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Libia, migranti venduti all'asta: cosa ha svelato il reportage della Cnn

Gli scafisti sentono il fiato sul collo della Guardia Costiera libica e cercano nuovi business: illudono i profughi e poi li vendono

La tv americana Cnn ha trasmesso un reportage in esclusiva dalla Libia dove alcuni ragazzi vengono venduti per 800 dollari da alcuni schiavisti di Tripoli.

La maggior parte di loro sono migranti che sognano di andare in Europa per rifarsi una vita ma che, dopo aver perso tutto, diventano merce umana per il mercato della schiavitù.

Il reportage

La Cnn ha reso noto di aver ricevuto un video dove gli schiavi venivano venduti all'asta. Per verificare la notizia è stata quindi inviata una troupe a Tripoli che ha verificato "la vendita di una dozzina di persone nel giro di sei o sette minuti". Con una telecamera nascosta la tv americana ha ripreso l'acquisto di alcuni giovani tra i quali  "un ragazzone forte, adatto al lavoro nei campi" e "uno scavatore, un omone forte in grado di scavare".

Libia: migranti venduti come schiavi | video Cnn

Chi sono gli schiavi

Gli uomini che sono stati venduti dagli schiavisti sono per lo più profughi in fuga dai conflitti o migranti economici in cerca di migliori opportunità in Europa. Per inseguire il loro sogno di libertà la maggior parte di loro ha venduto tutto, fidandosi delle promesse di scafisti e trafficanti sull'opportunità di un viaggio verso la salvezza.

La stretta sui migranti

Negli ultimi tempi la Guardia Costiera libica ha aumentato i controlli e le retate per ridurre i flussi migratori verso l'Europa. Trovare una barca per lasciare la Libia è sempre più difficile e gli scafisti stanno cercando vie alternative per sfruttare il dolore dei profughi e arricchirsi. Dopo aver tolto loro fino all'ultimo centesimo promettendo un viaggio, si appropriano anche delle vite degli esuli come pegno, trasformandoli in schiavi.

L'indagine

Il reportage della Cnn è stato consegnato alle autorità libiche che hanno avviato un'indagine. Il tenente Naser Hazam, dell'agenzia governativa libica contro l'immigrazione illegale a Tripoli, ha però dichiarato di non aver mai assistito ad una vendita di schiavi, ma di essere a conoscenza di gang criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. 

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Matteo Politanò