Marine Le Pen contro il padre: rottura nel Front National
Difensore di Pétain e della tesi delle camere a gas naziste "dettaglio della storia", Jean-Marie adesso è incompatibile con l'immagine della figlia
Marine Le Pen si opporrà alla candidatura del padre Jean-Marie, fondatore del Front National, come presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca) alle elezioni regionali in programma a dicembre. La decisione della leader sarà ratificata il prossimo 17 aprile nel corso del direttivo del partito.
"Jean-Marie Le Pen - scrive in una nota la figlia Marine, sembra essere entrato in una spirale di terra bruciata e suicidio politico". Per questo, aggiunge, "(l'ho, ndr) informato che durante l'ufficio politico del 17 aprile", dove si definirà chi correrà alle regionali, "mi opporrò" alla sua candidatura nella regione di Paca.
Lo status di presidente onorario "non consente" a Jean-Marie Le Pen "di prendere in ostaggio il Front National con provocazioni il cui unico obiettivo sembra essere ferire me, ma sfortunatamente sono un colpo all'intero movimento, ai suoi quadri, ai suoi candidati, ai suoi sostenitori, ai suoi elettori".
Nel suo primo commento dopo la rottura con la figlia al vertice del Front National, Jean-Marie Le Pen, 86 anni, ha detto ai microfoni di radio RTL: "Madame Le Pen deve porsi la questione di sapere se quello che fa è utile" agli interessi che "pretende di servire".
Negli ultimi giorni l'anziano leader, oggi presidente onorario del partito, ha continuato a ribadire alcune sue vecchie provocazioni, come quella delle camere a gas che sarebbero "un dettaglio della Storia". L'ultima, in un'intervista al giornale di estrema destra Rivarol, è stata la difesa del maresciallo Pétain, capo della Francia collaborazionista con i nazisti.