Chi è Marcello Pesce, il boss della 'ndrangheta catturato - VIDEO
Latitante da sei anni, "U ballerinu" non ha opposto resistenza agli uomini della Polizia. Fa parte della cosca più spietata della Piana di Gioia Tauro
Si trovava in un appartamento nel cuore del suo “feudo”, Rosarno, proprio come usano fare i veri boss di ndrangheta che non abbandonano mai i luoghi dove esercitano il loro potere. Marcello Pesce detto “U ballerinu”, quando gli uomini dello Sco e della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno fatto irruzione nella sua camera, non ha opposto resistenza: ha pronunciato il suo nome, confermando la sua identità e poi è rimasto in silenzio.
Il boss Marcello Pesce, nato nel 1964 e ricercato dal 26 aprile 2010 quando sfuggì alla cattura nell'operazione "All inside", era considerato era tra i latitanti di 'ndrangheta più pericolosi e spietati ancora liberi. Ma questa mattina, quando è scattato il blitz della polizia, Pesce che si trovava ancora a letto, non era armato e non ha provato neppure a scappare.
Condannato in appello a 16 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, Marcello Pesce, era ritenuto dagli investigatori il capo strategico dell'omonima cosca, una delle più potenti dell'intero panorama 'ndranghetista.
I Pesce, infatti, sono la più potente cosca della 'ndrangheta, con un esercito di affiliati inquadrati in 30 «locali» e in una miriade di ‘ndrine, con interessi che si estendono da Reggio Calabria al Nord, in particolare a Milano nel quartiere di Quarto Oggiaro.
Le alleanze dei Pesce
La potente 'ndrina ha la propria base operativa nella Piana di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, dove gestisce tutti i traffici dell'area di Gioia Tauro: dal porto alla droga, dalle estorsioni al controllo dei mercati agricoli. I Pesce insieme alla cosca dei Bellocco hanno sancito un'alleanza per il controllo del territorio della piana di Gioia Tauro insieme ai Piromalli, i Mancuso e ai Molè.
La cosca e la criminalità estera
Ma i tentacoli della cosca Pesce arrivano anche all’estero. Proprio, insieme ai Bellocco hanno collegamenti con la criminalità austriaca, greca, libanese, tedesca e francese.
Per affermarsi tra le cosche calabresi e per “stabilizzare” il loro potere, i Pesce-Bellocco hanno pianificato e partecipato anche alla guerra di mafia avvenuta nella provincia di Catanzaro, Crotone e nella Sibaritide Cosentina. Ma alla dinastia dei Pesce, spetta anche un altro terribile primato, quello di aver fondato i Basilischi, la quinta mafia nata a Potenza.
All’alba di questa mattina assieme a U Ballerinu sono stati arrestati anche padre e figlio che si trovavano con lui nell’appartamento.