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Mario De Renzis
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Mattarellum, come funziona

I meccanismi e i pro e contro del sistema elettorale riproposto da Matteo Renzi in vista delle prossime elezioni

All'indomani dell'intervento di Matteo Renzi che, all'Assemblea nazionale del Pd, ha reso nota la proposta dei dem sulla legge elettorale con cui andare a votare, ecco cos'è e come funziona il cosiddetto Mattarellum, quando è stato già usato, a chi piace e a chi no tra i partiti e quali vantaggi e svantaggi presenta. [CLICCA SU AVANTI]

La divisione dei collegi

Nella sua versione originale il Mattarellum prevede, sia per quanto riguarda la Camera che il Senato, un certo numero di collegi uninominali corrispondenti al numero di seggi in palio con il metodo maggioritario e un collegio unico nazionale per la parte proporzionale (alla Camera ci sono infatti due schede).

Come funziona alla Camera

Per quanto riguarda la Camera i seggi in palio assegnati con metodo maggioritario sono 475 (pari al 75% dei deputati da eleggere). Metodo maggioritario significa che ogni lista presenta nel collegio un solo candidato (uno solo e solo in quel determinato collegio) e vince il seggio chi, tra i vari candidati, prende più voti.

Il restante 25% dei seggi (155) viene invece assegnato proporzionalmente alle liste che hanno superato uno sbarramento del 4%. In questo caso non si possono esprimere preferenze. In questa lista possono essere candidati anche coloro che si presentano nei collegi uninominali.

Questi due meccanismi sono integrati dal metodo dello scorporo che prevede che alle singole liste vengano sottratti i voti risultati decisivi per far vincere i propri candidati nei vari collegi, in sostanza in voti di scarto tra il primo e secondo classificato, in modo da aiutare, nella parte proporzionale, i partiti più piccoli e deboli. Teoricamente, infatti, più si vince nei collegi uninominali, più difficile dovrebbe esserlo nel collegio unico nazionale.

Come funziona al Senato

Anche al Senato il 75% dei seggi (ossia 232) viene assegnato con metodo maggioritario e il 25% con il proporzionale. La differenza sostanziale è che questi 83 seggi rimanenti vengono distribuiti su base regionale attraverso uno scorporo totale. Come? Sommati i voti di tutti i candidati uninominali della regione, da queste somme vengono sottratti i voti di chi, nello stesso gruppo, ha già vinto nel collegio uninominale. Stabiliti i seggi da assegnare per regione, questi vanno ai candidati sconfitti.

Quando viene introdotto

Il sistema elettorale misto, un maggioritario corretto da una significativa quota proporzionale, battezzato Mattarellum dal nome del suo relatore, l'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nasce nel 1993, dopo l'abolizione del proporzionale, in vigore dal 1946, decretata dagli italiani al referendum promosso dai Radicali di Marco Pannella. Questo sistema viene utilizzato per la prima volta nel 1994 e resta in vigore fino al 2005 quando sarà sostituito dalla nuova legge Calderoli, più nota come "legge Porcellum".

I suoi obbiettivi principali erano allora quelli di migliorare la qualità dei politici attraverso un rapporto più stretto tra eletti ed elettori indotto dal sistema dei collegi uninominali; ridurre la frammentazione del sistema partitico per garantire una maggiore governabilità; favorire l'alternanza tra forze politiche.

Quando è stato applicato

Le prime elezioni in cui è stato utilizzato il Mattarellum furono quelle del 1994 vinte da Silvio Berlusconi che, grazie all'alleanza di Forza Italia con La Lega Nord di Umberto Bossi e Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, riuscì a battere la "gloriosa macchina da guerra" dei Progressisti guidati allora da Achille Occhetto. Poi nel 1996 Polo delle Libertà e Lega Nord si presentarono divise alle elezioni. Una circostanza che favorì il successo della coalizione di centro-sinistra dell'Ulivo di Romano Prodi sostenuta, attraverso il cosiddetto “patto di desistenza”, da Rifondazione Comunista.

In entrambi i casi il sistema elettorale non riuscì a garantire dei governi stabili: sia nel '94 che nel '96, le maggioranze di Berlusconi e di Prodi non durarono a lungo. Le coalizioni messe in piedi in queste occasioni si dimostrarono fragili: nel primo caso per il distacco della Lega, nel secondo per quello di Rifondazione Comunista. Solo nel 2001 Silvio Berlusconi riuscì a vincere le elezioni con il Mattarellum e a governare per un'intera legislatura.

A chi piace

Quando Roberto Giachetti affrontò un lungo sciopero della fame a sostegno della reintroduzione del Mattarellum, il Partito democratico era contrario e alla Camera votò no alla proposta allora avanzata da Sel e Movimento 5 Stelle. Oggi, come annunciato all'Assemblea nazionale dei dem, il segretario Matteo Renzi lo ha invece rilanciato. È teoricamente d'accordo anche la minoranza del partito che nei mesi scorsi aveva contrapposto all'Italicum un Mattarellum 2.0 che riprendeva la vecchia legge arricchita di un premio di maggioranza di massimo 90 seggi.

Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha dichiarato che "è esattamente quello che pensavo io" e siamo "disposti a presentarlo anche insieme al Pd, perchè il merito èquello non cambia a prescindere da chi lo presenti". Sulla stessa linea anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. 

A chi non piace

Contrari Forza Italia e Area Popolare che preferirebbero un ritorno al proporzionale puro. Ma anche il M5S che, per bocca di Beppe Grillo, ha parlato di “mercato delle vacche” e indicato il proprio sistema di voto preferito in quello che uscirà dalla Consulta che il 24 gennaio si esprimerà sull'Italicum.

I pro...

Il Mattarellum è una legge complicatissima, frutto di un compromesso tra il tentativo di recepire la volontà popolare espressa dai cittadini che nel 1993 avevano votato a favore dell'abolizione del proporzionale e quello di dare comunque rappresentatività ai partiti più piccoli.

Funziona molto bene nella parte maggioritaria. I candidati di ciascuna lista si affrontano in collegi molto piccoli e gli elettori hanno la possibilità di scegliere in modo diretto il loro candidato preferito che però, talvolta, può essere anche un “paracadutato” dall'alto in un collegio cosiddetto blindato, dove la vittoria è, per ragioni storiche, quasi scontata.

... e i contro

È un sistema che, al netto dei suoi numerosi estimatori, presenta anche molti altri difetti. Se con la bocciatura della riforma costituzionale si è posto il problema di dover trovare un sistema elettorale coerente sia per la Camera che per il Senato elettivo, bisogna riconoscere che il Mattarellum è un sistema che prevede due metodi diversi per l'elezione delle due camere.

Se per quanto riguarda la Camera dei deputati il meccanismo dello scorporo è solo parziale, per il Senato è totale e, senza il ricorso ad alcuni stratagemmi, permette di premiare soprattutto chi perde. Il principale difetto dello scorporo è appunto quello di poter essere facilmente aggirabile attraverso le cosiddette liste civetta. Con il Mattarellum i candidati all'uninominale devono infatti essere collegati a una lista per la parte proporzionale. Per evitare di vedersi sottrarre i voti ottenuti dai propri candidati per vincere il seggio con l'uninominale, i partiti in passato hanno create liste ad hoc e fatto correre il loro simbolo indipendentemente da loro.

Infine, il Mattarellum costringe i partiti a stringere molte alleanze. Queste coalizioni, tuttavia, in passato si sono dimostrate fragili e non hanno retto fino alla fine della legislatura. Esclusa l'esperienza di Silvio Berlusconi tra il 2001 e il 2006, le altre maggioranze elette con il Mattarellum non hanno infatti potuto assicurare stabilità all'azione di governo.

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Claudia Daconto