Nobel: come sta cambiando l'Accademia
Dopo la decisione di non assegnare il Nobel per la Letteratura nel 2018, è tempo di ripensare al ruolo e alla struttura interna dell'organizzazione
E' dovuto intervenire il Re in persona. Nella serata di ieri Carlo XVI Gustavo, sovrano di Svezia, ha modificato lo Statuto dell'Accademia di Stoccolma permettendo ai membri, per la prima volta da quando esiste l'Istituzione, di dare le proprie dimissioni.
Un cambio epocale
Fino a oggi la carica di giurato dell'Accademia era a vita con un complicato meccanismo vincolante che è andato in crisi con lo scandalo molestie sessuali che ha coinvolto l'organismo deputato all'assegnazione del Nobel per la Letteraturache quest'anno non verrà conferito.
Non è la prima volta nella storia della manifestazione, che esiste dal 1901, che salta un'edizione (è accaduto nel corso delle due guerre mondiali, per esempio), ma in questo caso a essere grave è il fatto che il premio sia stato posticipato al prossimo anno a causa di uno scandalo per molestie sessuali che ha indebolito l'Accademia e la sua credibilità.
The Nobel Prize in Literature 2018 has been postponed. The Nobel Foundation supports the Swedish Academy’s decision. Press release: https://t.co/eayNN3YgYv
— The Nobel Prize (@NobelPrize) 4 maggio 2018
Lo scandalo molestie che ha travolto l'Accademia
Dopo che, sull'onda del movimento #MeToo, 18 donne, lo scorso novembre, hanno denunciato Jean-Claude Arnault, marito della giurata Katarina Frostenson, di averle molestate, è stata avviata un'indagine interna all'Accademia che ha fatto emergere anche legami finanziari non chiari tra l'organizzazione e una fondazione privata (Forum, ora chiusa) a cui capo c'era il fotografo franco svedese.
Alcuni giorni fa, poi, la stampa svedese aveva anche parlato di presunte molestie subite 20 anni fa ma sempre taciute dalla principessa erede al trono Victoria di Svezia sempre da parte di Arnault.
Le dimissioni degli accademici
Questa catena di eventi ha causato una serie di "dimissioni" da parte dei 18 membri a vita dell'Accademia. Il termine dimissioni, però, non è corretto in quanto essendo, appunto, nominati a vita, i giurati non potevano rinunciare all'incarico, ma avevano il diritto di non partecipare alle assemblee e quindi alle votazioni.
In pochi giorni hanno lasciato l'incarico sei persone (tra le quali la storica segretaria Sara Danius) facendo scendere il numero dei giurati attivi a 11. Al totale vanno sottratte altre due eminenze grigie che per motivi politici e culturali già da tempo avevano rinunciato a seguire i lavori dell'Accademia.
I membri attivi erano quindi rimasti solo in 9. Peccato che il numero legale perché l'assegnazione del Nobel sia possibile è di 12 membri. Il black out veniva aggravato dal fatto che un giurato poteva essere sostituito solo in caso di morte. Senza l'intervento del Re l'Accademia di Svezia avrebbe cessato di esistere in breve tempo.
Come va ripensata l'istituzione dell'Accademia
Ora, però, è il momento di ripensare all'intero sistema d'assegnazione del Nobel e l'Accademia per questo ha deciso di sospendere il premio per il 2018 (il Nobel 2018 per la Letteratura verrà assegnato nel 2019).
Nel comunicato ufficiale si legge: "I membri attivi dell'Accademia, nel rispetto dell'eredità unica dell'istituzione, considerano necessario modificare il loro modo lavorare".
Si tratta di una modernizzazione necessaria di un organismo che si muoveva in maniera ormai anacronistica con regole stabilite secoli fa (lo statuto dell'Accademia di Svezia è del 1786). La nomina a vita, peraltro, rischiava di favorire un clientelismo indegno di un premio nato per eleggere il ghota dell'intellighentia mondiale.
Una modernizzazione necessaria
Evitare i conflitti d'interesse, allontanare i giurati disinteressati e poter rinnovare l'organo di assegnazione del Nobel sono gli obiettivi cui gli accademici stanno lavorando in vista del prossimo anno.
Serviranno trasparenza e maggiori comunicazioni con l'esterno in maniera che il lavoro degli intellettuali possa rispondere a dei criteri riscontrabili e verificabili in maniera oggettiva.
"La decisione è stata presa - si legge ancora sul comunicato ufficiale - per via di un'Accademia numericamente indebolita che aveva visto diminuita la fiducia nei suoi confronti nel mondo. Con un grave danno di immagine".
Il numero dei membri potrebbe, quindi, presto aumentare ed è possibile che le nomine diventino periodiche e a termine in maniera che anche la sapienza letteraria possa essere amministrata secondo i dettami delle più moderne democrazie.