Londra: l'attentato sui fedeli islamici a Finsbury Park - FOTO e VIDEO
Un uomo si è scagliato contro la folla che usciva al termine della preghiera del Ramadan. Un morto accertato e molti feriti
Il PUNTO - A Londra un uomo, Darren Osborne, 47 anni di Cardiff, ha investito con un furgone bianco un gruppo di fedeli musulmani della moschea di Finsbury Park in Seven Sisters Road, a nord di Londra, in una zona dove ci sono almeno quattro moschee, subito dopo la preghiera serale del sacro mese di Ramadan. Erano le 24,20 di Londra.
È stato accusato formalmente di terrorismo e omicidio.
Al momento si contano un morto accertato e una decina di feriti ricoverati in ospedale, tre gravi, mentre l'uomo alla guida è stato arrestato dalla polizia dopo esser stato tirato fuori dal veicolo da alcune delle persone scampate all'investimento e bloccato in quella che testimoni hanno definito una violenta colluttazione.
Cosa è successo
Tutti i presenti hanno raccontato di quel van piombato sulla gente ad alta velocità e di persone, giovani e anziani, colte di sorpresa e sbalzate sull'asfalto. Quando il mezzo si e' fermato, l'uomo alla guida è stato affrontato dalla folla inferocita.
Uno di coloro che affermano di essere intervenuti, Abdikadar Warfa, ha detto ai media di aver tentato di "bloccare" con altri l'investitore per consegnarlo alla polizia. L'uomo pare abbia reagito violentemente venendo a sua volta colpito da pugni e calci. Fino a quando gli agenti non sono arrivati, prendendolo in consegna.
Chi è l'attentatore
La sua identità è stata diffusa solo nella tarda serata del 19 giugno: secondo il Guardian si tratta di Darren Osborne, 47 anni, residente a Cardiff. L'uomo sarebbe sposato e padre di quattro figli.
Quando è stato affrontato dalla folla e tirato fuori dal van, pare abbia anche pronunciato frasi di sfida. Un passante ha testimoniato alla BBC di avergli detto: "Ti rendi conto di quello che hai fatto? Perché? E lui rispondeva: Uccidimi, uccidimi".
La polizia ha inoltre reso noto che nessun'altra persona è stata trovata all'interno del furgone che ha preso di mira i fedeli musulmani. "L'uomo ha agito da solo", ha precisato aggiungendo che "otto dei feriti sono stati trasportati all'ospedale, mentre due sono stati curati sul posto".
Chi sono le vittime
Tutte le vittime "sono musulmane", ha detto Neil Basu, uno dei commissari responsabili delle indagini.
Perché si parla di attacco "terroristico"
La polizia indaga sull'accaduto come "un potenziale attacco terroristico", ha dichiarato verso l'alba il premier Theresa May dopo le cautele ufficiali iniziali, annunciando per la mattinata la riunione d'un comitato di emergenza da lei stessa presieduta.
Per il Muslim Council of Britain, punto di riferimento istituzionale della numerosa comunità islamica del Regno Unito, non ci sono del resto mai stati dubbi: quelle persone sono state colpite "deliberatamente", aveva denunciato l'organizzazione quasi subito in una nota, per poi rincarare la dose ed evocare "una violenta manifestazione d'islamofobia", con la richiesta alle autorita' di garantire maggiore "protezione alle moschee". Le testimonianze confermano la stessa impressione.
Musulmani pregano nell'area dell'attentato a Finsbury Park, Londra, 19 giugno 2017.DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images
L'imam di Finnsbury, Mohammed Kozbar, ha parlato apertamente di "atto terroristico, come a Manchester, a Westminster o a London Bridge". "
"Ancora non conosciamo tutti i dettagli, ma questo è stato chiaramente un attacco deliberato contro innocenti londinesi, molti dei quali stavano terminando le loro preghiere del Ramadan - ha detto anche il sindaco di Londra Sadiq Khan - Se da una parte questo sembra essere un attacco contro una specifica comunità, come i terribili attacchi a Manchester, Westminster e al London Bridge, si tratta anche di un assalto a tutti i nostri valori condivisi di tolleranza, libertà e rispetto"
E "totalmente scioccato" si dice anche il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, popolare deputato da 35 anni del collegio di Islington North, di cui Finnsbury Park fa parte.