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(S-D) Il commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Palazzo Berlaymont per il vertice sulla manovra, Bruxelles, 12 dicembre 2018. ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI
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La Manovra ha l'ok dell'Europa: le pagelle dei politici

Conte, Salvini, Di Maio, Juncker, Moscovici, l'opposizione. I voti di chi ha vissuto intensamente questi due mesi di trattativa

La Manovra del Governo Conte, del Governo gialloverde, la Manovradelpopolo ha avuto l'ok dalla Commissione Europea dopo settimane di trattative intense in quello che è stato un vero e proprio braccio di ferro con risvolti tanto economici quanto politici.

Settimane in cui non sono mancate le dichiarazioni di fuoco da Roma come da Bruxelles, comprese minacce, accuse, muri alzati e poi, piano piano smantellati. Così, nel giorno in cui arriva l'ok e l'Italia può festeggiare la mancata procedura di infrazione, è l'ora del bilancio "politico", protagonista per protagonista. Tutti che oggi cantano vittoria

Giuseppe Conte: 7. Il Presidente del Consiglio è in assoluto il vero, unico vincitore personale di questa "trattativa". Partito come burattino dei due Vice Premier si è ritagliato il suo spazio e, alla fine, ha gestito da solo le fasi finali dell'accordo. Dicono sia anche riuscito a tenere testa e persino a far cambiare idea su un paio di cose al duo Salvini-Di Maio.

Matteo Salvini: 6. Ha tenuto testa, ha sfidato il nemico "storico", ha portato a casa la fine della Fornero con la famosa "quota 100" per le pensioni. Ma, di sicuro viste le dichiarazioni di partenza i passi indietro e le concessioni (all'Europa e forse anche alla logica) non sono mancate

Luigi Di Maio: 5. Nel calcio si direbbe di un difensore che ha fatto la sua partita a testa alta ma che poi ha regalato con un fallo stupido il rigore del pareggio agli avversari. Ecco, l'immagine sua al balcone di Palazzo Chigi la sera del deficit a quota 2,4% pesa come un macigno sulla valutazione finale. Tradito dell'emozione (e dalle pressioni interne?)

Giovanni Tria 5,5: Di sicuro l'anello debole del Governo nella trattativa con Bruxelles al punto che rischia di perdere la poltrona di Ministro un giorno si e l'altro pure. Ed alla fine ecco il "dispetto" a Conte sull'annuncio del via libera. A suo favore l'imitazione di Crozza, una delle cose più divertenti della tv 2018

Opposizione: sv. Per settimane hanno attaccato, criticato in ogni modo ed in ogni luogo. La sensazione però è che fossero fuori dal campo a guardare gli altri giocare (non senza invidia).

Pierre Moscovici: 6. "Non sono Babbo Natale" (a Matteo Salvini, 22.11.2018), "Non sono nemico dell'Italia" (sempre a Matteo Salvini, 22.10.2018). Dice tutto ed il contrario di tutto ma non si tratta di instabilità mentale, quanto di una strategia vecchia più dello spread, quella del bastone e della carota. Che, alla fine, come in ogni accordo, funziona.

Jean-Claude Juncker: 5. Mettetevi nei suoi panni: la sciatica vi affligge, la Gb sta lasciando l'Europa, la Francia è sotto scacco dei gilet gialli, e si trova in Italia un Governo di assoluti sconosciuti oltre che nemici. Per fortuna, sua e nostra, a maggio si vota un nuovo Parlamento Europeo e lui avrà più tempo per andare dall'osteopata.

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Andrea Soglio