Multe, la classifica delle città più "cattive" d'Italia
Firenze la città che incassa di più davanti a Bologna e Milano
Multe, sanzioni e ammende nel 2017 hanno portato nelle casse dello Stato 1,67 miliardi di euro con una crescita del 18% rispetto all'anno precedente.
La stragrande maggioranza degli incassi locali alla voce "ammende e sanzioni" arriva proprio dalle contravvenzioni contestate agli automobilisti per eccesso di velocità, parcheggio in divieto di sosta, ingresso senza autorizzazioni nelle zone Ztl e passaggio del veicolo mentre il semaforo è ancora rosso. I dati sono tratti da una rielaborazione de Il Sole24Ore che ha attinto a fonti della Ragioneria dello Stato.
La geografia delle multe
Si tratta di un tesoretto che, però, non è equamente ripartito tra le diverse città della penisola. L'80,3% dell'intero ammontare, infatti, arriva dal centro nord Italia, mentre le casse dei Comuni del Sud restano vuote.
E non perché gli automobilisti meridionali siano più disciplinati di quelli del Nord, ma per il fatto che al Sud le multe si pagano di meno.
Il caso Napoli
Prendiamo Napoli, ad esempio. Su 10 multe contestate dalla polizia locale solo 4 vengono regolarizzate.
Lo scorso anno il capoluogo campano era in trentottesima posizione su scala nazionale con un incasso di 39,39 milioni di euro che su scala pro-capite si traduce in poco più di 40 euro a cittadino, nulla in confronto con i 129,3 euro pagati da ogni cittadino fiorentino in un anno.
Firenze, Bologna e Milano
Proprio Firenze apre la classifica delle città italiane più multate. Nelle casse del municipio sono finiti 47,28 milioni di euro in crescita del 32,3% rispetto al 2016.
Firenze è testa a testa con Bologna che ha incassato 47,92 milioni di euro con un conto pro capite di 127,9 euro a testa.
I dati relativi sia a Bologna sia a Firenze sono, però, in parte viziati dalle multe prese da turisti non avvezzi a muoversi tra zone a traffico limitato e parcheggi a tempo.
In termine tecnico questa categoria di persone viene chiamata city users e ne fanno parte anche i pendolari. Si tratta di multe che ricadono sui fiorentini a livello di computo statistico, ma in realtà sono state pagate da altre persone che in città non risiedono.
La medaglia di bronzo in fatto di spesa pro capite va a Milano. Ogni milanese nel 2018 ha pagato 123,8 euro di contravvenzioni che moltiplicato per il numero di abitanti fa 160, 29 milioni di euro entrati nelle casse di Palazzo Marino.
Di più ne sono entrati solo a Roma, 178,75 milioni di euro per una spesa pro capite di 65,6 euro. La capitale è quindicesima nella classifica generale preceduta, tra le altre, da Padova, Siena, Treviso e Pisa. L'unica città del Sud presente nella zona alta della classifica è Lecce che si piazza al nono posto con 7,7 milioni di euro incassati dal comune che diviso per il numero di cittadini fa 75,7 euro a testa.
La variabile riscossione
Variabile significativa, oltre al flusso turistico, è rappresentata dalla capacità della singola amministrazione locale di riscuotere gli incassi dovuti.
In Sicilia, ad esempio, i dati riferiti al 2017 vedono percentuali bulgare per le multe incassate grazie agli incentivi per la rottamazione delle cartelle. A Ragusa si parla di un + 113%; a Enna addirittura + 170,9%; a Trapani + 81,2%; + 85,5% a Siracusa. A cambiare, in questo caso, non sono state le abitudini dei cittadini, ma i metodi di riscossione delle multe non pagate.
La stessa Napoli ha visto un incremento del 55.9% degli incassi per merito dell'operazione Napoli riscossione fortemente voluta, nel 2016, dal sindaco De Magistris. Si tratta della società che ha sostituito Equitalia come agenzia di riscossione e che, nel primo anno di attività, tra incentivi e rottamazioni ha permesso di raddoppiare gli incassi comunali.
La variabile autovelox
Altrove, invece, le impennate sono state causante dall'installazione di nuovi autovelox o all'istituzione di zone a traffico limitato che hanno avuto un tempo di rodaggio e che hanno determinato la crescita del numero delle contravvenzioni (e di conseguenza delle riscossioni).
E' il caso, ad esempio di Siena. I nuovi e discussi autovelox installati sulle arterie di collegamento tra Siena e il resto della Toscana hanno determinato una crescita del 145,6% degli incassi comunali derivati dalle multe. Siena, così, in un solo anno è balzata al quinto posto della classifica nazionale con 5,33 milioni di euro entrati nelle casse comunali per una spesa pro capite di 98,5 euro.
Fanalini di coda
Chiudono la classifica Isernia, Benevento, Vibo Valentia e Forlì. Ogni cittadino di Forlì ha versato all'erario comunale 3,6 euro mentre ogni beneventano ha pagato soli 4,8 euro a testa sebbene, rispetto all'anno precedente, la crescita delle riscossioni a Benevento sia stata del 643,2%, record assoluto della penisola.