Morti sul lavoro, perché sono in aumento
Dopo la tragedia di Messina, bilancio dei primi otto mesi di quest'anno: gli infortuni sono aumentati
“Questo è solo l’ultimo di una lunga scia di morti nei cosiddetti “spazi confinati”, luoghi ancora troppo pericolosi in una Italia dove, purtroppo, è ancora latitante una formazione e informazione corretta sul posto di lavoro”.
Franco Bettoni, Presidente dell’Anmil, Associazione Nazionale Mutilati e invalidi sul Lavoro, commenta così l’incidente accaduto ieri a Messina dove hanno perso la vita tre operai ed uno è ancora in gravissime condizioni, mentre stavano pulendo una cisterna all’interno di un traghetto.
“Solo nel periodo gennaio-settembre 2016 gli infortuni sul lavoro che sono stati regolarmente denunciati sono aumentati del 1,67%- spiega a Panorama.it, il presidente Bettoni – stessa cosa anche per le malattie professionali, che negli ultimi mesi hanno registrato un aumento importante”.
L'Italia al primo posto in Europa per la legislazione
“Benché l’Italia sia al primo posto in Europa per la legislazione in tema di sicurezza sul lavoro, scarseggia ancora la formazione e informazione al lavoratore- prosegue- il lavoratore troppo spesso non conosce le insidie del luogo dove è chiamato a prestare la sua opera e non viene informato correttamente dei rischi ai quali va incontro”.
In Italia, infatti, nel 2015, si è registrato un aumento delle denunce di infortunio mortale, passate dai 919 casi del 2014 a 1.080 nel 2015 (+ 161 unità).
L'importanza della scuola
“L’Italia deve modificare radicalmente la cultura sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, e per far questo occorre iniziare dalla scuola- continua il Presidente Bettoni- si deve sensibilizzare i ragazzi sui pericoli che si possono incontrare nel lavoro e quindi indurli a pretendere, in futuro, una idonea e preventiva formazione e soprattutto una costante informazione. Non dimentichiamoci che i ragazzi che adesso vanno a scuola saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani”.
Anmil, infatti, da oltre 15 anni organizza incontrio all'interno delle scuole proprio per sensibilizzare gli studenti, futuri lavoratori.
“Lavoratori e datori di lavoro. Non dobbiamo dimenticare mai che se avviene un infortunio sul luogo di lavoro vi è una forte responsabilità anche del datore- conclude- ecco perché diventa fondamentale istruire i giovani in età scolare e prima dell’inserimento nel mondo professionale. Solo in questo modo si potrà davvero ridurre in modo significativo i decessi o gli infortuni gravi sui luoghi di lavoro”.
I dati
Ecco, i dati, realizzati dall’Osservatorio Indipendente di Bologna che si occupa di mortalità sui luoghi di lavoro.
Campania: 59. Napoli (20 di questi 3 in mare), Avellino (7), Benevento (4), Caserta (10), Salerno (17).
Emilia-Romagna: 57. Bologna (11). Forlì-Cesena (7), Ferrara (3), Modena (12), Parma (6), Piacenza (3), Ravenna (3), Reggio Emilia (11), Rimini (1).
Veneto: 51. Venezia (7), Belluno (5), Padova (7), Rovigo (3), Treviso (4), Verona (6), Vicenza (18).
Toscana: 45. Firenze (3), Arezzo (5), Grosseto (2), Livorno (8), Lucca (5), Massa Carrara (8), Pisa (3), Pistoia (3), Siena (3) Prato (3).
Lombardia: 44. Milano (4), Bergamo (6), Brescia (15), Como (3), Cremona (4), Lecco (3), Lodi (), Mantova (1), Monza Brianza (2), Pavia (3), Sondrio (3), Varese.
Sicilia: 43. Palermo (9), Agrigento (3), Caltanissetta (6), Catania (6), Enna (1), Messina (8), Ragusa (5), Siracusa (), Trapani (5).
Piemonte: 38. Torino (10), Alessandria (5), Asti (5), Biella (2), Cuneo (14), Novara (2), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (1)
Lazio: 37. Roma (12), Viterbo (5) Frosinone (8) Latina (9) Rieti (3).
Puglia: 27. Bari (3), BAT (6), Brindisi (1), Foggia (4), Lecce (5) Taranto (8)
Trentino-Alto Adige: 20. Trento (11), Bolzano (9).
Abruzzo: 19. L'Aquila (2), Chieti (11), Pescara (3) Teramo (3).
Calabria: 19. Catanzaro (5), Cosenza (6), Crotone (1), Reggio Calabria (4) Vibo Valentia (3)
Marche: 15. Ancona (5), Macerata (4), Fermo (1), Pesaro-Urbino (2), Ascoli Piceno (2).
Sardegna: 13. Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (5).
Friuli-Venezia Giulia: 11. Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (2), Udine (6).
Umbria: 9. Perugia 4) Terni (5).
Liguria: 7. Genova (3), Imperia (2), La Spezia (1), Savona (1).
Valle D’Aosta (3)
Basilicata: 2. Potenza (1) Matera (1)