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Perché incentivano le auto e non le nascite?

La Rubrica - Come Eravamo

Da Panorama del 25 Maggio 1998

Betta e Fabrizio Vinci, medici entrambi e liberi professionisti, hanno deciso di investire tutto per i figli, puntando su educazione scolastica e tempo libero. I tre ragazzini, Anna di 12 anni, figlia biologica della coppia, Mario Sathintha e Sabrina, di 7 e 3 anni, figli adottivi, costano un minimo di 3-4 milioni di spese fisse al mese, al quale si deve aggiungere tutto il resto.

Betta, pediatra, firma ogni mese l'assegno di circa un milione per la scuola privata dei due più grandicelli, ma da settembre si aggiungerà la retta di 300 mila lire mensili per l' asilo di Sabrina.

"Abbiamo preferito investire sulla sicurezza di un'istruzione completa" spiegano i due medici "scegliendo la scuola privata non solo per motivi religiosi ma anche pedagogici e di continuità didattica: dobbiamo constatare che le scuole pubbliche non funzionano".

Un altro milione se ne va per la baby sitter. Due-trecentomila lire ogni mese servono invece per la logopedista che segue Mario Sathintha. I genitori hanno acceso tre polizze vita, per le quali sborsano circa 6 milioni l' anno. Si aggiungono il basket di Anna, la piscina per Mario e la ginnastica di Sabrina. Ancora: spese per visite mediche, ticket ed esami clinici, dentista e apparecchio per Anna, attrezzatura da neve per tre. "In Francia o in Germania" conclude Fabrizio "le famiglie sono molto più agevolate; non capisco perché lo Stato dia incentivi per la rottamazione delle auto e non per la produzione di figli, fatti in casa o trovati già pronti".

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Redazione Panorama