Migranti, per Frontex più arrivi in Italia che in Grecia
Mentre in Sicilia sono appena state soccorse mille persone partite dall'Egitto, ne sono sbarcate altre 342 tra le quali non ci sarebbero siriani
Mentre in Sicilia gli sbarchi sembrano non avere sosta, in queste ultime ore sono arrivati un migliaio di migranti, Frontex lancia un nuovo allarme. Sono i dati dell'emergenza quelli che rivelano che dallo scorso aprile il numero degli arrivi in Italia ha superato, per la prima volta dal giugno del 2015, quello degli sbarchi in Grecia che toccano circa 2700 (il 90% in meno rispetto al mese precedente) mentre quelli dei migranti registrati nel Mediterraneo centrale hanno raggiunto le 8370 persone.
La maggior parte dei migranti giunti in Italia sono di nazionalità eritrea, egiziana e nigeriana e - secondo quanto si legge nella nota di Frontex "non ci sono segnali di un significato spostamento di migranti dalla rotta del Mediterraneo orientale".
"C'è stata una drastica riduzione degli arrivi sulle isole greche", ha commentato il direttore di Frontex Fabrice Leggeri. Gli arrivi di aprile "sono ben al di sotto al numero di persone che spesso abbiamo visto arrivare quotidianamente sull'isola di Lesbo durante i mesi di picco dell'ultimo anno".
Sempre secondo Frontex, a determinare questo calo sono stati diversi fattori, in primo luogo l'accordo Ue-Turchia ma anche i maggiori controlli messi in atto dalla Macedonia lungo le sue frontiere con la Grecia. E i siriani continuano a essere la maggior parte di coloro che continuano ad arrivare seguiti da pachistani, afghani e iracheni.
Nelle ultime ore sono 998 i profughi soccorsi nel mare tra la Libia e Lampedusa dalla Guardia Costiera Italiana e da navi mercantili. Ad Augusta (Siracusa) è arrivata la nave della Guardia Costiera "Peluso" con a bordo 342 persone, ma questa volta tra di loro non ci sarebbero siriani, stipate su un barcone con altre 173 migranti recuperati dalla nave 'Rio Segura' di Frontex.
E un nuovo appello arriva da Medici senza Frontiere. In una lettera indirizzata ai Paesi dell'Unione in cui Joanne Liu, presidente internazionale chiede di non voltare le spalle a chi fa domanda di asilo condannando con forza il trattato Ue-Turchia "che a quasi due mesi dall'entrata in vigore sta già dimostrando una totale mancanza di efficacia e umanità, come dimostrano le migliaia di persone ancora bloccate in Grecia in condizioni disumane ma anche gli 800 siriani soccorsi in queste ore nel canale di Sicilia". "Questo accordo - continua Liu di Medici Senza Frontiere - minaccia il diritto di tutte le persone di chiedere asilo e viola il vostro dovere di assistere ogni uomo, donna o bambino che chieda protezione. Respingere le persone verso il loro ultimo paese di transito riduce il diritto di asilo a una mera moneta di scambio per tenere i rifugiati lontani dalle frontiere europee e dagli occhi dell'opinione pubblica e degli elettori".
Anche il Papa si è fatto sentire sull'argomento migranti: "La crisi dei profughi, le cui proporzioni stanno crescendo ogni giorno, è una di quelle a cui mi sento particolarmente vicino. Nella mia recente visita a Lesbo, - ha detto Papa Francesco nella udienza alla Fondazione Centesimus annus - sono stato testimone di strazianti esperienze di sofferenza umana, specialmente di famiglie e bambini", questi ultimi raggiungono il 40% dei migranti e migliaia di loro spariscono anche dai centri di raccolta.