Tangenti sui rifiuti a Maddaloni: in carcere il sindaco Rosa De Lucia (FI)
Il primo cittadino del comune del casertano avrebbe incassato 10 mila euro al mese dall'imprenditore Di Nardo
Tangenti per affidare il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani: è questa la principale accusa contestata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a Rosa De Lucia, sindaco di Maddaloni, popoloso comune alle porte del capoluogo campano.
36 anni, eletta primo cittadino nelle liste di Forza Italia, Rosa De Lucia è stata arrestata in mattinata nel corso di un'operazione che tra gli altri ha visto finire in carcere anche l'assessore Cecilia D'Anna, il consigliere comunale Giuseppina Pascarella e l'imprenditore operante nel settore dei servizi ecologici Giuseppe Di Nardo, la cui azienda Dhi - nata tra il 2010 e il 2011 - in pochi anni ha fatto incetta di appalti nel casertano.
Un bancomat personale
Secondo l'accusa, per almeno due anni la prima cittadina di Maddaloni avrebbe intascato 10 mila euro mensili proprio da Alberto Di Nardi, oltre che singole somme per viaggi all'estero e per arredare casa, garantendo in cambio proroghe trimestrali per il servizio di raccolta rifiuti sul territorio comunale. "Una corruzione sistemica che ricorda la tangentopoli casertana del 1992", è stato il commento del procuratore aggiunto Carlo Fucci. Mentre il gip Sergio Enea ha scritto nell'ordinanza che "Di Nardi era un bancomat per la De Lucia".
Dalle minacce al carcere
Nel febbraio del 2015 una telefonata minatoria ("Stasera per il sindaco farà caldo") giunta al Commissariato della Polizia di Stato di Maddaloni fece scattare l'allarme per l'incolumità della De Lucia, che già in precedenza era stata presa di mira da alcuni lavoratori, uno dei quali - ex dipendente di una ditta che in passato aveva gestito alcune attività al cimitero comunale - arrivò ad aggredirla negli uffici del Municipio minacciandola di morte.