Italia stretta nella morsa del maltempo: piogge al di sopra della media e un nuovo rischio idrogeologico
ANBI torna a chiedere al governo di attuare il piano di manutenzione straordinaria del territorio proposto nel 2019. Intanto le riserve idriche regionali sono ai massimi livelli, alcune con un surplus fino al 35%
Negli ultimi giorni, l’Italia settentrionale è stata travolta da un’ondata di maltempo che ha portato precipitazioni eccezionalmente abbondanti, causando gravi disagi e danni. Le piogge incessanti, ben oltre la media stagionale, hanno colpito in particolare la Lombardia, dove si sono registrati allagamenti significativi e situazioni di emergenza idrogeologica.
La Lombardia, con Milano come epicentro della crisi, ha vissuto giornate di intensa perturbazione. Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), ha evidenziato come "gli allagamenti in Lombardia siano una conferma delle nostre preoccupazioni: i bacini di espansione, pur essendo essenziali, si rivelano insufficienti di fronte a eventi meteo di intensità senza precedenti". Il caso del fiume Seveso è emblematico di questa inadeguatezza, evidenziando i lunghi tempi di realizzazione delle opere pubbliche, mediamente 11 anni, che rischiano di renderle obsolete ancor prima di entrare in funzione.
I dati del CeDATer (Centro Dati Acqua e Territorio rurale di ANBI Lombardia) dipingono un quadro preoccupante: a marzo sono caduti mediamente oltre 218 millimetri d’acqua, tre volte la media del periodo 2006-2020 e ben al di sopra del precedente massimo di 140 millimetri. Solo la settimana scorsa, i bacini lombardi hanno registrato afflussi superiori a 750 milioni di metri cubi, con il 35% delle precipitazioni concentrato nelle aree di pianura. Il fiume Adda, grazie alle abbondanti piogge, ha raggiunto una portata di 438 metri cubi al secondo, più del doppio della sua portata abituale in un solo giorno.
Nonostante gli sforzi immediati dei consorzi di bonifica, che hanno effettuato manovre idrauliche per accelerare il deflusso delle acque, la quantità di pioggia ha superato la capacità della rete idrica regionale. Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ha sottolineato come "l’estremizzazione degli eventi atmosferici ha reso inadeguata la rete di scolo delle acque in tutta Italia, aggravata dall’inarrestabile cementificazione del territorio". È evidente la necessità di un piano straordinario di manutenzione del territorio, proposto da ANBI nel 2019, che prevede 858 interventi con un investimento di circa 4 miliardi e 340 milioni di euro. Tuttavia, solo isolati interventi sono stati realizzati finora.
Le riserve idriche regionali sono ai massimi livelli, con un surplus del 35% sulla media, e un accumulo di neve di 924 milioni di metri cubi. Questo surplus rappresenta un rischio, poiché un repentino aumento delle temperature potrebbe provocare un rapido scioglimento della neve, aggravando ulteriormente la saturazione dei bacini fluviali già pieni.
Le previsioni meteorologiche indicano un proseguimento delle condizioni avverse. Le perturbazioni continueranno a colpire il Nord Italia con piogge diffuse e persistenti, particolarmente intense nelle aree prealpine. Le condizioni atmosferiche sono influenzate da un’ampia depressione sull’Europa occidentale, che convoglia venti umidi meridionali su tutto il Nord.
In Lombardia, le piogge previste saranno accompagnate da rovesci e temporali sparsi, con venti moderati e raffiche di una certa intensità, aumentando il rischio di nuovi allagamenti e danni. Le aree maggiormente colpite includono le province di Varese, Milano e Como, dove le precipitazioni hanno già raggiunto picchi di 100 millimetri in sole 12 ore.
Il maltempo ha avuto ripercussioni significative sull’ambiente e sulla società. Gli allagamenti hanno causato danni alle infrastrutture, alle abitazioni e alle attività agricole. La saturazione dei bacini fluviali ha comportato il rischio di esondazioni, mentre le reti idriche e fognarie si sono dimostrate incapaci di gestire il volume d’acqua, con conseguenti disagi per i cittadini e le attività produttive.
Inoltre, le condizioni meteorologiche estreme hanno messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture italiane di fronte ai cambiamenti climatici. La necessità di interventi strutturali e di un piano di manutenzione del territorio è ormai improrogabile. La proposta di ANBI, seppur ambiziosa, rappresenta una risposta necessaria per affrontare le sfide future.
L'ANBI ha presentato nel 2019 un piano di efficientamento che prevede 858 interventi con un investimento di circa 4 miliardi e 340 milioni di euro. Questo piano, se attuato, potrebbe migliorare significativamente la gestione delle risorse idriche e la prevenzione dei rischi idrogeologici. Tuttavia, come sottolinea Massimo Gargano, "serve la volontà politica per avviare un piano straordinario di manutenzione del territorio lungo l’intera Penisola".
Il maltempo che sta colpendo l’Italia settentrionale è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Le autorità e le istituzioni devono agire con urgenza per migliorare l’efficienza della rete idrica e adottare misure di mitigazione adeguate. È essenziale investire nella manutenzione e nel potenziamento delle infrastrutture per proteggere il territorio e le comunità dagli effetti sempre più devastanti del cambiamento climatico. Solo con un approccio sistematico e coordinato sarà possibile affrontare le sfide poste dalle condizioni meteorologiche estreme e garantire un futuro più sicuro e resiliente per tutti.