Riforme, al via le consultazioni della Meloni
Giogia Meloni: «Il Governo dialogherà con i rappresentanti dei partiti sulle riforme istituzionali necessarie all'Italia. Intendiamo ascoltare attentamente ogni proposta o critica»
Dopo giorni di anticipazione e dibattito, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni comincerà gli incontri con i rappresentanti dei partiti di opposizione per un confronto sulle riforme costituzionali. Le riunioni si terranno a Montecitorio, sede della Camera. Si parte alle 12.30 con il Movimento 5 stelle, nella cui delegazione sarà presente anche Giuseppe Conte. E si chiude alle 18.30 con l'ultimo vertice, quello con il Pd: qui ci sarà il primo faccia a faccia della presidente del Consiglio con Elly Schlein, che ieri ha riunito la segreteria del partito per concordare una linea.
«Io offro massima disponibilità se c’è disponibilità, ma non accetto atteggiamenti aventiniani o dilatori», ha ribadito ancora ieri ad Ancona Giorgia Meloni. «Non arrivo con una mia ricetta o un mio modello», ha aggiunto – un possibile riferimento al fatto che il presidenzialismo potrebbe non essere il punto di arrivo di questa riforma – ma «gli obiettivi vanno raggiunti». E ancora: «Vorrei fare una riforma il più possibile condivisa, ma io la faccio comunque perché il mandato l'ho ricevuto dal popolo italiano».
Da parte della maggioranza, la proposta iniziale è quella di una riforma presidenziale che porti all'elezione diretta del capo dello Stato (il presidente della Repubblica) o del capo del governo (il presidente del Consiglio). L'eventuale riforma entrerebbe in vigore solo nel 2029, alla fine del mandato di Sergio Mattarella. Il margine concesso alle opposizioni sarebbe questo: elezione diretta del presidente della Repubblica, oppure premierato (che Tajani ha definito "l'opzione più gradita alle forze politiche), o anche una sorta di semipresidenzialismo alla francese. I partiti dell'opposizione, invece, porteranno posizioni diverse.