritorno di  Zaghba nel Regno Unito.
Secondo il Guardian Zaghba è stato identificato dopo un arresto effettuato martedì mattina a Barking.
È il tredicesimo arresto nell'ambito dell'indagine. Si tratta di un uomo di 27 anni che viveva nello stesso edificio dove abitava Khuram Butt.

Khuram Butt, di origine pakistane

Khuram Butt aveva 27 anni ed era noto a Barking con il soprannome di Abs. Nato in Pakistan è però cresciuto in Gran Bretagna. Era noto alla polizia che lo aveva indagato in particolare nel 2015.
Aveva connessioni con il gruppo estremista al-Muhajiroun, il cui leader Anjem Choudary è stato incarcerato nel 2016 per propaganda a favore dello Stato Islamico.
Butt veniva però considerato dall'anti-terrorismo fra i meno pericolosi.

Butt era piuttosto conosciuto come estremista a Barking. Sui media già lunedì circolava la testimonianza di una signora italiana residente nel quartiere da 14 anni, Erica Gasparri, che sostiene di aver segnalato alla polizia quest'uomo, perché aveva avvicinato il figlio facendogli "discorsi strani sull'Islam".

Butt era un tifoso dell'Arsenal e indossando la maglia del club londinese ha compiuto la strage di sabato 3 giugno. Abitava con la moglie e tre figli in una palazzina di Kings Road, dove la polizia ha effettuato gli arresti domenica.

Il Guardian scriveva lunedì che una persona definita come ex amico di Butt avrebbe contattato la polizia di Barking a proposito delle sue opinioni manifestate dopo alcuni attacchi ispirati dall'Isis. Ha anche detto alla Bbc che Abs era solito guardare video on line del predicatore estremista americano Ahmad Musa Jibril.
"Ho chiamato la hot-line antiterroristica", ha detto il testimone, "ho spiegato perché pensavo si fosse radicalizzato".

Butt è anche apparso in un documentario di Channel 4 sui jihadisti britannici mentre discute con dei poliziotti dopo che una bandiera dell'Isis era stata esposta a Regent's Park a Londra.
Era anche stato ripreso accanto a due predicatori estremisti, noti alla polizia e all'intelligence britanniche. Abitava agli Elizabeth Fry Apartments di BArking con la moglie e due figli.

Khuram Butt non sembra insomma lontano dai profili di Salman Abedi, l'attentatore del concerto di Ariana Grande a Manchester (23 morti) o di Khalid Masood, l'attentatore del Westminster Bridge in marzo, entrambi noti alla polizia come estremisti ma non al centro di nessun programma di sorveglianza.

Rachid Redouane

Su Rachid Redouane, il secondo terrorista identificato, si sa molto meno. Nato 30 anni fa, aveva in precedenza usato lo pseudonimo Rachid Elkhdar. Di origini marocchino-libiche faceva lo chef. La polizia irlandese ha detto che aveva vissuto fino a pochi mesi fa a Dublino dove si sarebbe trasferito cinque anni fa.
Non era comunque noto alle autorità per attività sospette o pericolose. È stato probabilmente identificato perché aveva con sé durante l'assalto di sabato 3 giugno un documento di identità rilasciato dalla Garda National Immigration Bureau di Dublino.

A Londra viveva a Dagenham, in un caseggiato non lontano da quello dove viveva Kharim Butt a Barking.

Secondo la polizia di Dublino, Rachid Redouane aveva vissuto a Rathmines, nella zona sud della capitale irlandese. Aveva sposato anche una donna irlandese - che secondo il Guardian è fra gli arrestati di domenica - dalla quale si era però separato da alcuni mesi.

Gli assalitori, oltre al van per travolgere i passanti sul London Bridge, hanno usato armi da taglio, “lunghi coltelli”, come li hanno definiti i testimoni.

Amaq, l’agenzia dello Stato islamico domenica notte ha rivendicato all’Isis la responsabilità dell’attacco.

I responsabili delle indagini stanno anche cercando di stabilire l’esistenza di un’eventuale rete di supporto ai tre terroristi, o di una “cellula” simile a quelle riscontrate più volte negli attentati in Europa di questi mesi.

In questi giorni, a Metropolitan Police ha arrestato una ventina di persone a Barking, a East Ham, zone entrambe nell’est della città. Molti dei fermati sono però già stati rilasciati.
Le persone private della libertà sono detenute nel quadro delle violazioni alla legge atiterrorismo britannica: possono essere trattenute in custodia per due settimane prima di un atto giudiziario di conferma dell'arresto e di rilascio.

(Questo articolo è stato pubblicato la prima volta il 5 giugno alle ore 12:00; ultimo aggiornamento alle 9:00 del 7 giugno 2017)

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Luigi Gavazzi