Obamacare resiste: perché Trump e i repubblicani hanno fallito
La legge per smontare Affordable Care Act un pezzo alla volta fermata dai democratici e da tre senatori Gop, fra i quali John McCain
Obamacare resta in vigore, ancora per un bel po' di tempo almeno. Il progetto dei repubblicani al Senato Usa di cancellare Affordable Care Act un pezzo alla volta - attraverso il cosiddetto "Skinny repeal" bill - è naufragato nella notte fra giovedì e venerdì 28 luglio 2017.
Per Trump una sconfitta pesantissima: politica e personale, che probabilmente aggraverà la sua ormai grottesca ossessione per tutto ciò che ha realizzato il suo predecessore, Barack Obama.
Il ruolo di John McCain
"Skinny repeal" bill è morto, scrive Axios, solitamente attento a non esagerare nei toni. Era, dice Axios, l'ultimo tentativo dei repubblicani. Trova anche un eroe o un cattivo, secondo i punti di vista, ed è John McCain, senatore repubblicano dell'Arizona, eroe di guerra, candidato del Gop alle presidenziali contro Obama nel 2008, pochi giorni fa operato per un tumore al cervello.
McCain ha infatti votato contro la legge, battuta per 51 voti contro 49. Oltre ai democratici, a McCain, hanno votato contro anche le senatrici repubblicane Susan Collins del Maine e Lisa Murkowski dell'Alaska.
Il voto di McCain era stato decisivo a inizio settimana quando ha permesso ai repubblicani di cominciare il dibattito su Obamacare. Subito dopo però si era espresso contro la legge proposta dai compagni di partito.
Per McCain il fatto è che il partito repubblicano ha fallito nella promessa di produrre una legge adeguata che sostituisse Affordable Care Act di Obama:
Skinny repeal fell short because it fell short of our promise to repeal & replace Obamacare w/ meaningful reform https://t.co/tZISIvccOO
John McCain (@SenJohnMcCain) 28 luglio 2017
Cosa sarebbe successo con la legge dei repubblicani
"Skinny repeal" bill avrebbe aumentato di 15 milioni di persone il numero di americani senza assicurazione sanitaria nel 2018, rispetto alla situazione determinata da Obamacare e i premi da pagare da parte delle persone che si comprano l'assicurazione (quindi non sono coperti da quelle cui provvedono le aziende per i dipendenti o dai programmi per i più poveri) sarebbero aumentati del 20%: questo secondo lo studio del Congressional Budget Office, un organismo parlamentare non politico e neutrale.
Obama: l'ossessione della destra repubblicana e di Trump
Ovviamente, Trump ha perso le staffe davanti a quest'altro passo falso dei repubblicani nel mantenere una delle promesse elettorali ripetute all'infinito, una specie di incubo per il Gop, il presidente e tutto lo staff: Obamacare.
Quasi che cancellare questa legge fosse come cancellare gli otto anni di del primo presidente afroamericano della storia, una presidenza che per molti ambienti della destra repubblicana e per una parte dell'elettorato è stata una specie di intrusione illegittima, un abuso.
Come espresso negli otto anni dai ripetuti attacchi sulla presunta truffa della nascita di Obama - non negli Usa ma in Africa, fatto che lo avrebbe reso ineleggibile -; il cosiddetto "birtherism", una delle più fortunate teorie del complottiste degli ultimi anni, che Trump e i suoi hanno fatto proprio nella campagna elettorale del 2016.
Watch as Sen. John McCain casts "no" in vote on #SkinnyRepeal of Obamacare pic.twitter.com/tJkjc9RWVD
NBC News (@NBCNews) 28 luglio 2017
Cosa succederà adesso
Anche secondo il New York Times questa sconfitta dei repubblicani nella loro battaglia contro Affordable Care Act è definitiva. Almeno nel medio periodo.
Sono troppi i senatori, anche fra il Gop, che non hanno digerito la scelta del leader repubblicano in Senato, Mitch McConnell, di forzare i tempi in aula. Ora è probabile che la proceduta per una nuova legge sull'assicurazione sanitaria verrà affidata alle commissioni dove la cura per gli aspetti tecnici e un approccio bipartisan sono la prassi usata abitualmente, dove, quindi i tempi necessari sono più lunghi.
Qualche dettaglio su cosa prevedesse nel merito lo "Skinny repeal" bill si trova in questo articolo del New York Times: