Marine Le Pen e gli ebrei di Vichy deportati: "la Francia non fu responsabile"
La leader del Front National nega che i francesi abbiano avuto un ruolo nella deportazione di 13 mila ebrei francesi del 1942
A voi Marine Le Pen. Il leader dell'estrema destra francese, il Front National, è venuta fuori in tutta la sua vera natura disconoscendo la reponsabilità della Francia di Vichy, collaborazionista dei nazisti durante la II Guerra Mondiale, nel più grande arresto di massa d'ebrei, passato alla storia come "il rastrellamento del Velodromo d'Inverno" in cui nella notte tra il 16 ed il 17 luglio 1942 ben 13.000 ebrei francesi vennero raccolti per essere poi deportati nei campi di sterminio.
Rastrellamento per cui l'ex presidente Jacques Chirac e l'attuale Francois Hollande - mai il socialista Francois Mitterand, compromesso con il governo collaborazionista di Vichy - hanno entrambi chiesto scusa per il ruolo avuto dalla polizia francese nel rastrellamento.
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Marine Le Pen (data dai sondaggi sempre sicura di passare al ballottaggio del 7 maggio, al primo turno delle presidenziali del 23 aprile) ha detto alla tv Lc1, "non penso che la Francia sia responsabile per il Vel d'Hiv (abbreviazione usata per indicare Velodromo d'Inverno, ndr)" aggiungendo "in generale penso che se ci sono dei responsabili, sono coloro che erano al potere a quel tempo. Non la Francia".
Subissata da critiche Le Pen ha chiarito che "considera la Francia come la Repubblica (di Charles De Gaulle, ndr) basata a Londra durante l'occupazione (nazista)" aggiungendo che "il regime di Vichy non era la Francia".